La
prima “cattiva notizia”è che sei un servo inutile, la seconda è che morirai e la terza è che il Signore ti giudicherà.
Tra
ieri e oggi san Paolo da indicazioni a Tito su come devono vivere i cristiani nel
loro rapporto con il mondo e all’interno della comunità. Ieri tratteggiava la figura del vescovo
e papa Francesco sottolineava che esso deve essere umile, non arrogante, ospitale,
servizievole. Un particolare ci può sembrare strano: il vescovo deve essere "uomo di
una sola donna" e viene giudicato anche da come si comportano i suoi figli. Infatti i
responsabili di comunità di allora era tutti sposati o quasi. “Di una sola donna”
significa che se è vedovo non si risposa. Per essere vescovo deve avere una maturità umana e affettiva che fa che
se perde l’amore della sua giovinezza, sublima tutto questo nell’amore di Cristo
e della comunità che guida. Il riferimento alla famiglia del vescovo non è solo un riferimento storico sulla vita delle prime comunità cristiane ma anche della natura essenzialmente famigliare e comunitaria del Cristianesimo. Infatti anche gli anziani della
comunità, uomini e donne, devono sentire anche loro l’obbligo di dare il buon esempio
ai giovani e alle giovani e di insegnare loro le virtù cristiane, la prudenza, l’amore
per la propria famiglia, il servire senza sosta, da servo inutile. I laici devono preoccuparsi di educare i giovani nella fede e in particolare i genitori i figli, i nonni i loro nipoti! Da tutti è
esigita la sobrietà e la mortificazione in tutti gli aspetti della vita.
Come
può essere attraente un tale tenore di vita? Come ha potuto diffondersi il Cristianesimo predicato da Paolo?
Che
brutta cosa se il Signore tornando, trova un suo consacrato, una sua
consacrata, una persona che appare esteriormente di preghiera e devozioni, tutto intento/a a coltivare
il suo proprio io, mormoratore, pettegolo, ozioso, impegnato in cosette senza importanza,
senza obbedienza. E che brutta testimonianza!
Prima Lettura Tt
2,1-8.11-14
Viviamo con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Viviamo con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Dalla lettera di san Paolo
apostolo a Tito
Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina.
Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità e nella pazienza. Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata.
Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, offrendo te stesso come esempio di opere buone: integrità nella dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina.
Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità e nella pazienza. Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata.
Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, offrendo te stesso come esempio di opere buone: integrità nella dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Confida nel Signore e fa’
il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.
Il Signore conosce i giorni
degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo
e si compiace della sua via.
la loro eredità durerà per sempre.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo
e si compiace della sua via.
Sta’ lontano dal male e fa’
il bene
e avrai sempre una casa.
I giusti avranno in eredità la terra
e vi abiteranno per sempre.
Canto al Vangelo Gv 14,23
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
Vangelo Lc 17, 7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
e avrai sempre una casa.
I giusti avranno in eredità la terra
e vi abiteranno per sempre.
Canto al Vangelo Gv 14,23
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
Vangelo Lc 17, 7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
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