Senza nome, autore sconosciuto - OPG |
4. Capita
a tutti di sentirsi attaccati intimamente dal male, da un presenza oscura. Ora
vorremmo essere solo luce e quindi abbiamo tendenza a rinnegare quello che
sentiamo negativo invece di farlo emergere. Se provo odio per una persona cara,
oppure per la mamma, i figli, ecc., sembra mostruoso e inaccettabile. Se credo
che sia il demonio a parlare in me, mi credo attaccato da lui, sento la sua
presenza, la sua voce, ecc., a maggior ragione vorrò allontanare questa
“presenza”. Invece, dirò tranquillamente al presunto demonio:
“vieni con me al Signore Gesù”. Se si tratta veramente del demonio il
ricorso fiducioso al Signore lo indebolirà sempre di più. Se è un conflitto
interiore che si manifesta in uno sdoppiamento (due parti di me che sento come due
entità separate: io e il demonio), porterò la mia “parte oscura”, sofferente,
al Signore che mi accoglierà tutto intero e mi aiuterà nel processo di
accettazione e di guarigione della parte oscura o malata. Non avrò bisogno di
rinnegare una parte di me pur desiderando vivere nella luce. Questo
atteggiamento è fondato sulla fede. In Isaia (30,15) c'è un versetto
meraviglioso: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono
confidente sta la vostra forza». Purtroppo Isaia aggiunge mestamente: “Ma voi
non avete voluto”.
San Giovanni della Croce dice che “uno, affetto persino di “melancholia” (malattia mentale), se entra nella notte oscura della fede guarisce e la sua anima è tutta sana perché è tutta agita dall’amore”. Per notte oscura della fede Giovanni della Croce non intende fideismo ma il fondare al 100% la propria vita sulla fiducia in Dio e sulla guida spirituale del Vangelo. Niente oscurantismo ma fede vissuta con molta razionalità: se il Vangelo e Gesù sono la verità, fidarmi dell’amore di Dio credendo più alla verità che alle mie sensazioni, paure, fobie, ecc. mi guarisce da esse, mi dà lucidità e libertà dalle mie nevrosi. Forse un’immagine utile è il pilotaggio agli strumenti negli aerei. I miei sensi spontanei non mi possono più guidare o mi darebbero indicazioni fuorvianti ma grazie agli strumenti posso atterrare. È una posizione molto ragionata e razionale che comporta una verifica severa della bontà degli strumenti di pilotaggio. Così è per la fede.
Lecitamente un terapeuta non
credente che riconosce in Gesù una figura positiva può raccomandare
all’ammalato credente che si sente impossessato dal demonio di confidare nel
Signore, di dargli più importanza, anzi, di dare importanza assoluta al Signore
di fronte al demonio, di “staccare la spina” al demonio per “attaccare la
spina” al Signore. Ovviamente la collaborazione tra terapeuta e prete è
auspicabile e proficua. Un amico (ultimamente mi ha confidato che all’OPG aveva
rubato di nascosto qualche volta un po’ di vino di messa) quando è arrivato era
pieno di allucinazioni mistiche. Dopo otto giorni con la terapia adeguata quasi
non si riconosceva. Siccome non era capace di criticare razionalmente la sua esperienza
ha continuato per un po’ a dirmi che prima l’arcangelo gli parlava e all’OPG non
più!
5. Dice
san Paolo nella sua lettera ai Filippesi (4,4-9): “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi.
La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non
angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre
richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che
sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in
Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto,
puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia
oggetto dei vostri pensieri. Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e
veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!”
La pace di Dio che sorpassa ogni
intelligenza è un’esperienza reale che si può fare comunemente.
Dove c’è il Signore, può essere
permesso al demonio di disturbare esternamente, ma non può stare “allo stesso
posto” dove sta il Signore. Se mi lascio salvare dal Signore il demonio per
forza perde influenza e potere. Attaccare la spina al Signore, portargli tutto,
il mio più mostruoso peccato, reale o presunto, il “male che sta
dentro di me” o che “mi attacca dal di fuori” mi salva, anche nel senso che permette
di sbloccare ciò che un’educazione moralista può avermi impedito di accettare e
che nego appartenermi attribuendolo al demonio. Di gente bloccata in questo
modo è piena la società. Il modo più comune di reagire è allora di buttare
tutta la colpa su … i genitori, il marito, la moglie, la società, ecc. C’è
anche chi pensa di patire tutte queste sfortune per colpa “della fattura”, del
demonio, ecc.. Anche nelle nostre chiese c’è gente così e qualche prete poco
illuminato può rafforzare questi atteggiamenti, con effetti disastrosi. Ho
incontrato qualche caso del genere all’OPG. Purtroppo è difficile smontare questi
convincimenti. Ma la preghiera fiduciosa è sempre un aiuto. Ricordo un altro internato
che mi chiedeva se "sapevo fare delle preghiere" perché sentiva di
"avere il demonio dentro" che lo attaccava. Pregando insieme senza
nessun riferimento al demonio si sentiva sollevato.
6. Il
capitolo 5 della lettera ai Galati è molto importante per aiutare a distinguere
tra lo spirito di egoismo dell’uomo (chiamato “carne”) dal quale trae vantaggio
il demonio in senso lato, e l’azione dello Spirito di Dio: - “Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati
a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la
carne (secondo l’egoismo), ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli
altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso.
Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del
tutto gli uni gli altri! - Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non
sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha
desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne;
queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. -
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del
resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità,
libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia,
dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere;
circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non
erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose
non c'è legge. - Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro
carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito,
camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci
e invidiandoci gli uni gli altri” (Gal: 5,13-26).
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