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venerdì 6 gennaio 2017

EPIFANIA: RE STRANIERI INCONTRANO UN MESSIA STRANIERO

I Re Magi sono un esempio per noi perché dall’Oriente hanno intrapreso un viaggio lungo e per nulla evidente sul piano psicologico-umano alla ricerca di un Re di cui hanno dovuto chiedere  notizie al Re al potere a Gerusalemme. Santa ingenuità dei cuori semplici oppure coraggio di fede di chi sa appoggiarsi in Dio?

Comunque hanno dovuto chiedere perché la risposta sta nelle Scritture che il re di Gerusalemme con i suoi scribi possiede. Il riferimento obbligato alla Scrittura in questa avventura così direttamente ispirata ci dice quanto la Scrittura è importante.

Sono stati questi Magi stranieri a dare al Re Erode e alla sua Corte la Buona Notizia che era nato il Re promesso da Dio.  
Per questo motivo, mi sono fermato su un aspetto importantissimo per la nostra fede e la nostro vita oggi. Io, in quanto europeo e francese, diventato italiano, sento che Cristo fa parte della mia identità culturale. Certo, sul piano spirituale, ho dovuto cercarlo - e lasciarmi trovare, perché era Lui che mi cercava. È vero pure che già durante la mia adolescenza la “Cristianità”, le radici culturali cristiane della società francese in cui vivevo erano largamente intaccate. Ma più guardavo verso il passato più era evidente che la mia identità era stata plasmata dal Cristianesimo. Sentivo Gesù Cristo “mio”, “nostro”. Eppure il mio Dio, il mio Messia, non era europeo ma ebreo.

Missionari erano venuti dal Medio Oriente per portare per la prima volta la Buona Notizia alle mie terre passando dalla Grecia poi dal cuore dell’Impero romano. Dalle prime comunità cristiane, sopratutto quando il Cristianesimo è diventato religione predominante poi ufficiale dell’Impero sono partiti una infinità di missionari per evangelizzare i popoli che ancora non conoscevano il Cristo. Così si formò l’Europa cristiana e unita, senza negare le altre radici culturali presenti (spesso raccolte, preservate e valorizzate dai cristiani stessi).

Irradiandosi da Gerusalemme, fin dall’inizio i missionari del Vangelo sono andati a 360 gradi verso popoli nuovi. Fino ai nostri giorni. Tutto specialmente ci fu in Occidente un risveglio missionario fortissimo nell’Ottocento sopratutto verso l’Africa, l’Estremo Oriente e l’Oceania.
Riprendo da Cathopedia: “In questo periodo la sensibilità missionaria fu condivisa da tutto il popolo di Dio. Provvidenziale fu la nascita della Pontificia Opera per la Propagazione della Fede fondata a Lione nel 1822 dalla Venerabile Pauline Jaricot, la quale era riuscita a diffondere l'idea che tutti i battezzati fossero protagonisti della missione. Grazie al coinvolgimento di tutti, le fu possibile sostenere anche economicamente le opere missionarie dopo che a causa delle spogliazioni napoleoniche e dei governi massonici sia Propaganda Fide che i grandi ordini religiosi erano stati ridotti ad una reale povertà di mezzi.
Numerose furono poi le Congregazione nate missionarie o che si sarebbero poi dedicate alla missione ad gentes: i Maristi e gli Oblati di Maria Immacolata (1816), i Marianisti (1817), i Pallottini (1835), gli Assunzionisti (1845), i Clarettiani (1849), i Missionari della Salette (1852), la Società delle missioni africane (1856), le Missioni Estere di Milano e i Salesiani (1859), i Missionari di Scheut (1862), i Missionari di Mill Hill (1866), i Comboniani (1867), i Padri Bianchi (1868), la Società del Verbo Divino (1875), i Saveriani (1895) .
L'entusiasmo per le missioni che veniva "dal basso" fu anche provvidenzialmente sostenuto dal personale convincimento dei pontefici che si avvicendarono da Pio VII in poi.”

Non solo ci furono tanti religiosi e laici impegnati fino allo spargimento del sangue per portare Cristo a popoli che non lo conoscevano ancora (oltre agli Ordini antichi tutti impegnati per l'evangelizzazione nelle terre di cristianità e "ad gentes" ben 16 Istituti religiosi quasi tutti con ramo maschile e femminile sono nati nella Chiesa nell'800 per le Missioni!) ma molti dei convertiti servirono Cristo in vita e in morte e riconosco oggi come maestri di fede per me persone nate in culture lontane dalla mia.
Il mio Dio continua ad essere straniero e fratello insieme.

Questo significherà senz’altro qualcosa per la mia vita!

Dio non è certamente europeo nel senso di chiusura ma nel senso di incarnazione e di apertura alla fratellanza universale. Il mio vivere cristiano che si modella sul Cristianesimo che contribuì ad affratellare i popoli dell’Europa deve oggi contribuire a costruire un mondo più unito.


Prima Lettura  Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda Lettura  Ef 3,2-3a.5-6
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità. 
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. 
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Canto al Vangelo  Cf Mt 2,2
Alleluia, alleluia.

Abbiamo visto la tua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore
Alleluia.

  

Vangelo  Mt 2,1-12
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
 
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
  


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