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giovedì 26 gennaio 2017

26 gennaio, SANTI TIMOTEO E TITO

Dopo la conversione di san Paolo, non a caso la Chiesa celebra la memoria dei suoi due discepoli più significativi, i vescovi (sorveglianti) Timoteo e Tito, frutto appunto del suo sì al Signore.
Noi celebriamo tutti i giorni la memoria del Signore Gesù. Lui solo è stato crocifisso per noi, per tutti. È l’unico Salvatore degli uomini e unico Mediatore tra Dio ed essi. Ma questa grazia ci è arrivata tramite altre persone che hanno creduto e hanno accettato di servire il regno di Dio con il dono della propria vita. Ci sono tanti mediatori in Gesù Cristo. Ci sono quelli che hanno pregato e non ci sono conosciuti. C'è la grande folla di testimoni che ci circonda (Ebrei 12,1) e di cui la Chiesa si arricchisce sempre di più e ci sono quelli che hanno toccato direttamente la nostra vita. Nel caso di Timoteo non c'è solo Paolo ma vengono esplicitamente ricordate la mamma Eunìce e la nonna Lòide.
Facciamo mente locale e ringraziamo Dio per coloro che ci hanno portato la fede, ci hanno reso credibile la Chiesa e il suo annuncio.

Paolo annuncia Gesù e non se stesso. Come Gesù che annunciò il Padre svuotandosi. Giovanni Battista dice: “lui deve crescere e io diminuire”.
Per questo Gesù, Paolo, Giovanni il Battista, Maria di Nazareth e tutti i santi sono esaltati e ricordati in benedizione.

Se abbiamo avuto dei messaggeri che ci hanno evangelizzato, concretamente, anche questa generazione ha bisogno di evangelizzatori concreti e questi siamo noi. Abbiamo una responsabilità enorme.
Chi non segue Gesù nella sua kenosis, nel suo svuotamento di sé, nella sua obbedienza, chi non segue Giovanni battista nel suo diminuire, chi non segue Maria nell’essere soltanto la serva del Signore che rinuncia a tutta se stessa perché si compia esclusivamente in lei la Parola di Dio, non può portare veramente frutti buoni. L’evangelizzazione non è un affare proprio.
C'è un fatto vero, molto significativo: un santo, frate cappuccino, fu mandato dal vescovo a fare un esorcismo in una cittadina lontana, e il suo superiore gli diede questa obbedienza: devi rimanere solo tre giorni lì e dopo torni in convento. Appena arrivato davanti alla persona indemoniata il frate disse con tono minaccioso: Ti avverto, sono qui per tre giorni e poi vado via! La persona indemoniata saltò sulla sedia e lo spirito maligno in lei disse urlando: Chi ti ha insegnato queste cose? – Lo Spirito Santo, fu la risposta. Infatti il frate non riuscì a liberare la persona posseduta, sembra per invidia di un altro prete, ma se ne andò finiti i tre giorni sicuro che la sua totale obbedienza faceva di più che ogni altro tipo di impegno che diventava troppo personale. Servi di Dio onnipotente.
Ma lì dove c'è retta intenzione e spetta a noi, bisogna avere il coraggio di annunciare, con mitezza e umiltà ma audacia.

Tt 1,1-5
A Tito, mio vero figlio nella medesima fede.


Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un’autentica religiosità, nella speranza della vita eterna – promessa fin dai secoli eterni da Dio, il quale non mente, e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore –, a Tito, mio vero figlio nella medesima fede: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
Per questo ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine in quello che rimane da fare e stabilisca alcuni presbìteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato.
   
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 95
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
 
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. 

Canto al Vangelo 
Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.

Vangelo  Lc 10,1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
 
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». 


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