Il ricco insensato. |
Ricominciamo il nostro dialogo con la Parola di
Dio in questa XVIII domenica del T.O.
Il Vangelo ci presenta due fratelli in lite per l’eredità.
Non allarghiamo subito lo sguardo a tutte le altre situazioni ma fermiamoci anche
su questa specifica: famiglie in lite per l’eredità. Sappiamo che sono molte. Sappiamo
che ci sono case che cadono perché fratelli non riescono a mettersi d’accordo o
beni che vanno persi deliberatamente perché l’altro non deve avere più di me!
Sappiamo che ci sono errori e anche peccati di genitori che hanno un debole per
un figlio o una figlia a scapito degli altri. Sappiamo che ci sono cugini che non
si parlano, che non si frequentano, che non sono invitati a feste di famiglie perché
ci sono rancori tra fratelli per questioni di eredità. Aggiungiamo purtroppo: ecc.,
ecc.
Gesù dice: “fate attenzione e tenetevi lontani da
ogni cupidigia”. Promettiamoci di stare lontani da ogni cupidigia, anzi, di
fare attenzione, di scoprire in noi la nostra cupidigia che è idolatria, che è il pericolo reale.
Gesù dice un’altra cosa assurda per il mondo, il mondo
che sta fuori ma anche dentro di noi: “la vita dell’uomo non dipende dai suoi
beni”. Come reagiamo a questo? Rispondiamo: “Lo dice Lui” con quel dubbio che squalifica
oppure “Lo dice Lui” e quindi se Gesù, unica Via Verità e Vita, lo dice è vero
e devo adeguare i miei pensieri e le mie scelte, le mie azioni alla sua
Sapienza che salva?
Il Qoelet costata che molte azioni ritenute
importanti poi si rivelano una delusione. Non vuole però portarci allo scoraggiamento
e al disimpegno ma alla saggezza. Non mettere il tuo cuore in ciò che non vale
la pena. Infatti il Salmo di oggi che parte su una costatazione di grande fragilità
e precarietà dell’uomo dice: “(Signore) rendi salda per noi l’opera delle nostre
mani, l’opera delle nostre mani rendi salda.” Cioè insegnaci la Sapienza e tutto
quello che faremo in comunione con te avrà valore, porterà frutto che duri per la
vita eterna. Quindi massimo impegno ma imparando la Sapienza da Gesù per essere
come dice san Paolo: “Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato,
ma non come chi batte l'aria,” (1 Cor 9:26)
Prima Lettura Qo 1,2; 2,21-23
Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica?
Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica?
Dal libro del Qoèlet
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!
Salmo Responsoriale Dal Salmo 89
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Seconda Lettura Col 3,1-5. 9-11
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Canto al Vangelo Mc 1,15
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli..
Alleluia.
Vangelo Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Quello che hai preparato, di chi sarà?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
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