… Confortati dalla testimonianza di san
Gaetano, affrontiamo il buon combattimento della fede, per condividere al di là
della morte la stessa corona di gloria… (dal prefazio dei santi).
Dio
vuole dare subito la Terra Promessa al suo popolo ma esso dovrà combattere confidando
nell’aiuto di Dio per sconfiggere popoli più numerosi e forti. Tranne Giosuè,
gli altri esploratori però non si fidano, hanno paura e tutto il popolo si
mette a gridare, piangere e lamentarsi. Per non combattere si va fino alla perversione, alla “Fake New”. Gli esploratori
cominciano a raccontare bugie sulla Terra Promessa per finire di distruggere la
fede della gente. Il lasciarsi andare al pettegolezzo, alla denigrazione, alla critica
non costruttiva, anche al solo rimuginare o coltivare curiosità negative e
morbose distrugge la forza della fede in me e negli altri, tende a contagiare tutta
la comunità.
La
Cananea del Vangelo lei accetta di combattere. Non ha tempo per arrabbiarsi di fronte
alla poca accoglienza degli Apostoli che la vogliono sbrigare, e nemmeno alle parole
veramente poco carine di Gesù nei suoi confronti e nei confronti del suo popolo.
È sconvolgente: Gesù che non accoglie, il dolce Gesù che non si intenerisce davanti
alla signora che viene a lamentarsi del marito (o qualsiasi cosa del genere), ma
tratta bruscamente!... Ci sarebbe da scandalizzarsi, da lasciare la parrocchia
o il gruppo! E invece questa donna si lascia chiamare cagna (cagnolina, ma non
cambia poi tanto) e rimane umile, non si arrabbia… Perché lo fa? Gesù dice che lo
fa semplicemente perché ha una fede grande, vera, autentica. Questa donna sa quello
che vuole e non permette al demonio di farla deviare dal cammino della salvezza.
Ha un problema troppo grande e non perde la vita a lamentarsi né ad accusare
nessuno o ad aumentare la zizzania. Veramente la fede di questa donna è grande e
la mia è piccola.
A
proposito, perché Gesù fa questo? Perché anche lui accetta di combattere, perché
ha un problema troppo grande per deviare dall’essenziale, cioè la salvezza degli
uomini che si riceve solo tramite la fede. Sia chiaro che questo non scusa assolutamente
il prete egoista, pigro, superficiale, ecc. Semmai dona una buona indicazione a chi vuole seguire
davvero Gesù e si trova confrontato con un pastore poco zelante o una comunità poco
fraterna…
Rifiutarono una terra di delizie.
In quei giorni, il Signore parlò a Mosè [nel deserto di Paran] e disse: «Manda uomini a esplorare la terra di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Manderete un uomo per ogni tribù dei suoi padri: tutti siano prìncipi fra loro». Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore.
Al termine di quaranta giorni tornarono dall’esplorazione della terra e andarono da Mosè e Aronne e da tutta la comunità degli Israeliti nel deserto di Paran, verso Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti della terra.
Raccontarono: «Siamo andati nella terra alla quale tu ci avevi mandato; vi scorrono davvero latte e miele e questi sono i suoi frutti. Ma il popolo che abita quella terra è potente, le città sono fortificate e assai grandi e vi abbiamo anche visto i discendenti di Anak. Gli Amaleciti abitano la regione del Negheb; gli Ittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano presso il mare e lungo la riva del Giordano».
Caleb fece tacere il popolo davanti a Mosè e disse: «Dobbiamo salire e conquistarla, perché certo vi riusciremo». Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Non riusciremo ad andare contro questo popolo, perché è più forte di noi». E diffusero tra gli Israeliti il discredito sulla terra che avevano esplorato, dicendo: «La terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra che divora i suoi abitanti; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di alta statura. Vi abbiamo visto i giganti, discendenti di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro». Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; quella notte il popolo pianse.
Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: «Fino a quando sopporterò questa comunità malvagia che mormora contro di me? Ho udito le mormorazioni degli Israeliti contro di me. Riferisci loro: “Come è vero che io vivo, oracolo del Signore, così come avete parlato alle mie orecchie io farò a voi! I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessun censito tra voi, di quanti siete stati registrati dai venti anni in su e avete mormorato contro di me, potrà entrare nella terra nella quale ho giurato a mano alzata di farvi abitare, a eccezione di Caleb, figlio di Iefunnè, e di Giosuè, figlio di Nun. Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare la terra, quaranta giorni, per ogni giorno un anno, porterete le vostre colpe per quarant’anni e saprete che cosa comporta ribellarsi a me”. Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia, con coloro che si sono coalizzati contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 105
Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie.
Presto dimenticarono le sue opere,
non ebbero fiducia del suo progetto,
arsero di desiderio nel deserto
e tentarono Dio nella steppa.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.
Egli li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia davanti a lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.
Canto al Vangelo Lc 7,16
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo Mt 15, 21-28
Donna, grande è la tua fede!
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
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