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sabato 17 agosto 2019

COSA HAI FATTO DELLE PROMESSE DEL TUO BATTESIMO, DELLA TUA CRESIMA? / sabato XIX° sett. T.O.

Gustave Doré - Battaglia di Giosuè contro Gàbaon.

Nel suo ultimo discorso, dopo che Israele si è insediato nella Terra che Dio aveva promesso, Giosuè impegna il popolo con giuramento a rimanere fedele all’Alleanza con il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Sembra strano che Giosuè ricordi allora gli dèi che i padri hanno servito oltre il Fiume. È una storia così vecchia. L’idolatria non è forse finita cinquecento anni fa con Terach, padre di Abramo, al massimo con Abramo giovane, idolatra come tutti fino a quando ha conosciuto il Signore? Dopo, dovrebbe essere la storia di un popolo che adora soltanto il Dio di Abramo. Questo popolo ha visto i prodigi che Dio ha fatto per lui liberandolo dalla mano potentissima del Faraone, guidandolo e custodendolo nel deserto, sconfiggendo davanti a lui i popoli che abitavano la Terra. Ma Giosuè dice: “Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore!”
Costatiamo che il popolo, in teoria credente nell’unico vero Dio, in concreto ha continuato con la superstizione e con gli idoli. La fama di questo Dio così potente incute timore ai popoli di Canaan (vedi ciò che dice Raab di Gerico agli esploratori israeliti) e magari gli israeliti si vantano pure di appartenergli ma la realtà intima, quotidiana è molto diversa. Si continua ad essere deboli. Durante il servizio militare in una esercitazione contro un reparto di reclute come noi, noi sorpresi e paralizzati dagli spari a salve e loro che indietreggiavano! Non vedevano la nostra paura ma il nostro berretto rosso che ci dava la fama di essere “bestie invincibili”.
Popolo battezzato elimina gli idoli che sono in mezzo a te, a cominciare dai chiari segni di superstizione, ma anche gli idoli interni, immateriali, che ti rendono debole e diviso!
Un giorno a Parigi, Giovanni Paolo II esclamò: “Francia, cosa hai fatto delle promesse del tuo battesimo?” Fratello, sorella, cosa hai fatto delle promesse del tuo battesimo, della tua cresima? Fratello, sorella che hai forse promesso con consapevolezza, da adulto, solennemente, di servire il Signore e ascoltare la sua voce, sei rimasto fedele?

Prima Lettura   Gs 24, 14-29
Scegliete oggi chi servire.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!».
«Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d’Israele!».
Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità.
Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 15 
Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo   
Mt 11, 25
Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.


Vangelo
   Mt 19, 13-15
Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.


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