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sabato 31 agosto 2019

DOMANI LA GIORNATA PER LA CURA DEL CREATO: COSA POSSO FARE? / sabato XXI° sett. T.O.


Messagio CEI: guardare alla biodiversità
I recenti incendi incontrollati (per lo più dolosi o lasciati ardere nell’indifferenza) su vastissima scala e le loro ricadute sull’intero pianeta, lo scioglimento vistoso dei ghiacciai, le ondate di calore estremo che sperimentiamo, hanno reso evidente lo squilibrio sempre maggiore a livello planetario del clima e anche della volontà di vasti settori politici ed economici di ignorare o negare questo cambiamento climatico. La nostra unica Casa Comune brucia: possiamo rimanere indifferenti?
La nostra parrocchia festeggia il suo santo Patrono il primo settembre che è la giornata mondiale del Creato, come tutto il mese di settembre fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi è il mese della Custodia della Casa Comune. Penso che anche per questo motivo la nostra parrocchia deve impegnarsi ancora di più a livello di ecologia integrale:
 1.      Una parrocchia plastic free? In parrocchia la plastica riguarda sopratutto l’uso di bicchieri e piatti nell’uso quotidiano e nelle festicciole di gruppi e comunità. Esistono bicchieri e piatti interamente compostabili. Quanto costa di più? Non lo so. Visto che si tratta di un uso solo occasionale, questo costo superiore rappresenta una spesa marginale e credo che tutti dobbiamo fare lo sforzo necessario per eliminare la plastica in parrocchia. (chiaramente questo impegno continua a casa, a scuola con la borraccia e non la bottiglietta di plastica. L’inquinamento per microplastica del nostro organismo avviene principalmente nell’alimentarci e maggiormente attraverso le bottiglie di plastica di bevande varie).
2.      Un consumo di energia sostenibile. Con il sole che abbiamo a Napoli è assurdo che non ci sia tra noi la cultura dei pannelli solari, sia termici per l’acqua sanitaria sia fotovoltaici.
3.      Riguardo ai rifiuti valgono sempre le 4 R.: Ridurre l’entità dei nostri rifiuti, Riutilizzare prima di gettare, in particolare i sacchetti per la spesa, ecc., Riciclare, ossia fare la differenziata. Non nasconderci dietro il fatto che “alla fine la monnezza viene tutta mischiata!”. Facciamo la nostra parte e attraverso azioni civiche obblighiamo le istituzioni a completare il ciclo della differenziata. Ricuperare, ossia fare in modo che il rifiuto che non si può usare di nuovo secondo la sua natura e destinazione primaria diventi una risorsa diversa, per esempio energetica, fondo stradale, ecc.
4.      Non essere più sciuponi. C'è uno spreco quotidiano tra noi proprio assurdo e vergognoso. Cibo comprato in eccesso, cibo non mangiato e poi buttato. Buttare la bottiglia d’acqua, di coca cola, di latte con ancora un fondo di liquido dentro è proprio stupido e sacrilego. Pesa sul reddito della tua famiglia e sull’ambiente. Perché lo fai? Perché abitui i tuoi figli a disprezzare i beni di Dio e la fatica di chi lavora? Vale lo stesso per il consumo di energia come luce e riscaldamento, per il consumo domestico di acqua, per i vestiti… “Comprare non è solo un atto economico ma è un atto morale”, si deve fare in coscienza, individuando i circuiti economici/prodotti veramente equi e solidali, e cercare la sobrietà. Ognuno è invitato a fare periodicamente un proprio esame di coscienza.

5.      Trovare soluzioni più sostenibili anche investendo intelligentemente. Hai proprio bisogno del condizionatore? Il consumo di un ventilatore è 20 volte inferiore a quello di un condizionatore. Quindi meno spesa per te e meno consumo di idrocarburi responsabili del riscaldamento globale. Una spesa unica di isolazione termica nella tua casa rende ogni giorno del tuo vivere quotidiano più piacevole e meno costoso per il portafoglio e per l’ambiente.
6.      Camminare di più a piedi o in bicicletta e meno in macchina. Tutto guadagno personale e globale.
7.      Guardare alla bellezza per andare a Dio. La natura nella quale il Signore ci ha messo, non solo funziona benissimo ma è splendida, fonte di stupore contemplativo che ci mette in rapporto con il Creatore. Se viaggi lontano per vedere bellezze mozzafiato di natura, di arte o altro, perché non hai cura dell’ambiente attorno a te, perché la strada che è di tutti diventa la discarica di nessuno? Se non ho cura dell’ambiente in cui vivo è segno che sono ancora malato spiritualmente. Papa Francesco ha detto che ci dobbiamo confessare dei nostri peccati contro l'ambiente. La verità è che facciamo fatica a ricordarcelo.
2.      Piantare alberi: il ciclo del carbone passa attraverso la vita degli alberi e delle piante. Gli alberi sono grandi difensori dell’equilibrio climatico in tanti modi che vale la pena conoscere meglio. Piantare (tanti) alberi nuovi e non tagliare quelli già esistenti ha un valore straordinario per la (nostra) vita come lo ricordava il Patriarca Bartolomeo.
8.      Fare pressione sui nostri politici. In ogni caso e qualunque sia il colore, abbiamo tutti bisogno del Governo del cambiamento climatico, della Transizione ecologica. E sembra che non interessi nessuno. Non è possibile che il futuro non interessi nessuno! Non è possibile che abbiamo così poca carità da non pensare nemmeno al futuro di figli e nipoti!
 Conosciamo l’obiezione comune che alberga nel fondo del cuore di tutti noi: Sono problemi troppo grandi, non mi riguarda, non posso fare nulla o troppo poco.
Il Vangelo di oggi ci aiuta a pensare diversamente: anche quel servo che ha ricevuto 5 talenti ha ricevuto poco nei confronti di ciò che il Signore ci riserva. E quello che ha ricevuto un solo talento non è stato scartato da parte di Dio. Quel talento conta, è utile per tutti, deve essere messo a profitto. Anche se ti sembra che puoi fare poco, quel poco è molto più importante di quanto pensi.

Vangelo   Mt 25, 14-30
Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone. 
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

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