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venerdì 16 febbraio 2018

MA ALLORA, BISOGNA DIGIUNARE OPPURE NO? / venerdì dopo le Ceneri

"Per favore non togliete (lavate via) i colori" -
Ho preso da internet questo meraviglioso disegno. Grazie all'autore.
Per chi non vuole digiunare di cibo queste letture sono  una musica melodiosa: il digiuno che voglio dice il Signore è impegnarsi nel ristabilire la giustizia, vivere la carità, invitare il povero infreddolito a prendere un cioccolato caldo e per non farlo vergognare lo prenderò anch’io ben volentieri. Benissimissimo! Ricordo una suora giovane che mi diceva che nel suo convento non si digiunava perché bisognava essere in forma per lavorare ma durante la Quaresima si faceva  la grandissima  penitenza di non mangiare fuori pasto …


Ma come libro che rende conto di un’esperienza spirituale vera, la Bibbia dimostra una coerenza impressionante pur includendo aspetti e situazioni molto diverse tra loro e per le quali ogni volta viene offerta una soluzione, un suggerimento adatto a quel caso, a quella situazione.
Quindi ben venga la lotta per la giustizia e la carità ma solo per attenerci alle due letture di oggi il Vangelo dal canto suo impegna me personalmente ad un digiuno severo. Infatti mostra i discepoli di Gesù che non digiunano, ma Gesù spiega che la ragione è perché “lo Sposo è con loro”, sono in una straordinaria festa, ma “quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno”.

Com'è la tua vita spirituale singolarmente o di comunità? Musi lunghi e pieni di problemi oppure sorrisi, canti e passo di danza spontanei perché Gesù è risorto, anche se sei nella precarietà e nella sofferenza, anche se sei trattato male e ingiustamente? Ha detto papa Francesco nell’omelia del mercoledì delle ceneri: “Ed è triste constatare come, di fronte alle vicissitudini quotidiane, si levino voci che, approfittando del dolore e dell’incertezza, non sanno seminare altro che sfiducia. E se il frutto della fede è la carità – come amava ripetere Madre Teresa di Calcutta – il frutto della sfiducia sono l’apatia e la rassegnazione. Sfiducia, apatia e rassegnazione: i demoni che cauterizzano e paralizzano l’anima del popolo credente.” Forse è bene ricordare che la comunità si costruisce giorno dopo giorno, non è un diritto che va rivendicato.

Nel caso in cui Sposo è stato tolto (o l’abbiamo cacciato noi) il digiuno non può far male. Anzi, “preghiera, digiuno, elemosina”. E sempre la speranza più forte di tutto. Il Signore è morto per amore mio, risorto per amore mio, è venuto per i peccatori e gli ammalati, non i sani. Egli è vicino!

Prima Lettura   Is 58, 1-9
È forse questo il digiuno che bramo?

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Grida a squarciagola, non avere riguardo;
alza la voce come il corno,
dichiara al mio popolo i suoi delitti,
alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Mi cercano ogni giorno,
bramano di conoscere le mie vie,
come un popolo che pratichi la giustizia
e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;
mi chiedono giudizi giusti,
bramano la vicinanza di Dio:
“Perché digiunare, se tu non lo vedi,
mortificarci, se tu non lo sai?”.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l’uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 50
Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Canto al Vangelo
   Am 5, 14
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
   Mt 9, 14-15
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».  

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