Visualizzazioni totali

venerdì 23 febbraio 2018

CARO GESU', COME SI FA? / venerdì 1a sett. Quaresima

Dal sito "La Sacra Bibbia Illustrata".

Io mi sono già adirato questa mattina con un mio fratello!  Una roba da niente che è passata subito, ma mi sono adirato. Secondo il Vangelo di oggi, sarò sottoposto al giudizio?


Purtroppo siamo stati molto spesso educati in questo modo: “fin qui si può, oltre non si può. Sto a posto, non sto a posto”. Certamente esiste la norma oggettiva, fondata sulla natura creata da Dio. Infatti Gesù ci da  delle norme: se dici al fratello: “Stupido”, dovrai essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.  E così via, in particolare  in questi capitoli di Matteo. Chi può dire di non aver infranto le norme del Discorso della Montagna? Più o meno tutti i giorni e più volte al giorno? Dall’impostazione legalista nasce anche tutta l’ipocrisia e il timore di vedere i l proprio cuore, si rafforza la tendenza a incolpare gli altri per non vedere e affrontare le proprie responsabilità. Quando ho cominciato a leggere seriamente il Vangelo, avevo questa impostazione della Legge come Codice civile e penale e sono entrato in disperazione…  Ci ho messo tempo per comprendere appieno che la Legge biblica è innanzitutto la Storia di Dio con i Padri  antichi, cioè potremmo dire una Legge di Famiglia, una tradizione di valori famigliari che caratterizzano i discendenti di quella famiglia, un flusso di vita e un’Alleanza nella quale accettare di essere inserito e nella quale specchiare la mia vita, come indicazione per un mio cammino personale che devo percorrere anch’io. Comunque non sono fermo, anch’io, per forza, attraverso le età e le circostanze della vita, ma sopratutto, davanti a Dio, non posso sedermi e dire: “sto a posto”.

Purtroppo l’impostazione legalista, che ha una radice naturale nel cuore dell’uomo,  si estende ancora a persone che occupano posti di rilievo nella Chiesa.  Come si fa a dire ad un Cardinale: “Per favore, vai a leggere un po’ la Lettera ai Romani!” oppure: “Caro, lascia porpora, anello, croce pettorale e il macchinone con autista e vai a fare per cinque anni il cappellano di carcere con questa frase nel cuore: “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, il Vangelo è fatto per i piccoli”?.  È noto l’episodio di santa Teresina  che giubilava per la predicazione di questo bravo frate cappuccino e cappellano di carcere che le aveva riempito il cuore, mentre tutte le altre consorelle si lamentavano  degli esercizi spirituali  di quell’anno perché poco elevati, troppo centrati sull’infinita misericordia di Dio verso la debolezza umana. C'è il precetto, c'è l'egoismo e c'è la grazia. Detto in termini classici, La Legge, la Carne e la Grazia. Tutti e tre, nessuno da prendere sotto gamba. Siamo salvi però solo per grazia.

Bellissima la conversazione di papa Francesco con i preti di Roma:  avere un dialogo personale e costante con Dio,  e con i propri limiti, riconoscere le tentazioni e le ricchezze di ogni età della vita … http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2018/2/15/parroci-romani.html


Prima Lettura   Ez 18, 21-28
Forse che io ho piacere della morte del malvagio, o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?


Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio:
«Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticato. Forse che io ho piacere della morte del malvagio – oracolo del Signore – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l’empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 129
Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle all’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. 


Canto al Vangelo
   Ez 18,31
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   Mt 5, 20-26
Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Nessun commento:

Posta un commento