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lunedì 19 febbraio 2018

7 RAGIONI PERCHE' LO STATO RICONOSCA L'INDISSOLUBILITA' DEL MATRIMONIO / un commento non tanto fuori luogo al vangelo di oggi (Matteo 25,31-46)

Da Internet.

Una campagna lanciata in Spagna che merita attenzione (traduzione mia):
  
7 ragioni perché lo Stato riconosca l’indissolubilità del matrimonio (canonico).
Questo riconoscimento sarebbe rispettoso da un lato della autonomia della volontà delle parti che in diritto  privato è un principio essenziale e basico, e, d’altro lato, procurerebbe grandi benefici sociali. Di José Castro Velarde .

Il riconoscimento civile della indissolubilità del matrimonio canonico sarebbe benefico per la società. Perché lo Stato non riconosce la volontà di coloro che si sposano per sempre? Viviamo attualmente nel mondo della estensione dei diritti. Eppure se c’è la volontà di un uomo e di una donna che con piena capacità e liberamente decidono di formare una unità per tutta la vita, lo Stato si considera in diritto di dire loro NO.

Non riconosco civilmente che questa unità che tu e tu volete formare per tutta la vita sia tale. NON mi fido di voi. Potete cambiare opinione. NO è NO.
E in questo modo si rifiuta di riconoscere civilmente una decisione legittima e libera.


Non si tratta di obbligare nessuno. Solo di ammettere una figura che implichi la fedeltà per tutta la vita dei contraenti che liberamente e volontariamente così lo vogliono.  Questo riconoscimento sarebbe rispettoso da un lato della autonomia della volontà delle parti che in diritto  privato è un principio essenziale e basico, e, d’altro lato, procurerebbe grandi benefici sociali.

Tentiamo di riflettere su alcuni di questi benefici:

1.      Darebbe rilevanza giuridica a una infinità di matrimoni che vivono fino alla fine la loro fedeltà. Con gli alti e bassi propri di una vita, molti uomini e donne vivono tutta la vita il loro impegno di amarsi e aiutarsi per sempre. Perché non diamo loro forza giuridica?

2.      Aiuterebbe (ogni aiuto è sempre benvenuto), a compiere il felice obbligo che molti abbiamo assunto il giorno del nostro matrimonio: “Io ti accolgo come mio sposo (mia sposa) e mi consegno a te e ti prometto di esserti fedele nella prosperità e nella avversità, nella salute e nella malattia, e così amarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita”.

3.      Si darebbe libertà, in questo caso vera libertà dal punto di vista antropologico, perché non si tratta di obbligare nessuno sino soltanto che coloro che vogliono possano fare uso di questa possibilità.

4.      Aiuterebbe in momenti di crisi. Tutti abbiamo attraversato crisi di questo tipo. Amarsi non significa non litigare mai. Amarsi significa pazienza, carità, servizio, verità … con la persona amata, quella che intendiamo in molti come quella scelta da Dio come compagno/a di viaggio. San Paolo lo spiega molto bene. Se, invece di invitarti in un momento di desolazione a valerti del divorzio “Express” ti si invitasse a pensare nella stabilità , molte crisi si supererebbero.

5.      Nel caso in cui ci sono figli, terze persone che non sono i contraenti, questi hanno il diritto di crescere vicino ai loro due genitori e in un ambiente di unità. Tutti siamo coscienti che il meglio per i figli è che i loro genitori si amino e siano uniti. Perché non promuoviamo questo? Non si tratta di obbligare, ma se le strutture civili e politiche aiutano alla disunione invece di promuovere l’unità, non può sorprendere che ci siano tanti bambini e giovani che crescano con problemi affettivi. I bambini cresciuti dai loro genitori passano più tempo con loro e hanno migliori risultati scolastici, più autostima e meno problemi di comportamento e problemi legati alla violenza e alle droghe.

6.      Molti studi mostrano i frutti sociali del matrimonio: gli sposi godono di migliore salute, hanno meno depressioni e ansietà e anche una maggiore sicurezza finanziaria.

7.      La nostra epoca caratterizzata da volatilità e immediatezza necessita anche di riposo e stabilità. Il matrimonio da questa sicurezza perduta a molte persone. Le famiglie sono state indubbiamente la grande sicurezza sociale che ha funzionato quando la crisi più imperversava. La sicurezza del matrimonio incoraggia gli sposi a prendere decisioni e a lungo termine. Il matrimonio e la famiglia stabili sono un’autentica sicurezza di fronte a problemi e circostanze come l’infermità, la disoccupazione, la solitudine e la vecchiaia.

Per tutti questi motivi, dalla Associazione “Enraizados” (radicati) abbiamo lanciato una campagna per chiedere il riconoscimento pieno del matrimonio canonico (anche per quanto si riferisce alle cause di nullità) e l’esistenza di un matrimonio civile per tutta la vita per coloro che liberamente lo scelgano 


Che cosa vogliamo fare noi qui in Italia? lanciamo una campagna simile?
Papa Francesco in Amoris Laetitia elenca i benefici umani e sociali del matrimonio fedele, della stabilità della famiglia e invita i legislatori a non indebolire le famiglie.
Oggi invito tutti noi, in particolare i fidanzati che scelgono di sposarsi in Chiesa ma sono influenzati dalla mentalità comune (e chi è immune di questa mentalità comune?) o forse, segretamente nel loro cuore pensano fin dal principio al divorzio come via di uscita possibile) a riflettere profondamente sul valore del loro impegno davanti a Dio e alla comunità. So che la soluzione è anche vivere la propria vita cristiana in comunità, una comunità che celebri la Parola, la Preghiera e la Comunione fraterna e i Sacramenti. Non possiamo più prenderci in giro e chiamare comunità una pura idea (“con grande gioia la nostra comunità cristiana ti accoglie”, e ci sono soltanto i parenti e amici vestiti come se andassero in discoteca e non conoscono nulla del mistero che celebrano) oppure un gruppo Whats App o Faceboook. La situazione concreta delle coppie e dei loro figli attorno a noi è troppo grave.

Ricordiamo anche a noi stessi che sia la coppia , che la famiglia e la comunità, si costruiscono giorno dopo giorno, con grandissima fiducia nel Signore fedele che sta sempre al nostro fianco e apre cammini nella morte, ma anche con l’impegno personale. Chi viene per ricevere soltanto, dopo poco, verrà per giudicare e criticare e questo distrugge. 

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