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giovedì 1 febbraio 2018

LA MORTE DI DAVIDE / giovedì IV sett. T.O.

Miniatura - Morte di Davide.

Per il bene di chi legge riprendo le tre parole usate dal Papa questa mattina nella su stupenda omelia a santa Marta: la morte è un fatto, un'eredità e una memoria. Ci sono andato vicino da solo anche perché  ho celebrato un funerale con queste letture e quindi era facile parlare della morte come di un fatto ineluttabile, incoraggiato dalla circostanza che la famiglia aveva richiesto i sacramenti per questa sorella giunta agli estremi, e quindi c'era una speranza evidente per lei. Ringrazio sempre pubblicamente le famiglie che affrontano il dramma della separazione che si avvicina o forse è imminente e si preoccupano della salute spirituale dei loro cari e non solo di quella fisica. Sono troppo rari.
Il fatto della morte mi insegna a non appropriarmi della mia vita come se io fossi eterno.
Era facile parlare dell’eredità spirituale lasciata ai figli perché la lettura suggeriva proprio questo. Ma il Papa invitò le persone presenti a porsi la domanda: che eredità morale e spirituale, di fede, sto lasciando, lascerò?
La morte come “memoria anticipata” è stato il Papa a farmici pensare: visto che so di dover morire, posso giudicare la mia vita fin da adesso: di come spendo il mio tempo, delle decisioni che prendo oggi, cosa mi consolerà o mi lascerà rammaricato nel giorno della mia morte? Pensiamoci.   

Per leggere l’omelia del Papa:  http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2018/2/1/domussanctaemarthae.html



Dal primo libro dei Re
I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”».
Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni.
Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 1 Cr 29,10-12
Tu, o Signore, dòmini tutto!

Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria.

Tu dòmini tutto;
nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. 

Canto al Vangelo
   Mc 1,15
Alleluia, alleluia.

Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.


Vangelo   
Mc 6, 7-13
Prese a mandarli.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. 

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