Visualizzazioni totali

mercoledì 21 febbraio 2018

LA RICERCA DEI SEGNI / mercoledì 1a sett. Quaresima


La gente di Ninive, sorpresa dall’annuncio di Giona "non si difende", dà fede alle sue parole e si converte, vestita di sacco e seduta nella cenere (chi lo farebbe oggi?).
I membri del popolo eletto invece non credono più a niente, cercano pretestuosamente o per mancanza di fede un segno nel cielo, un’apparizione, un prodigio. Gesù rifiuta: “Vi sarà dato solo il segno di Giona, cioè la parola che Dio vi rivolge e vi chiede di aprire il cuore”.
Commenta un mio amico diacono:
“....cerchiamo ancora un segno che abbia il sapore del "grandioso". Non ci basta il segno dell'amore profondo, amore donato fino alla croce.
Spirito Santo brucia la mia durezza di cuore e immettimi nella immensità dell'amore di Dio, nell'umiltà del figlio del falegname di Nazareth. Donami di essere nei piccoli passi di oggi come desideri Tu.”
Infatti quanta megalomania, quanta ricerca di apparire o di segni appariscenti coviamo tutti nel nostro cuore!
Da dove viene questo? Secondo me ci sono almeno due cause possibili:  
Una fede ancora principiante con la presunzione di aver già capito tutto,  con una mentalità ancora non cambiata, troppo umana, che non vede ancora il proprio cuore, dove l’entusiasmo umano appare spirituale  mentre non lo è. Vediamo spesso questo nel Vangelo. Le scene più famose sono quelle in cui Pietro pieno di slancio,  viene ripreso da Gesù:  Pietro rimprovera Gesù che annuncia la sua crocifissione. Lui sa meglio di Gesù (Marco  8,31-33), Pietro, in un primo tempo, rifiuta di essere lavato i piedi da Gesù (Giovanni 13,8 ss.), Pietro afferma che seguirà Gesù in prigione e alla morte … e poi lo tradirà (Marco 14,26-31 e paralleli). Non a caso san Paolo raccomanda di non fare vescovo un neofita.
Una seconda causa è quella della fede “invecchiata”. Rimasta troppo umana, questa fede si aspetta ricompense, risultati umani, che non vengono e, passate le prime consolazioni, gli occhi si aprono sui propri difetti, sui limiti della propria azione e del proprio gruppo, e tutto perde slancio. Invece di continuare la corsa d’amore con lo Spirito Santo sempre più in basso, sempre più nell’umiltà e semplicità di Gesù, tutto diventa stanchezza, oppure ipocrisia: voglio apparire più bravo di quanto sono realmente.  Allora la ricerca di segni e di riconoscimenti è un modo per non affrontare il vero cammino, quello della conversione. Fede "invecchiata" è anche il caso di Zaccaria il cui cuore si è chiuso durante la lunga attesa del figlio desiderato (Luca 1,18).

Risorgi o tu che dormi, rialzati e spera o tu che sei invecchiato, e Cristo risorto ti illuminerà.


Prima Lettura      Gio 3, 1-10
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.

Dal libro del profeta Giona
In quel tempo, fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 50  
Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. 

Canto al Vangelo
   Gl 2,12-13
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Ritornate a me con tutto il vostro cuore, dice il Signore,
perché sono buono e misericordioso.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   
Lc 11, 29-32
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». 

Nessun commento:

Posta un commento