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venerdì 5 gennaio 2018

EPIFANIA: E' GIUNTO IL MOMENTO!


I musulmani dicono che il Calam (la penna, l’insegnamento della dottrina) fece molto di più della Spada (Saif) per la diffusione della loro fede. Ma sono coscienti che tra Gesù e Maometto, riguardo alla mitezza e alla misericordia c'è una evidente differenza. Gesù non ha mai usato la spada, Maometto sì. Gesù ha preso la via della croce fino alla fine della sua vita, Maometto ha avuto molta fortezza e pazienza per un lungo periodo, poi ha impugnato la spada, rimanendo controllato.
In genere lo giustificano dicendo che Maometto viveva in tempi difficili e un po’ di violenza era indispensabile per l’insicurezza generale e i conflitti tra tribù.
Di fatto anche Gesù viveva in tempi molto difficili e il suo popolo era asservito dai Romani che crocifiggevano ogni persona che entrasse in ribellione e gli schiavi fuggitivi. Per non parlare di ciò che succedeva negli altri popoli. Gesù scelse la via della Pace seicento anni prima di Maometto.


Ci rendiamo conto che per chi ha paura di intraprendere la via della pace, il momento non è mai arrivato. Per chi “ha deciso in cuor suo il santo viaggio verso la città santa” il momento è sempre propizio per fare il primo passo, pur con la prudenza del realista (“prudenti e semplici!”).

La prima lettura ci proietta sull’orizzonte di Pace promesso da Dio che ci dà forza e speranza. Il Vangelo ci racconta l’episodio dei saggi venuti da Oriente e che costituiscono la preziosa primizia dei tempi nuovi dell’incontro tra gli uomini di popoli diversi nella fratellanza e nel progresso ricercato e realizzato insieme.  
San Paolo, che prima difendeva con passione e con la violenza i "muri" dei precetti ebraici, una volta rinato nella morte e risurrezione di Cristo diventa l’araldo dei tempi nuovi, della riconciliazione dell’Umanità in Cristo con Dio e tra i vari gruppi umani (seconda lettura).

 Era maturato il tempo duemila anni fa! Quanti passi abbiamo fatto? La Chiesa ne ha fatti tanti anche se non è arrivata! 
Il vero problema è: perché se era il momento favorevole duemila anni fa, io oggi dico che bisogna ancora aspettare? Non è forse che, piuttosto che nelle condizioni esterne ciò che mi manca per un generoso cammino in fedeltà al Vangelo riguarda ciò che ho o non ho nel cuore?

Prima Lettura  Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
 
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda Lettura  Ef 3,2-3a.5-6
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Canto al Vangelo  Cf Mt 2,2
Alleluia, alleluia.

Abbiamo visto la tua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore
Alleluia.

Vangelo  Mt 2,1-12
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
 
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.


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