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venerdì 12 gennaio 2018

ALZATI E CAMMINA! / venerdì 1a Sett. T. O.

Gesù guarisce il paralitico di Cafarnao - Basilica del Rosario, Lourdes.


Portano al Signore un paralitico. Di questo paralitico, dal Vangelo, non sappiamo nulla dei suoi sentimenti e reazioni, sia prima che dopo la guarigione. Notiamo solo che si parla della fede di chi lo porta. Siccome non riescono ad avvicinare Gesù per la folla, invece di arrendersi scoperchiano il tetto (di rami di palma?) e calano il malato con tutta la sua barella ai piedi di Gesù. Forse, issato sul tetto, introdotto in quella apertura, quel poveretto si sarà spaventato, avrà detto che preferiva rinunciare … e invece Gesù perdona i suoi peccati in forza della fede di chi lo accompagna (grandissimo incoraggiamento al dovere della preghiera di intercessione), poi lo guarisce dicendogli: Alzati, prendi la tua barella e cammina.

In questa nostra Assemblea ci sono paralitici/che, anche suore addormentate nella vita buona del convento – come diceva Sant'Angela da Foligno – che arriveranno le mani vuote davanti al Signore, paralizzati tutta la vita per la paura di prendere in mano la propria vita, paura di andare aldilà di ciò che fanno anche i pagani per stare a galla e non avere problemi nel loro ambiente. Paura di amare e di essere amati. Paura di rischiare. Chiediamo al Signore di perdonare i nostri peccati, ma egli ci dirà anche: Alzati, muoviti, sii protagonista della tua vita.


Invece tante volte facciamo ragionamenti falsati per giustificare le nostre decisioni già prese a priori. Gli anziani che vanno da Samuele hanno già deciso che bisogna avere un Re come tutti gli altri popoli. Per cui gli dicono: “siccome i tuoi figli non sono degni di succederti, dacci un re”. Parlare dei figli di Samuele è già avere una mentalità monarchica. Invece il sistema finora seguito dalle tribù di Israele era quello della “sussidiarietà”: massima responsabilità alle famiglie e al capo famiglia, poi ai capi tribù, e fiducia che, quando serviva, il Signore avrebbe suscitato un Giudice, un carismatico, uomo o donna che fosse, per coagulare le energie del popolo nella lotta contro i nemici fisici o morali. Perché il vero Re di Israele, il suo Pastore era il Signore. Con un Re terreno vengono molti mali, una pessima vita che Samuele descrive con molti particolari (e la Storia dirà che l’esperienza della monarchia in Israele, salvo eccezioni, non è stata molto soddisfacente). Ma il popolo preferisce questo perché un Re terreno porta il grande falso bene di poter abdicare dalla propria libertà e sopratutto responsabilità, e di non sentirsi più un popolo diverso dagli altri. Cioè di poter rinnegare di fatto l’Alleanza col Signore, anche con tante preghiere dette ogni giorno. Molti di noi rinneghiamo l'Alleanza col Signore, scambiandola con una vita pia e innocua.


Prima Lettura   1 Sam 8, 4-7. 10-22a
Griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà.

Dal primo libro di Samuèle
In quei giorni, si radunarono tutti gli anziani d’Israele e vennero da Samuèle a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli».
Agli occhi di Samuèle la proposta dispiacque, perché avevano detto: «Dacci un re che sia nostro giudice». Perciò Samuèle pregò il Signore. Il Signore disse a Samuèle: «Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro».
Samuèle riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse: «Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà».
Il popolo rifiutò di ascoltare la voce di Samuèle e disse: «No! Ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie».
Samuèle ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all’orecchio del Signore. Il Signore disse a Samuèle: «Ascoltali: lascia regnare un re su di loro». 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 88
Canterò in eterno l’amore del Signore.

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. 

Canto al Vangelo
   Lc 7,16
Alleluia, alleluia.

Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia. 

Vangelo
   Mc 2, 1-12
Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.

Dal vangelo secondo Marco
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

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