Visualizzazioni totali

mercoledì 17 gennaio 2018

GIORNATA DI PREGHIERA E DI CONOSCENZA E DIALOGO CON L'EBRAISMO / 17 GENNAIO

"Conferenza internazionale di Al Azhar in supporto di Gerusalemme".
Il disegno dorato sopra, è la scritta in arabo di "El Quds" (La Santa), il nome con il quale i musulmani indicano appunto Gerusalemme come loro Città Santa. Vediamo che ha la forma della Moschea che si trova sulla spianata del Tempio e testimonia le formidabili potenzialità artistiche della scrittura araba.

Oggi è la Giornata di preghiera, di conoscenza e di dialogo con l’ebraismo, istituita dai Vescovi italiani nel 1989. La data del 17 gennaio, alla vigilia dell’ottavario di preghiera per l’Unità dei Cristiani, è stata scelta proprio per marcare la stretta parentela tra il Cristianesimo e la sua “Radice Santa”, tra noi credenti nel Messia Gesù, figlio di Davide, e loro che aspettano ancora che si compia la venuta del Messia. Sono “i nostri Fratelli Maggiori” in quanto abbiamo ricevuto da loro e abbiamo in comune tutto ciò che precede la venuta di Gesù. Lo stesso Gesù è un Ebreo, figlio del Popolo Ebraico. Per questo motivo la Chiesa non considera l’Ebraismo una religione diversa dal Cristianesimo (con tutto il rispetto dovuto per le differenze oggettive e le sensibilità diverse).

Mi diceva un prete che vive in Terra Santa che il fatto che Gesù sia un Ebreo, "e lo è per sempre" secondo una felice espressione di un documento della Santa Sede, in fondo disturba tutti. Disturba gli Ebrei perché Gesù, Ebreo come loro, è il Messia dei Cristiani e il grande Profeta dei Musulmani, disturba i Musulmani perché Colui che riconoscono come Profeta con privilegi unici appartiene al popolo nemico, e per lo stesso motivo disturba i Cristiani palestinesi o amici della causa palestinese. Segno di contraddizione fino alla fine, o forse veramente fonte di riconciliazione?

Sono enormemente grato agli Ebrei e alla cultura ebraica di tutto ciò che rappresentano come ricchezza spirituale per l’Umanità ma specialmente per noi Cristiani, figli di Abramo per la Fede.


Sappiamo che la Storia tra i credenti che si riferiscono ad Abramo è stato spesso difficile e anche molto più che difficile. Ci sono sempre state felici eccezioni. Una famosa è quella di sant'Ignazio di Loyola. A chi gli chiedeva, in tono negativo, cosa pensasse degli Ebrei, egli rispose: "Tutti i miei migliori amici sono Ebrei : Gesù, la Madonna, san Giuseppe e i Dodici Apostoli!". Però, per noi Cattolici, il Concilio Vaticano II è stato il doveroso e felice punto di svolta nel nostro atteggiamento, in particolare verso gli Ebrei, passando “dall’insegnamento del disprezzo” che ha fatto da sfondo al ben più grave “antisemitismo” dalle conseguenze così funeste, al riconoscimento reciproco. Il Rabbino Elio Toaff ha vissuto questa svolta e ha intitolato la sua autobiografia in un modo che ne ricorda tutto il percorso: “Perfidi giudei, fratelli maggiori” (Mondadori, 1987).

Da allora, assieme ai grandi passi avanti, ci sono ancora difficoltà, e il recente problema di Gerusalemme Capitale dello Stato ebraico, ravvivato dalle decisioni del Governo USA, ne è un grave segno. È vero che ci sono state vergognose prese di posizioni, per esempio quelle dell’Unesco che, di recente ha negato ogni legame storico tra Gerusalemme e alcuni luoghi santi con gli Ebrei. Ci vuole un bel po’ di malafede per fare questo! Ancora una volta, da ogni parte l’onestà e la ricerca della pace deve permettere di riconoscere i diritti storici di ogni popolo ma anche i diritti della gente più semplice che vuole vivere in pace con i suoi vicini e lontano da ogni ideologia. Lottiamo e preghiamo per la pace tra le persone, i popoli e le religioni.

dall’agenzia sir dei vescovi italiani: GERUSALEMME
Papa Francesco: messaggio alla Conferenza su Gerusalemme di al-Azhar, “urgente ripresa dialogo tra israeliani e palestinesi per una soluzione negoziata”
17 gennaio 2018 @ 14:40
La Santa Sede “non cesserà di richiamare con urgenza la necessità di una ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi per una soluzione negoziata, finalizzata alla pacifica coesistenza di due Stati all’interno dei confini tra loro concordati e internazionalmente riconosciuti, nel pieno rispetto della natura peculiare di Gerusalemme, il cui significato va oltre ogni considerazione circa le questioni territoriali”. È quanto scrive Papa Francesco in un messaggio al Grande Imam di al-Azhar, Ahmad Al Tayyib, consegnato ieri dal nunzio apostolico in Egitto, mons. Bruno Musarò, e letto in arabo questa mattina da mons. Yoannis Gaid, segretario personale del Papa, ai partecipanti alla “Conferenza internazionale a sostegno di Gerusalemme” promossa da al-Azhar.
Il Papa era stato invitato a partecipare alla Conferenza alla quale però non ha potuto essere presente in quanto impegnato nel viaggio apostolico in Cile e Perù, ma “fin d’ora assicuro – scrive Francesco – che non mancherò di continuare a invocare Dio per la causa della pace, di una pace vera, reale. In particolare, elevo accorate preghiere affinché i responsabili delle Nazioni, le autorità civili e religiose ovunque si impegnino a scongiurare nuove spirali di tensioni e a sostenere ogni sforzo per far prevalere la concordia, la giustizia e la sicurezza per le popolazioni di quella Terra benedetta che tanto ho a cuore”.
“Solo uno speciale statuto – scrive ancora il Papa – anch’esso internazionalmente garantito, potrà preservare l’identità, la vocazione unica di luogo di pace alla quale richiamano i Luoghi sacri, e il suo valore universale, permettendo un futuro di riconciliazione e di speranza per l’intera regione. È questa la sola aspirazione di chi si professa autenticamente credente e non si stanca di implorare con la preghiera un avvenire di fraternità per tutti”.

Nessun commento:

Posta un commento