Visualizzazioni totali

sabato 13 gennaio 2018

CHI SONO I CHIAMATI DA DIO? / sabato 1a sett. T.O.

Chiamata di Matteo - Caravaggio.

Saul viene chiamato a servire Israele come suo Re. È bello, altissimo, forte, di buona famiglia. Tanti motivi per dire che sia la persona giusta. Eppure sarà un fallimento. Perché era debole moralmente, spiritualmente. Non conta l’apparenza ma il cuore. Anche Matteo però non era dei migliori sul piano spirituale e Gesù lo chiama per il Regno più grande che ci sia. Forse perché Gesù era più capace di trasformare le persone? Ma anche Davide era un peccatore e divenne il Re secondo il cuore di Dio. Come mai? Perché si appoggiò a Dio, anche nel suo peccato, pentendosi, accettando la correzione del Signore. Giuda invece stava sempre a contatto con Gesù e lo tradì.

Vediamo quanto è grande la nostra libertà e responsabilità. Senza Dio non possiamo fare nulla. Con
lui tutto, ma nulla è automatico. I santi non erano persone diverse da te e me. Certamente alcuni, chiamati a guidare realtà complesse o compiere missioni particolari, avevano i carismi adatti. Spesso questi carismi appaiono man mano nella crescita spirituale, talvolta in modo totalmente gratuito come Marthe Robin che, da contadina quasi analfabeta, ad un tratto poté esprimersi in versi poetici con estrema facilità. L’esempio del Professor Lejeune è molto significativo di come una persona ritenuta modesta nella sua stessa famiglia, attraverso il compimento del dovere sostenuto e guidato dalla fede, divenne un leader mondialmente riconosciuto sia sul piano intellettuale che morale. Ma i carismi sono senza valore riguardo alla santità in sé. I santi sono persone assolutamente come noi, che hanno fatto più fiducia al Vangelo.

Non hai scuse caro fra Sereno, hai fin troppo tardato. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio abbi pietà di me peccatore e … avanti (“solo per oggi!” aggiungeva saggiamente e finemente papa Giovannni XXIII. Sembra che il metodo abbia funzionato …).

"L’incontro con Dio e con i fratelli non può attendere le nostre lentezze e pigrizie: l’invito è per oggi!" (Tweet di papa Francesco).


Prima Lettura   1 Sam 9, 1-4.10.17-19: 10,1
Ecco l’uomo di cui il Signore ha detto: costui reggerà il mio popolo.

Dal primo libro di Samuèle
C’era un uomo della tribù di Beniamino, chiamato Kis, figlio di Abièl, figlio di Seror, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, un Beniaminita, uomo di valore. Costui aveva un figlio chiamato Saul, prestante e bello: non c’era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo.
Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono, e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei domestici e parti subito in cerca delle asine».
Attraversarono le montagne di Èfraim, passarono al territorio di Salisà, ma non le trovarono. Si recarono allora nel territorio di Saalìm, ma non c’erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e non le trovarono.
Quando Samuèle vide Saul, il Signore gli confermò: «Ecco l’uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo».
Saul si accostò a Samuèle in mezzo alla porta e gli chiese: «Indicami per favore la casa del veggente». Samuèle rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su, all’altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti darò indicazioni su tutto ciò che hai in mente.
Di buon mattino, al sorgere dell’aurora, Samuèle prese l’ampolla dell’olio e la versò sulla testa di Saul.

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 20
Signore, il re gioisce della tua potenza!

Signore, il re gioisce della tua potenza!
Quanto esulta per la tua vittoria!
Hai esaudito il desiderio del suo cuore,
non hai respinto la richiesta delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni,
gli poni sul capo una corona di oro puro.
Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa,
lunghi giorni in eterno, per sempre.

Grande è la sua gloria per la tua vittoria,
lo ricopri di maestà e di onore,
poiché gli accordi benedizioni per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

Canto al Vangelo
   Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

Vangelo   Mc 2,13-17
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Nessun commento:

Posta un commento