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venerdì 14 luglio 2017

SEI ANCORA VIVO! / San Camillo del Lellis e Venerdì XIV sett. T.O.

Incontro di Giuseppe con Giacobbe in Egitto, 1550-1553.
Disegno e cartone di Agnolo Bronzino.
Atelier di Nicolas Karcher.
Firenze, Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale
Giacobbe-Israele scende in Egitto incontro a suo figlio Giuseppe. È un problema di vita e di morte per la famiglia di cui è responsabile, perché solo l’Egitto ha cibo a sufficienza. La notizia poi è delle più sensazionali: suo figlio da schiavo straniero è diventato vice re d’Egitto!

Eppure quando Giacobbe incontra Giuseppe dice soltanto: «Posso anche morire, questa volta, … perché sei ancora vivo». Sono le parole del suo cuore: Sei vivo, la morte non ci ha separati, sei il mio bambino da sempre, il padre morirà prima del figlio come vuole la natura. Tutto il resto non conta. Tutto si cancella di fronte al valore della vita.

È talmente evidente che forse non ci facciamo caso. Ma in un tempo di cultura della morte in cui il desiderio di genitori di lottare fino all’estremo finché il loro figlio vive, viene regolamentato e ostacolato da concetti come “diritto di morire dignitosamente” e “benessere” (“welfare”) del bambino, conviene sottolinearlo.


San Camillo de Lellis (oggi 14 luglio) facendosi Servo degli Infermi ha fatto molto di più per il “benessere” degli ammalati e perfino per il loro “diritto di morire dignitosamente” al termine naturale della vita, amati da fratelli umani e cristiani.

Ancora una volta sappiamo che il caso di Charlie Gard non è semplice e che la Chiesa mette in guardia contro l’accanimento terapeutico, ma l’intuito profondo del valore della vita in sé ci fa schierare assieme al papa dalla parte dei genitori e non dalla parte di astratte nozioni di “benessere” e “dignità”. E firmiamo tutte le petizioni a favore del piccolo Charlie.

Il Vangelo ci rivela che la pulsione di morte è una passione potentissima presente da sempre nell’uomo e che questo amore per la morte se non è risanato dall’amore per la vita, porta alla morte dell’amore. Passione non è amore. L’esempio troppo triste di questa donna uccisa ieri dall'amante che voleva lasciare, dopo essere sopravvissuta alle coltellate del marito che non accettava la sua relazione con questo stesso amante, ce lo riconferma. “Non uccidere” “lōʾ ttirəẕāẖ”. Diffondiamo la cultura della vita.


Prima Lettura  Gn 46, 1-7. 28-30
Posso anche morire, dopo aver visto la tua faccia.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Israele levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
Dio disse a Israele in una visione nella notte: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani».
Giacobbe partì da Bersabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti. Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti.
Egli aveva mandato Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Arrivarono quindi alla terra di Gosen. Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele, suo padre, in Gosen. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo. Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».  

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.


Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Non si vergogneranno nel tempo della sventura
e nei giorni di carestia saranno saziati.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. 

Canto al Vangelo 
  Gv 16,14
Alleluia, alleluia.

Quando verrà lo Spirito della verità,
vi guiderà a tutta la verità,
e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Alleluia.

Vangelo  
 
Mt 10, 16-23
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

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