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martedì 25 aprile 2017

SAN MARCO FESTA DELLA LIBERAZIONE / 25 aprile

Oggi è san Marco e festa della Liberazione in Italia.

Mi fa pensare alla Pasqua che è essenzialmente una festa di liberazione. Ha tre livelli. Il primo è la Pasqua dei pastori, dei popoli semiti. Col ritorno della primavera, si è liberati dalla stagione della fame e delle malattie, del freddo e dell’oscurità. Per questo motivo si celebra al plenilunio: 24 ore senza oscurità! Il secondo livello è quello della liberazione dalla schiavitù: un popolo ritrova la sua libertà politica e una identità propria. È la Pasqua di Mosè e del popolo ebraico. La festa della Liberazione italiana è una Pasqua di secondo livello con la fine della guerra e dell’occupazione straniera. Il terzo livello è la liberazione dai compromessi nella propria coscienza col male e la vittoria definitiva su di esso e sulle sue conseguenze (la morte). Questo passaggio è quello che compie Gesù e che sappiamo essere possibile anche per noi in Lui. È la Pasqua dei cristiani che san Marco ha annunciato col suo Vangelo e con la sua predicazione.

Gesù  scende agli inferi per liberare le anime dei giusti
Il senso del cammino e del vero progresso è dal primo livello al secondo e al terzo. Con la fine della guerra e dei regimi che l'avevano causata, ci si è potuto anche liberare dalla miseria fisica e materiale che aveva provocati. Ma si è pensato troppo che fosse questo “il Progresso”, l’unico progresso. Il progresso non è di passare dal secondo livello al primo, ma dal secondo al terzo. Anche se la Chiesa ha avuto le sue colpe e se la Buona Notizia è alquanto diversa da ciò che ho vissuto in famiglia e in parrocchia, non è liberandomi dal “giogo dei valori cristiani” che divento libero e progredisco. Gandi diceva: ho liberato l’India, adesso devo liberare gli indiani.

Associato a san Marco, il
Leone Alato è simbolo di Risurrezione
Ma il Cristianesimo è venuto dal basso, perché persone singole, famiglie, piccoli gruppi, aderivano liberamente alla grazia di Dio rivelata in Gesù Cristo. E, senza mai liberarsi totalmente dalla ambiguità profonda della Storia, i cristiani sono stati un fermento positivo nella società del loro tempo fino a trasformarla in modo estremamente forte e significativo.


Oggi è come ieri e come sempre. Se ci sono dei cristiani (in quantità ma sopratutto in qualità) che incarnano i valori evangelici ci sarà una cultura cristiana e una società impregnata di valori cristiani. Diceva ancora Gandi – a tutti - : Sii tu il cambiamento che desideri. 

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