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venerdì 7 aprile 2017

UOMO PACE-DI-ME / venerdì V° settimana di Quaresima

UOMO MIA-PACE
La tensione attorno a Gesù non cessa di crescere. Continua a ragionare con i suoi ascoltatori-avversari per aprirli al Mistero, al Dono di Dio. Ma invano. Però, come vive questo personalmente? La prima lettura tratta da Geremia ci illumina, riportando l’esperienza del profeta simile a quella di Gesù e propone un particolare che mi ha colpito. Al versetto 10 dice: “Tutti i miei amici (in ebraico: kol enowsh shlomiy; letteralmente: tutti uomini pace-di-me) aspettavano la mia caduta”. Non i nemici, ma gli amici, per vari motivi covano nel loro cuore sentimenti ostili e aspettano la caduta di colui che finora stava spensierato in loro compagnia.

Come Geremia, anche Gesù ha degli amici. È cresciuto in una famiglia, in un paesino, il suo cuore si è aperto a relazioni di fiducia che plasmano la sua identità. In Dio ama tutti ma certamente sul piano umano si aspetta di più da alcuni. Ritroviamo qui il grido del Salmo 40,10 che Gesù riprende nell'Ultima Cena:  “Anche l'amico (iysh shlomiy=uomo pace-di-me; che bella espressione per indicare l’amico!) in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno”. 
Sappiamo che questa espressione di dolore si realizzerà tragicamente in Giuda (Giovanni 13,18). Ma il tradimento è una possibilità drammatica di ogni amicizia. Quando Gesù dice: “Uno di voi mi tradirà!” i discepoli si sentono molto insicuri e chiedono : “Sono forse io Signore?” Perché in fondo ognuno cerca solo e sempre se stesso e per preservare se stessi, i discepoli sentono che potrebbero tradire. E Gesù soffre, oltre che fisicamente e dell’orrore dei peccati che gli sono imputati per espiarli, anche e forse sopratutto per il tradimento dell’amicizia.

Considero Gesù un amico, di una forza d'Amore unica ma non per questo insensibile, e cerco di non rattristarlo nei suoi sentimento verso di me? Oppure in Lui cerco solo me stesso, è solo un bancomat di grazie? Nella confessione o nella preghiera personale, gli scarico le mie angosce e la mia paura del castigo oppure penso anche di avere offeso colui che mi ama realmente e vuole un rapporto di amicizia con me?



Prima Lettura    Ger 20, 10-13
Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.

Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.

Salmo Responsoriale    Salmo 17
Nell'angoscia t'invoco: salvami, Signore.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, 
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,
già mi stringevano agguati mortali.

Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.

Canto al Vangelo   Gv 7,63.68
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

Vangelo  
 Gv 10, 31-42
Cercavano di catturarli, ma egli sfuggì dalle loro mani.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

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