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martedì 13 dicembre 2016

NON VI SIETE NEMMENO PENTITI PER CREDERGLI martedì III Sett. Avvento

Rubens - Cristo nella casa di Simone
Hermitage - San Pietroburgo
Nel Vangelo di ieri vedevamo un laico (Gesù) chiamare a conversione dei chierici. Che audacia!

Gesù ci insegnava come evitare le polemiche senza cadere nella solita e troppo facilmente accettata “bugia bianca”, “bugia a fin di bene”. Gesù usa la “restrizione mentale”: alla domanda Gesù non risponde. Gesù però non rinuncia ad aiutare i suoi interlocutori. Li porta a scoprire la loro coscienza: “il battesimo di Giovanni da chi veniva, dal cielo o dagli uomini?”. Grande spavento intimo, e conciliabolo tra gli accusatori di Gesù: “ci ha preso in fallo, non abbiamo risposta valida!” Rispondono: “non lo sappiamo”. E invece lo sanno, lo sanno. E Gesù che lascia perdere lì la controversia, dà loro tutto l’agio di contemplare la risposta vera nella propria coscienza.

Di fronte alle violenze atroci che si verificano dovunque nel mondo in questo periodo (Istanbul, Il Cairo e la Nigeria in un solo giorno!), può bastare un atteggiamento di dialogo come quello che ci insegna Gesù per evitare polemiche e violenze? Probabilmente no. Anche se la crescita spirituale porta alla fiducia sempre maggiore nel potere della preghiera. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, il Mahatma Gandhi diede la sua approvazione ai giovani indiani che decidevano di andare a combattere in Europa a fianco degli inglesi. Quando arrivò la seconda guerra mondiale, gli chiesero cosa intendeva fare. Rispose che non sentiva che la cosa lo riguardasse, ma, nel caso, avrebbe affrontato Hitler con un grandissimo atto di preghiera. Comunque la Chiesa non ha mai imposto ai battezzati di non ricorrere alla protezione delle forze dell’Ordine quando è minacciata la loro vita e quella dei loro familiari, o di rinunciare a che gli autori di crimini siano giudicati con giusto processo. Anche lì è un problema di crescita spirituale e non di legge. L’invito di Gesù non è certo di fermarci alla legge o di limitare la crescita nella fiducia in Dio, nel perdono e nel dare la vita per gli altri.

Se la guerra e i grandi giochi di potere sembrano a prima vista lontani dalla nostra portata, ci sono invece ambiti dove possiamo e dobbiamo agire in modo positivo. La violenza in famiglia è normalmente fatta solo di chiusure, di accuse, di mancanza di misericordia. Imparare a morire a sé stesso nelle relazioni quotidiane è una vera morte e vale molto. I conquistatori secondo il mondo usano le armi. Coloro che si aspettano tutto da Dio sanno che la vittoria sarà data ai miti: “Beati i miti perché erediteranno la terra”. Una terra riconciliata e ripulita da ogni bruttura dove si affretteranno ad accoglieranno tutti i loro amici.

“Se l’origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora è fondamentale percorrere il sentiero della nonviolenza in primo luogo all’interno della famiglia. È una componente di quella gioia dell’amore che ho presentato nello scorso marzo nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia … La famiglia è l’indispensabile crogiolo attraverso il quale coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle imparano a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato, e dove gli attriti o addirittura i conflitti devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell’altro, la misericordia e il perdono. Dall’interno della famiglia la gioia dell’amore si propaga nel mondo e si irradia in tutta la società.” (Papa Francesco, Messaggio per la Giornata della Pace 2017, n. 5).

Oggi nel Vangelo, parlando agli anziani del popolo, Gesù ci fa ricordare che lui è giovane. Un giovane che insegna agli anziani! Non è sempre facile accettare che colui che considero più piccolo mi possa correggere. Non è facile che io che mi considero un maestro, io che sono considerato da tutti un maestro, possa accettare di essere preso in fallo. Ma bisogna “accogliere l'amore della verità per essere salvi”. (cfr. 2 Ts 2,10).

La verità rivelata oggi da Gesù è che i pubblicani e le prostitute precedono gli scribi e gli anziani perché alla predicazione di Giovanni hanno creduto. Probabilmente il loro modo di vivere dopo, non era dei più eleganti e conformi in tutto a quello che si aspettavano questi maestri. Ma hanno cambiato vita rinnovando l'alleanza con Dio. Gesù dice che di fronte a questo era necessario purificare i propri cuori per rendergli capaci di accogliere la novità, la sorpresa di Dio.


Prima Lettura  Sof 3, 1-2. 9-13
La salvezza messianica è promessa a tutti poveri.

Dal libro del profeta Sofonìa
Così dice il Signore:
«Guai alla città ribelle e impura,
alla città che opprime!
Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai popoli un labbro puro,
perché invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
Da oltre i fiumi di Etiopia
coloro che mi pregano,
tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte.
In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perché allora allontanerò da te
tutti i superbi gaudenti,
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te
un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore
il resto d’Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti. 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 33
Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.

Canto al Vangelo 
Alleluia, alleluia.

Vieni, Signore, non tardare:
perdona i peccati del tuo popolo.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 21,28-32
E' venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». 
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

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