Visualizzazioni totali

sabato 31 dicembre 2016

31 dicembre, SAN SILVESTRO PAPA, ULTIMO TASSELLO DELL'OTTAVA DI NATALE

rappresentazione della cosiddetta "Donazione di Costantino"
Abbiamo scoperto che le feste e memorie ricordate dalla Chiesa durante l’Ottava di Natale non sono state fissate al caso o comunque possono essere interpretate come una esplicitazione del messaggio cristiano.

Con s. Silvestro papa (314 – 335 D.C., 33° successore di san Pietro) contempliamo il volto dialettico della Chiesa.

Il suo papato corrisponde al passaggio della Chiesa perseguitata alla Chiesa libera. San Silvestro è il primo papa canonizzato che non sia morto martire. La Chiesa sa che il martirio di sangue è sempre possibile ma aspira alla pace. Fondata sulla testimonianza dei martiri la Chiesa ha guadagnato sempre più consensi e adesioni. Diventa un fatto di popolo che sarà presto di massa e ha una rilevanza politica. L’imperatore Costantino se ne fa alleato e tutor. Questa Chiesa figlia dei martiri può esprimersi nella società come forza positiva al servizio delle anime in senso stretto ma anche del bene comune fino a toccare la sfera delle leggi.

C'è un prezzo da pagare: se molte persone, meno forti, possono esprimere la loro fede nella verità che riconoscono e tutti possono praticare il culto in modo aperto, il livello medio di fervore e di carità si abbassa. È un fenomeno inevitabile. Dieci anni dopo il suo arrivo ad Ars, il Curato Vianney costatava lui stesso il cambiamento nei costumi e nello spirito di tutto il villaggio (anche se qualcuno rimarrà refrattario fino alla sua morte. Dio lascia una spina nel fianco per l’umiltà dei suoi santi; l’inviato di Satana per schiaffeggiarlo ricordato da san Paolo). Diceva, con grato a Dio: “Ars n’est plus Ars”. Poi, con l’estendersi della sua fama e l’arrivo da ogni parte di tanti pellegrini del confessionale e di curiosi, e, assieme a loro, di un certo commercio, il livello medio di fervore cristiano cominciò a calare. Nel quarto secolo, non solo le masse cominciano ad entrare nella Chiesa senza aver fatto sempre una scelta individuale netta di fede in Gesù e nel suo messaggio, ma anche i privilegi dati dall’Imperatore rendono attraente l’ingresso nella Chiesa per motivi che non hanno più nulla a che vedere con la fede stessa.

Qualcuno si ribella a questo calare del fervore e vorrebbe una Chiesa di pochi e puri. Questa non è mai stato la scelta della Chiesa Cattolica. Anche perché fin dall’inizio l’esperienza ha dimostrato che i gruppi troppo esclusivi di “puri” diventano delle sette e non la Chiesa. Il discorso è diverso per i carismi e le comunità che, accettando la complessità della Chiesa di popolo e l’obbedienza ai suoi legittimi pastori, anche quando questi sono notoriamente di vita spirituale mediocre, vogliono fare un discorso di ricerca della perfezione evangelica. Così nacquero il monachesimo e tutte le forme di movimenti di riforma. Così sono nati movimenti di san Domenico e di san Francesco nel XIII° secolo. Non si può rinunciare alla santità nella Chiesa che rimane “sempre reformanda” “sancta et meretrix”, sempre in processo di riforma, santa e meretrice, peccatrice.


La Chiesa deve però preservare ad ogni costo la verità del messaggio cristiano. Il papato di Silvestro non più confrontato con le persecuzioni deve confrontarsi con correnti che cercano di esprimere la fede in modo estraneo alla Rivelazione. Dopo un concilio che condannerà le teorie Donatiste, ci sarà sopratutto il concilio di Nicea nel 325, il primo vero Concilio Ecumenico che affermerà la piena divinità di Gesù, Verbo Incarnato, “Dio da Dio, Luce da Luce, Generato non Creato” , (vedi Vangelo di oggi).




Infine la dialettica nuova della Chiesa 
col potere segnerà la storia della “Cristianità”. Da Chiesa estranea al potere e fuori legge, la Chiesa rappresenta rapidamente la Religione dello Stato. Lo Stato cercherà moltissimo di comandare nella Chiesa e in alcuni  periodi sarà la Chiesa ad tentare di assumere il comando nella sfera della politica. La tiara o triregno che i papi porteranno e metteranno nel loro stemma ne sarà il segno. L’ultimo ad avere il triregno sarà Paolo VI: lo riceverà e poi lo venderà in favore dei poveri. Giovanni Paolo II lo metterà ancora nel suo stemma, e Benedetto XVI, il papa considerato “reazionario”, sarà il primo a mettere invece nel suo stemma la mitria di vescovo. 

La Chiesa deve sempre affrontare sfide. La fede è comunque sempre una lotta.


Prima Lettura  1 Gv 2, 18-21
Avete ricevuto l’unzione dal Santo e tutti avete la conoscenza.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, è giunta l’ultima ora. Come avete sentito dire che l’anticristo deve venire, di fatto molti anticristi sono già venuti. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. 
Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri. 
Ora voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Canto al Vangelo 
  Gv 1,14.12  
Alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.

Vangelo   Gv 1, 1-18
Il Verbo si fece carne.

Dal vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Nessun commento:

Posta un commento