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venerdì 2 dicembre 2016

NATURA BELLA E RICCA DI FRUTTI O APOCALISSE CLIMATICA? venerdì 1a sett. di Avvento

Anche oggi la prima lettura è un brano del Profeta Isaia che annuncia lo ristabilimento del diritto dei poveri. Questa volta non si parla di liberazione da eserciti stranieri che opprimono il popolo ma di rapporti risanati a livello più semplice, interpersonale, con i vicini, il quartiere, la città, la natura.
Fermiamoci sul rapporto con la natura.
Isaia presenta la promessa di gioia del Signore iniziando con queste parole:
Così dice il Signore Dio: «Certo, ancora un po’ e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva.»

La realtà prossima sembra però molto diversa: L'Osservatore Romano di oggi titola: “Apocalisse climatica”. 
Dice l'articolo: "Il mondo è sull’orlo di un’apocalisse climatica. Il riscaldamento globale rischia di produrre cambiamenti radicali sulla società umana, in primis a livello geopolitico e demografico. Sebbene ancora non esistano stime certe del fenomeno, numerosi studi stanno cercando di quantificarne la portata. Le previsioni più attendibili parlano di almeno 350 milioni di “migranti ambientali” (ovvero migranti causati da rischi legati al clima) entro il 2050. …. Un’altra agenzia dell’Onu, l’Un Water, parla di 1,8 milioni di persone che entro il 2025 vivranno in condizioni di scarsità idrica assoluta, mentre due terzi della popolazione globale potrebbero soffrire tensioni sociali dovute alla difficoltà di accesso all’acqua."


In questi giorni papa Francesco ha lamentato, dopo COP22 in Marocco, che la risposta della politica è troppo debole di fronte alle sfide reali che riguardano tutti.

Cosa fare?
Foresta Amazzonica
Isaia dice ancora che in quel giorno “liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.” E il Vangelo parla di ciechi che implorano e ottengono da Gesù la guarigione dalla loro cecità.

Questa cecità riguarda molti aspetti della vita e ognuno, accogliendo con fede la Parola di Dio di oggi potrà vedere la dimensione prioritaria sulla quale deve fare luce.

Ma continuiamo a porre l’accento sul problema dell’ambiente. È un problema molto serio, non possiamo girare la faccia dall’altra parte. Eppure sembra che ci sia da una parte una vera una cecità collettiva, e anche un sentimento di impotenza che permette di disinteressarci di cercare le soluzioni alla nostra portata.
Per esempio si sa che un terzo del cibo prodotto a livello mondiale viene buttato e non consumato. Non ci tocca? In parte questo spreco che diventa impoverimento globale e inquinamento passa dai nostri piatti e cucine. Non si può fare nulla?

Ci sono molte cose da fare, nel campo del cibo, dei trasporti, del riscaldamento, dei consumi, ecc., Si può agire a livello individuale, ma ancora meglio a livello familiare, condominiale, cittadino. Si può agire sul piano operativo ma anche educativo, di modi di lavorare e produrre, nella nostra contemplazione del dono della natura, nel nostro modo di pregare. 
Si può cominciare ad introdurre nei nostri esami di coscienza, prima di confessarci, anche la domanda se non pecchiamo contro il Creato e la sua bellezza e integrità.

Prima Lettura   Is 29, 17-24
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
“D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione”».

Salmo Responsoriale    Dal Salmo 26
Il Signore è la mia luce e mia salvezza.


Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. 

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
Alleluia.

Vangelo   Mt 9,27-31
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». 
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». 
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. 
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.



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