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martedì 18 giugno 2019

UN POVERO PUO' ARRICCHIRMI CON LA SUA POVERTA'? / martedì XI° T.O.

San Gregorio Barbarigo.


 San Paolo dice oggi che Gesù Cristo da ricco che era si è fatto povero per arricchirmi per mezzo della sua povertà. Una frase ad effetto? Comprendo che qualcuno che mi da i suoi beni diventa povero arricchendomi. Ma è questo l’unico significato? Cosa significa che il povero che non ha nulla da darmi mi arricchisce? Cosa significa che Cristo povero mi arricchisce con la sua povertà?

Oggi la Chiesa ricorda tra altri san Gregorio Barbarigo (1625-1697), vescovo di Bergamo poi di Padova, che aveva san Carlo Borromeo come modello. Arrivando a Bergamo chiese che si desse ai poveri quello che si sarebbe dovuto spendere per la festa del ricevimento (come fece Bergoglio quando divenne Cardinale). “Mangia con la servitù e non lascia mai d’insegnare la dottrina cristiana di fare missioni e assistenza ai moribondi” narra un testimone. Non corrispondeva allo stile di vita consueto di un vescovo di allora, ma era appunto il modello del vescovo voluto, oltre che dalla Scrittura, dal Concilio di Trento di cui san Carlo era l’esempio più illustre. Io mi sento arricchito spiritualmente da questo vescovo che mangia con la servitù e continua ad entrare nelle case della gente. Il Borromeo, erede di una grande famiglia fece un esame di coscienza severo e da due cento persone ridusse il personale vescovile a trenta (non c'erano gli elettrodomestici) e donò ai poveri tutti i suoi beni con grande dispiacere dei parenti che speravano che ritornassero a loro. Papa Francesco che vive a santa Marta non mi ha donato gli appartamenti pontifici ma mi arricchisce con il suo modo di vivere. Anche se questi appartamenti rimangono chiusi, “improduttivi”, la sua scelta genera una emulazione che libera tante risorse spirituali ed anche economiche a favore del Vangelo e dei poveri. Inoltre, e questo non è poco, smorza l’emulazione contraria. Un Cardinale poteva difficilmente (parlo dell’Italia) non avere una macchina potente, “conforme al suo rango”. Una domenica mattina di tanti anni fa vidi un Cardinale, con la strada assolutamente vuota, arrivare in una parrocchia accompagnato da due volanti della polizia con le sirene spiegate. Poi dall’altare avrà detto: “siamo tutti fratelli, sono uno di voi”…. Oggi con papa Francesco è il contrario che si produce: è più difficile per un Cardinale avere un macchinone che costa molto senza altro effetto reale che il prestigio mondano e l’appannamento della Luce di Cristo. Passare dai segni del potere al potere dei segni del Vangelo diceva don Tonino Bello. San Francesco ha arricchito più poveri con la sua radicale scelta di povertà e affidandosi alla provvidenza che se avesse messo in piedi una grande organizzazione di beneficenza, mantenendo il tenore di vita della sua famiglia di origine.
Con il problema stringente dell’inquinamento e dell’esaurimento delle risorse, la povertà cristiana acquista maggiore importanza. Arricchisce il presente e ancora di più il futuro. Radichiamo attorno a noi e specialmente nella nuova generazione l’amore per la povertà evangelica. Ogni spreco è un insulto a Dio Creatore e ai poveri. È un insulto alla ricchezza del nostro battesimo, del nostro essere Figli del Gran Re.

Prima Lettura  2 Cor 8, 1-9
Cristo si è fatto povero per voi

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedònia, perché, nella grande prova della tribolazione, la loro gioia sovrabbondante e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nella ricchezza della loro generosità.
Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi. Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito che, come l’aveva cominciata, così portasse a compimento fra voi quest’opera generosa.
E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 145
Loda il Signore, anima mia.


Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,
che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre.

Rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.  

Canto al Vangelo 
 Gv 13,34  
Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 5, 43-48
Amate i vostri nemici.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

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