La raccolta del miele. Pitture rupestri preistoriche. |
Mani. Pitture rupestri. |
La Congregazione per l’educazione cattolica del Vaticano ha
diffuso un documento dal titolo “Maschio e femmina li creò” sul rapporto tra la
fede e l’impostazione educativa cattoliche e la problematica Gender. Non ho
trovato il testo ma due interviste, del Prefetto e del Segretario della Congregazione. La Chiesa cerca il dialogo con le persone che
seguono la teoria Gender o sono confrontate con questa ideologia a scuola, nei loro
ambienti di vita e di lavoro. Vuole rispettare le persone ma chiede anche
rispetto per le sue posizioni e le persone che le condividono. L’insegnamento e
la riflessione della Chiesa sulle differenze tra i sessi non sono soltanto legati alla fede ma
fondati su argomenti razionali e scientifici e, finora, la teoria del gender
non ha dimostrato basi scientifiche ma solo ideologiche. La Chiesa s’impegna
nell’educazione al rispetto di ogni persona nella sua peculiare e differente
condizione - disabilità, razza, religione, tendenze
affettive - combattendo ogni forma di bullismo e di ingiusta discriminazione.
Un altro punto importante riguarda i valori della femminilità evidenziati nella
riflessione sul gender: nel passato si può dire che la mentalità comune si
soffermava molto sull'aspetto fisicistico della sessualità mettendo in secondo
piano aspetti culturali che approfondiscono la natura senza però opporsi ad
essa. Questo approfondimento del valore della femminilità è peraltro ben fondato
e presente nei documenti degli ultimi
Pontefici.
Vale
la pena riprendere in futuro l’argomento con questo nuovo testo del magistero alla
mano.
Ma vorrei parlare delle conclusioni che ho tratto da un libro di
ricercatori americani letto negli anni ‘80. Il libro trattava delle differenze
psicofisiche tra uomini e donne. All’epoca la teoria gender cominciava a
diffondersi anche se io non ne avevo mai sentito parlare. Gli autori non
professavano nessuna fede religiosa ed erano aperti ad una continua evoluzione
del genere umano. Ma proprio in base all’evoluzione, costatavano che, nell’uomo,
i due sessi si erano specializzati nel corso di centinaia di migliaia di anni
fino a differenziare tra il maschio e la femmina il sistema neurologico, la forza muscolare, la conformazione del bacino e dello scheletro, la
vista, il tatto e la sensibilità della pelle, nonché i sentimenti. Questa specializzazione
era funzionale al ruolo di ogni sesso per la migliore sopravvivenza della
specie, della tribù. In parole povere, le donne concepiscono i bambini e li
allattano e li curano nella primitiva infanzia mentre i maschi si dedicano
maggiormente al “lavoro fuori casa”, in particolare la caccia. La donna impegnata
con il focolare e la prole privilegia caratteristiche diverse di quelle che servono
al maschio per l’appostamento, il tiro al bersaglio e l’inseguimento della
preda. Ora il tempo enorme in cui si è stabilita e perfezionata questa specializzazione fa che non si può travolgere
in soli trenta o cinquant’anni. Non si può travolgere a piacimento la "natura attuale". Pur non professando una natura creata da Dio, quindi
più o meno immutabile e dipendente dal Suo volere, questi autori dicevano con
evidente buon senso che certe ideologie erano contro natura, la natura attuale,
stabilizzatasi su un periodo di centinaia di migliaia di anni. Quindi queste ideologie
contro natura erano controproducenti, non portavano nessun beneficio all’umanità.
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