Costanza Miriano sul suo blog ha scritto un articolo dal Titolo: "Amare oltre misura non può essere un dovere stabilito per legge". https://costanzamiriano.com/2019/06/09/amare-oltre-misura-non-puo-essere-un-dovere-stabilito-per-legge/
Le ho risposto con un commento che, mi rendo conto, è perfezionabile, ma può aiutare a fare chiarezza su alcuni punti, anche senza leggere il testo di Costanza (che è meglio leggere).
Carissima Costanza,
Capisco che ti sia stato difficile scrivere questo articolo. Non
solo per timore di fare politica partitica ma perché mi sembra che tu stessa
sia molto confusa e molto in discussione. Dopo due anni a scrivere rileggere e
buttare io non vedo che la tua confusione si sia diradata.
Vorrei fare qualche domanda:
Non si capisce: chi sono questi preti con manie di protagonismo
politico? Io non ne conosco. È brutto vedere attaccato qualcuno senza poter
verificare la sua posizione. Andrebbero fatti nomi visto che l’articolo è
scritto per loro, contro di loro. E un articolo che ha un punto di partenza
vago non chiarisce.
Ma sopratutto sul fondo:
Non chiarisci bene il tuo concetto di legge. Parli solo delle
leggi statali o della Torah, della legge divina? Dici “le leggi” e sullo stesso
piano “la Legge”. Hanno punti di contatto ma non hanno la stessa prospettiva.
Mi spiego: le leggi del Diritto positivo non hanno l’intenzione di stabilire
veramente la giustizia, ma solo di definire un ordine e preservare degli
interessi, spesso con dei compromessi. In particolare, le leggi degli Stati,
anche quelle che fanno senz’altro riferimento a dei valori veri, indicano un
minimo da rispettare (quello che non lede i diritti degli altri come dici tu) e
non un cammino pedagogico verso la perfezione. È tutto il problema dei “vuoti
legislativi”. Se lo Stato non ha legiferato su un punto, posso fare quello che
voglio in quel vuoto. Non è questo lo Spirito dell’Alleanza con Dio. Infine le
leggi statali nostre non fanno riferimento a Dio, all’Alleanza con Lui. Questi
punti sono essenziali. Forse comprendi la Legge divina, la Torah, come si
possono comprendere le leggi di uno Stato. Questo era una opinione comune tra i
cattolici. Ma è un’errore di prospettiva inammissibile per chi vuole parlare di
Dio e della Scrittura. Tutto il suo discorso diventa fuorviante.
In ogni caso, dici che se tutti fossero virtuosi non ci sarebbe
bisogno delle leggi. No!, se tutti fossero virtuosi, magari non ci sarebbe
bisogno della polizia, della repressione, ok. Ma ci sarebbe bisogno della legge
per ordinare e chiarificare i rapporti. Gesù non è venuto ad abolire la Legge e
i precetti ma a compierli. (Vangelo di oggi: Matteo 5,17-19).
E questo è il problema. Se i diritti di cui parli sono quelli di
chi si appoggia su un sistema che nega il principio di diritto naturale che c'è
un solo pianeta che è di tutti e che i beni hanno una destinazione universale, questa
persona e questo popolo vive nell’ingiustizia. Se le leggi non tendono a
prendersi cura della casa comune e dei giusti rapporti tra tutti gli esseri
umani, dai più poveri alle vite indifese, ancora non nate o esposte ad ogni
sorta di abuso, sono imperfette e talvolta criminali. Ora la semplice retta
ragione vieta di fare leggi criminali. L’aborto è sempre un crimine anche per
chi è sotto l’impero del peccato originale. L’omissione di soccorso a persona
in pericolo di morte è di per sé sempre criminale anche se non sono uno che dedica la vita a
cercare queste persone. La distruzione ambientale è sempre un peccato contro la
ragione, anche per chi non vive nella grazia. Gesù espone le Beatitudini a
gente che non ha ricevuto ancora lo Spirito Santo ma le sue stesse parole sono
Spirito e Vita!
A proposito san Francesco non ha fatto digiuni e penitenze per
ottenere lo Spirito Santo. Ha fatto digiuni e penitenze per essere in modo
sempre più costante e perfetto docile allo Spirito Santo che gli era dato, come a
tutti i cristiani viene dato: gratuitamente. Anche questo è qualcosa che mi
ferisce molto nella tua impostazione. A Piazza san Giovanni (al Family Day) hai detto che per
la prima volta hai ricevuto il kerigma. Ed eri già la grande Costanza Miriano. Ma sembra
che tu l’abbia dimenticato in fretta.
Ti chiedo scusa ma invece di correre sempre (sfuggire? Da che
cosa?) di scrivere di fretta, perché non ti fermi davvero per un buon periodo e
cominci a mangiare veramente la Scrittura per quello che è?
Papa Francesco è un ottimo maestro della Scrittura. Ti consiglio
“Parole di Vita”, ed paoline, che raccoglie tutte le sue catechesi del
mercoledì sui dieci comandamenti, ossia “Dieci Parole di Vita”. Parte dal
giovane ricco. Bravo borghesino che osservava la legge, le leggi e i precetti
ma non era soddisfatto, perché gli mancava qualcosa e questo lo turbava. Forse
anche lui scriveva e poi buttava. Scelse in un primo tempo di non accettare la
proposta di Gesù perché difendeva il suo sistema (mezzo) borghese. Conosco
qualcuno che, anni fa, disse ad un prete: quel giovane ricco sono io e se ne
andò, ma poi ritornò.
Chiaramente queste osservazioni sono solo appunti.
Con affetto
fra' Sereno
Leggendo il testo di Costanza Miriano si comprende meglio i punti del testo che ho scritto sopra. Il tema della solidarietà alla luce della ragione, e del Vangelo per chi si dice cristiano, merita di essere ripreso in modo più ordinato ma oggi non sono riuscito a scrivere altro. E siccome il testo di Costanza, notato e letto da qualche amico ha già aperto un dialogo approfitto della mia risposta a lei per cominciare a dare qualche risposta. Sembra che sia sant'Agostino l'autore della frase: "La misura dell'amore è l'amore senza misura".
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