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sabato 27 aprile 2019

UNA FIDUCIA FOLLE / sabato dell'Ottava




Le letture di oggi mettono in risalto la centralità del kerigma: è essenziale, vitale, dare al mondo e ad ogni generazione la Notizia che la morte è vinta in Gesù di Nazareth. Chi ha fede in Lui non subirà la morte. Quando questa Notizia è giunta a tutti i popoli, Paolo considera che il suo compito è in qualche modo compiuto. Se in ogni città e provincia qualcuno è diventato portatore della Buona Notizia non potrà fare a meno di trasmetterla a sua volta fin quando ognuno la conoscerà.
Dopo duemila anni di Cristianesimo non solo scopriamo che ci sono ancora tribù e uomini che non hanno ricevuto l’Annuncio, anche in qualche “sierra”di paesi di tradizione cattolicissima come il Messico per esempio, ma anche che il nostro Annuncio è stato logorato e sporcato dalla libertà usata male e pigramente da tanti battezzati.
È quindi sempre sconvolgente la fiducia di Gesù verso i suoi discepoli mandandoli in tutto il mondo ad annunciare la Buona Notizia, subito dopo aver costatato la loro incredulità e durezza di cuore! Più che ai suoi discepoli, che tratta con rispetto infinito e vera fiducia, il Signore fa fiducia sopratutto a se stesso, alla sua vittoria assoluta sul male e sulla morte, al suo potere totale ricevuto in cielo e in terra.
Questo ci permette di ripartire ogni volta, di non chiuderci nella costatazione dei nostri fallimenti. Ma c'è sempre il rischio che la Chiesa (ognuno di noi) si sostituisca al Signore. Solo nella misura in cui obbedisco a Lui posso fare l’opera di Dio. Perché non ho lo spirito che animava i discepoli pronti a subire con letizia ogni conseguenza pur di obbedire a Dio?
La follia d’Amore di Dio per l’uomo è la Croce, la follia d’Amore dell’uomo per Dio è la Fede totale.

Prima Lettura   At 4, 13-21
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.
Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».
Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».
Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 117
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza. 

SEQUENZA (Facoltativa)
Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».

Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.


Canto al Vangelo  Sal 117,24
Alleluia, alleluia.

Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

Vangelo
   Mc 16, 9-15
Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

Dal vangelo secondo Marco
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».


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