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domenica 27 agosto 2017

GESU' E' IL CRISTO E IL FIGLIO DI DIO / XXI° domenica T.O.

Cappella Brancacci, Firenze.
Il dono del Signore alla sua Chiesa, a noi, nella Roccia sempre presente lungo i secoli che si incarna in Simone figlio di Giona diventato Pietro e nei suoi successori, passa attraverso la carne di un uomo e quindi va sostenuta dalla nostra preghiera, dalla nostra comunione, dalla nostra conversione creativa perché l’uomo che porta questo carisma soffra di meno, abbia sempre il massimo slancio e coraggio per portare a compimento il suo dono.

Pietro è beato perché ha ricevuto dall’alto la sua fede in Gesù Messia. Non è farina del suo sacco come mi disse un amico. Ma è tutta la vita della Chiesa che è grazia. Anche noi se viviamo secondo la carne e il sangue non potremo mai arrivare alla fede o conservarla. Nessuno per quanto sia intelligente e retto, può arrivare ragionando alla conclusione che la croce salva. E se lo ammette perché questo fa parte di ciò ha sentito, di ciò che ha ricevuto per tradizione, non può entrare in quel mistero. Quando viene illuminato dall’alto, tutto sembra così limpido e semplice che si chiede: perché non ci sono arrivato prima? Ma il suo cuore gli conferma che è la luce dall’alto che gli ha permesso di entrare nel mistero della Croce e della Vita.

Prima Lettura  Is 22, 19-23
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide.

Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 137
 
Signore, il tuo amore è per sempre.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
 
Seconda Lettura
  Rm 11, 33-36
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Infatti,
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Canto al Vangelo
  Mt 16,18
Alleluia, alleluia.

Tu sei Pietro, e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le porte degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.

   

   
Vangelo
  Mt 16, 13-20
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.


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