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venerdì 18 agosto 2017

DIFESA DEI VALORI CRISTIANI / venerdì XIX° sett. T.O.

È un esercizio salutare per comprendere la propria vita e accettare con fiducia i momenti di prova, ritornare al Principio, alla Parola originaria di Dio, della mia chiamata alla vita cristiana e ricordare le tappe della benevolenza di Dio nei miei confronti.

È ciò che fa Giosuè ripresentando al popolo radunato le tappe della Storia che Dio ha fatto con loro fin dai tempi dei Padri. È quello che fa Gesù confrontato ad una discussione sul matrimonio che gli propongono alcuni farisei per metterlo alla prova.

Nella sua risposta Gesù ci dona però un criterio fondamentale di interpretazione della Parola di Dio e della Storia, senza il quale siamo fuori strada.
I farisei dicono: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». La risposta nell’ambito legale giudaico è: “Sì”. Gesù però vede il cuore, non si rassegna a chi si ferma nel cammino, chi si nasconde dietro a forme e momenti meno perfetti. L’uomo è fatto per assomigliare a Dio che gli vuole dare la Vita, non è fatto per accontentare un padrone che impone una certa disciplina nella sua ditta.

Ogni cammino storico è imperfetto perché Dio accompagna persone molto imperfette, e deve tendere alla pienezza. Quello che andava bene secoli fa forse non va bene più. Alcuni israeliani  tirano oggi argomento da frasi come quella nella prima lettura: “Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato” per appropriarsi delle terre dei palestinesi o coltivare sogni di espansione dal Mediterraneo fino all’Iraq. Questo tipo di interpretazioni e questa gente, sono pericolosi.

Allo stesso modo i farisei del Vangelo partono da un falso Inizio, quando Mosè autorizzò il ripudio, mentre Dio non lo ha permesso ad Adamo. Chi sacralizza le forme e la lingua della Chiesa del 1500, o solo di prima del Concilio Vaticano II, parte da un falso Inizio. Chi invoca le forme di difesa delle Crociate o di Lepanto, non è realista e non segue lo Spirito di Cristo. Ci inchiniamo davanti al coraggio di chi ha esposto la sua vita per difendere i valori e le persone della civiltà cristiana, come ci inchiniamo davanti al coraggio e alla fede dei primi martiri francescani in Marocco. Essi, appena sbarcati gridavano in piazza pubblica: “Maometto è un falso profeta, sta all’inferno, il vostro sultano e i vostri saggi vi ingannano e vi portano alla condanna”. Anche san Francesco si inchinò davanti al loro coraggio e disse: “adesso so di avere 5 veri frati minori”. Ma nessuno che sia sano di mente e di fede andrebbe oggi ad annunciare in questo modo il Vangelo ai musulmani. E … nessuno trova questi modi da parte di Gesù nel Vangelo.

Ecco, la via è di ripartire dal vero Principio e incarnarlo nella situazione di oggi con il discernimento che ci dà lo Spirito Santo. Non è permesso nascondersi dietro a modi e situazioni del passato che non ritornano più, né strumentalizzare un modo di fare caratteristici di un tempo o del cammino di una comunità per non fare più nessun passo avanti.
Gesù ci indica il vero Principio e ci invita a seguirlo fino alla piena maturità della fede, alla statura di Cristo.

Prima Lettura  Gs 24, 1-13
Presi Abramo, vostro padre, da oltre il Fiume; vi feci uscire dall’Egitto; vi feci entrare nella terra.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo:
«Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Nei tempi antichi i vostri padri, tra cui Terach, padre di Abramo e padre di Nacor, abitavano oltre il Fiume. Essi servivano altri dèi. Io presi Abramo, vostro padre, da oltre il Fiume e gli feci percorrere tutta la terra di Canaan. Moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. A Isacco diedi Giacobbe ed Esaù; assegnai a Esaù il possesso della zona montuosa di Seir, mentre Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
In seguito mandai Mosè e Aronne e colpii l’Egitto con le mie azioni in mezzo a esso, e poi vi feci uscire. Feci uscire dall’Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mar Rosso, ma essi gridarono al Signore, che pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; sospinsi sopra di loro il mare, che li sommerse: i vostri occhi hanno visto quanto feci in Egitto. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto.
Vi feci entrare nella terra degli Amorrei, che abitavano ad occidente del Giordano. Vi attaccarono, ma io li consegnai in mano vostra; voi prendeste possesso della loro terra e io li distrussi dinanzi a voi. In seguito Balak, figlio di Sippor, re di Moab, si levò e attaccò Israele. Mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse. Ma io non volli ascoltare Balaam ed egli dovette benedirvi. Così vi liberai dalle sue mani.
Attraversaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Vi attaccarono i signori di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Ittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei, ma io li consegnai in mano vostra. Mandai i calabroni davanti a voi, per sgominare i due re amorrei non con la tua spada né con il tuo arco.
Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato”».

Salmo Responsoriale
  Dal Salmo 135
Il suo amore è per sempre.


Rendete grazie al Signore perché è buono,
rendete grazie al Dio degli dèi,
rendete grazie al Signore dei signori.

Guidò il suo popolo nel deserto,
colpì grandi sovrani,
uccise sovrani potenti.

Diede in eredità la loro terra,
in eredità a Israele suo servo.
Ci ha liberati dai nostri avversari.  

Canto al Vangelo 
  1Ts 2,13 
Alleluia, alleluia.

Accogliete la parola di Dio,
non come parola di uomini,
ma, qual è veramente, come parola di Dio.
Alleluia.

Vangelo  
 Mt 19, 3-12
Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, all'inizio però non fu così.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».


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