L’altro ha solo una pagliuzza nell’occhio, tu invece
hai una trave. Togliti la trave e dopo potrai aiutare l’altro a migliorare, dice il Vangelo di oggi. Con l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi, una
guerra vera che anche il Papa e tutti i leader religiosi ritengono molto grave,
non solo per la vita di tanti innocenti ma anche per possibili sviluppi ancora più
disastrosi nel futuro, non è forse fuori luogo meditare questo Vangelo o
persino fuorviante, colpevolizzando chi è aggredito?
Il non giudicare il cuore dell’altro non impedisce
di poter e dover valutare i fatti esterni. Per esempio, se un pazzo, una persona
incapace di volere e intendere diventa un pericolo per la società, per il
prossimo, anche se non sarà imputato sul piano penale, l’autorità dovrà impedirgli
di nuocere alle persone e ai beni con le cosiddette “misure di sicurezza” che possono
comportare restrizioni di libertà.
Ora, “La pace si fonda non solo sul rispetto dei
diritti dell'uomo, ma anche su quello dei diritti dei popoli, in particolare il
diritto all'indipendenza” (Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica). Non
è stato lo Stato ucraino ad iniziare il conflitto nel Donbass. È la Russia che ha
preso l’iniziativa in Crimea. In questi giorni c'è una chiara invasione di tutta
l’Ucraina in violazione del diritto internazionale. Contrariamente alla propaganda
russa, l’entità culturale e linguistica dell’Ucraina esiste da molto tempo, anche
se con modifiche territoriali nei secoli e presenza di minoranze. Se guardiamo
la Polonia che tutti riconoscono come nazione, gli “spostamenti di frontiera”
sono stati ancora più ampi lungo i secoli. Contro l'Ucraina è in atto un falso storico e la
violazione del diritto internazionale. Questo comporta per
gli ucraini il dovere di difendere il proprio popolo, la propria nazione.
Il problema è: come difendere nel modo migliore il
mio popolo, la mia nazione, la cultura comune, da un’aggressione militare?
Questo dipende dalla vocazione di ognuno e anche dal
cammino spirituale compiuto. Come ex ufficiale di complemento paracadutista ero
ben convinto che la guerra non fosse né una cosa bella né molto nelle mie
capacità. Era il tempo della guerra fredda. Quando l’URSS invase l’Afghanistan si
paventò la III Guerra mondiale. Mi chiesi cosa avrei fatto. Non volevo
imboscarmi. Quando il Signore mi chiamò alla vita francescana, mi disse con chiarezza:
“non userai più le armi”. Sotto l’occupazione nazista, Karol Wojtila scelse la
resistenza culturale e non quella armata, anche se comportava pure essa rischi
seri ed ebbe i suoi morti. Poi c'è per tutti il cammino spirituale compiuto. Il
soldato non deve cedere alla violenza gratuita, a comportamenti ingiusti. Ha bisogno
di formazione spirituale e in materia dei diritti dell’uomo, ma anche e soprattutto
di preghiera intensa, di esercizio della carità. Il soldato cristiano ha una
missione da compiere. Ed ecco che le indicazioni del Vangelo di oggi valgono in tempo di guerra. Non è facile per nulla ma è il miglior modo per essere aiutati
dalla grazia divina a far vincere la buona causa e il miglior investimento per il
futuro, per ricostruire la convivenza ferita dall’insensatezza
della guerra.
Prima
Lettura Sir 27,4-7
Non lodare un uomo prima che abbia parlato.
Dal libro del Siracide
Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 91
E' bello cantare il tuo nome, Signore.
E' bello
annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l'opera delle tue mani.
Il giusto
fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella
vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore:
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
Seconda Lettura 1 Cor 15,54-58
Dio ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.
Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e
questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
"La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua
vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?".
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano
rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù
Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi
sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel
Signore.
Canto al Vangelo Cf At 16,14b
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
Vangelo Lc 6,39-45
La bocca parla della pienezza del cuore.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un
cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo
non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo
maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi
della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga
la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo?
Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel
togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia
frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si
raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo
dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza
del cuore».
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