Nella prima lettura, la regina di Saba ci ricorda quanto è importante che
il governante, il responsabile di un popolo, di una comunità, sia sapiente.
Gesù, Sapienza Incarnata inaugura nel Vangelo di oggi
una rivoluzione profonda, enunciando un principio fondamentale: « Non c’è nulla fuori dell’uomo che,
entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a
renderlo impuro».
Ancora oggi, come altre religioni, l’ebraismo
conosce divieti alimentari. Sul piano pratico, “giuridico” invece Gesù “rendeva puri tutti gli alimenti.” Non è
poco. Semplifica enormemente la vita in molteplici occasioni quotidiane, in cucina, al
mercato, quando sei invitato a pranzo da qualcuno o quando la vicina ti porta un
piatto da lei cucinato, quando devi provvedere a profughi o poveri senza tetto … Obbedire a Dio attraverso un divieto alimentare è buono, ma mette barriere tra i gruppi e le persone.
Ma Gesù va molto aldilà del fatto alimentare. Ristabilisce la visione
della Creazione che il libro della Genesi afferma in contrasto con i pagani che
credono nella coesistenza di un principio del bene e di un principio del male. Non
solo Dio crea tutto dal nulla con la sua Parola ma, per ogni essere vivente pianta
o animale che sia, in un crescendo, il testo biblico sottolinea: “E Dio vide che era cosa
buona”. Il Saggio infatti dice: “Poiché
tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se
avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. .… Signore, amante della
vita.” (Sapienza 11, 24.26). Gesù toglie ogni tabù dalla visione di fede. Ricordiamo
che i tabù possono arrivare fino all’uccisione, per esempio dei bambini
albini, o, nelle stesse popolazioni, in senso “positivo” (!!!) all'uccisione sacrificale di
ragazze vergini. La Bibbia invece demitizza
profondamente la realtà.
E Gesù
ricorda che il peccato non sta nelle cose, ma nel cuore delle persone, cioè nella
loro libera volontà.
Prima
Lettura 1 Re 10, 1-10
La regina di Saba vide tutta la sapienza di Salomone.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, la regina di Saba, sentita la fama di Salomone, dovuta al nome del Signore, venne per metterlo alla prova con enigmi. Arrivò a Gerusalemme con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi di aromi, d’oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello che aveva nel suo cuore. Salomone le chiarì tutto quanto ella gli diceva; non ci fu parola tanto nascosta al re che egli non potesse spiegarle.
La regina di Saba, quando vide tutta la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi, il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro. Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla sapienza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! Sia benedetto il Signore, tuo Dio, che si è compiaciuto di te così da collocarti sul trono d’Israele, perché il Signore ama Israele in eterno e ti ha stabilito re per esercitare il diritto e la giustizia».
Ella diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono più tanti aromi quanti ne aveva dati la regina di Saba al re Salomone.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 36
La bocca del giusto medita la sapienza.
Affida
al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno.
La
bocca del giusto medita la sapienza
e la sua lingua esprime il diritto;
la legge del suo Dio è nel suo cuore:
i suoi passi non vacilleranno.
La
salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.
Canto al Vangelo Gv 17,17
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nella verità.
Alleluia.
Vangelo Mc 7, 14-23
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro:
«Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che,
entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a
renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo
interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di
comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può
renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella
fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di
dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male:
impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza,
invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori
dall’interno e rendono impuro l’uomo».
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