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lunedì 8 febbraio 2021

RISANARE IL MONDO CREATO DA DIO O LASCIARLO ANDARE A MALORA? / Lunedì V sett. T.O.

 


Iniziamo a leggere il Racconto della Creazione nel Genesi. Sappiamo che è teologico e non scientifico. Ma non per questo è un racconto di fantasia. Infatti confrontandolo con i miti babilonesi dell’origine del mondo, si vede come l’autore biblico usi appositamente immagini opposte alla visione pagana dei popoli tra i quali vivono gli ebrei, introducendo tra l'altro il concetto di Dio Creatore. E la sua natura teologica non lo mette in contraddizione con le nostre conoscenze scientifiche odierne sull'Universo. Questo Racconto ha quindi tutto il suo valore.

In particolare esaminiamo brevemente due punti. L’autore biblico non si pone assolutamente il problema di eventuali altre forme di vita nell’Universo e quindi non le nega. Se ci sono altre forme di vita – è per adesso solo un’ipotesi senza riscontri concreti – il testo rivelato non le ha negate, lasciando loro tutto lo spazio necessario. Molti scienziati e ideologie, usando la scienza come bandiera, invece hanno negato l’esistenza di Dio e di una intelligenza ordinatrice originaria, applicando al mistero delle origini metodi validi solo nel campo del mondo fisico. È un abuso. Non si possono applicare i metodi che valgono per il mondo fisico a ciò che va oltre (la meta-fisica). Ma il Racconto biblico ha anche delle intuizioni che sono pienamente compatibili con la scienza moderna e costituiscono dei progressi notevoli per le conoscenze umane. Il concetto di Creazione implica un Dio Unico Eterno e, beninteso, Creatore. Questo è una visione molto più logica di quella degli Eroi semi divini (i demiurghi) o degli dèi dell’Antichità. Ma dall’altra parte, di conseguenza, de-divinizza le potenze cosmiche. Non esiste più il Dio Sole e la Dea Luna per esempio. Sono solo creature con un inizio e quindi presumibilmente una fine. Non sono più dèi immortali ai quali si devono fare sacrifici (perfino umani).

Tutto questo fa della Bibbia un autentico Libro di Conoscenza anche se non “scientifico”.

Tra la prima lettura e il Vangelo emerge un fortissimo contrasto tra la Creazione che esce buona dalle mani di Dio e lo stato in cui Gesù la trova, piena di demoni, ingiustizie, malattie e morte. Gesù si prende cura della Creazione del Padre suo.

C'è un infinito contrasto purtroppo tra quelli che pretendono che bisogna spendere miliardi e miliardi di euro per poter colonizzare altri mondi quando questa nostra terra non sarà più abitabile e quelli che come Gesù vogliono usare le risorse umane e materiali per risanare le piaghe di questo mondo. Se non siamo capaci di curare questa nostra Casa Comune a causa del peccato dell’uomo, della mancanza di intesa, benché sia molto più facile e meno costoso, come possiamo pensare di rendere abitabili mondi infinitamente più ostili, in un’impresa che necessiterebbe una perfetta unità negli intenti e nell’operare?  Certamente chi progetta di colonizzare Marte non pensa ai poveri.

 

Prima Lettura   Gn 1, 1-19
Dio disse, e così avvenne.

Dal libro della Gènesi
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 103
Gioisca il Signore per tutte le sue creature.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti,
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia. 

Canto al Vangelo 
  Mt 4,23 
Alleluia, alleluia.

Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.


Vangelo 
  Mc 6, 53-56
Quanti lo toccavano venivano salvati.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. 

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