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sabato 20 febbraio 2021

PRUDENTI OPPURE AUDACI? / sabato dopo le Ceneri

 

Jan Vermeyen. «Come mai mangiate
 e bevete insieme ai
pubblicani e ai peccatori?».


“Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore, ma che si converta dalla sua malvagità e viva”, profetizza Ezechiele. Ma quando Gesù chiama Levi il pubblicano e poi, a sera venuta, mangia in casa sua con i suoi amici peccatori, i farisei si ribellano, scioccati. Come mai?

Isaia annuncia la prosperità e la felicità per il popolo se segue i precetti del Signore. Conviene obbedire al Signore. La Storia lo conferma. Però non sono così convertito da non essere tentato dal peccato. La frequentazione di chi segue altri criteri può corrompermi, e corrompere i miei figli. Meglio evitare. È proprio la costatazione realistica della mia, nostra fragilità che porta a questa prudenza. Chiaramente ci si mette anche il giudizio e la non conoscenza – proprio perché abbiamo rotto o limitato i rapporti – che tende a farmi dell’altro una immagine totalmente negativa, a demonizzarlo.

Questa prudenza però non deve spegnere la mia fiducia nel potere di Dio, nella grazia, nel Signore Gesù vincitore del peccato e della morte. “Preferisco una Chiesa incidentata e in uscita ad una Chiesa che senta la muffa di sagrestie chiuse” dice papa Francesco. Lo dicevano anche san Domenico e tanti altri. “Perché fare un Concilio?” chiesero a papa Giovanni XXIII. Il fioretto racconta che andò alla finestra e fece entrare l’aria buona della primavera.

Un credente senza audacia non crede nel Signore Gesù che ha abbattuto il muro di separazione cioè l’inimicizia, che è il contrario dell’amore. Chiediamo la grazia di essere prudenti ma anche semplici, appoggiati alla grazia, quindi audaci.

 

Prima Lettura   Is 58, 9b-14
Se aprirai il tuo cuore all’affamato, brillerà fra le tenebre la tua luce.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 85
Mostrami, Signore, la tua via.

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.  

Canto al Vangelo
   Ez 33,11
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!


Vangelo
   Lc 5, 27-32
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». 

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