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venerdì 26 febbraio 2021

NON USCIRAI DI LA' FINCHE' NON AVRAI PAGATO FINO ALL'ULTIMO SPICCIOLO / venerdì 1a sett. Quaresima

Il deserto di Atacama, il luogo più secco della Terra,
50 volte più della Death Valley in California,
appena si realizzano le condizioni
fiorisce in abbondanza
dopo anni di aridità assoluta .

 

“Forse che io ho piacere della morte del malvagio – oracolo del Signore – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?”

Le letture di oggi ci dicono con insistenza e sapienza il desiderio struggente di Dio che ci allontaniamo dalla nostra condotta malvagia e viviamo.

Affinché viviamo, e viviamo in abbondanza (cfr. Giovanni 10,10), non basta riconciliarci con Dio. Gesù ci invita ad andare verso chi ce l’ha con noi per una riconciliazione. Sembra folle, utopico. Veramente non è facile. Ma la realtà comune della nostra vita ci invita a riflettere. Qual è questa realtà comune? Gesù la descrive così: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!” Infatti siamo prigionieri di disagi accumulati, di paure profonde, di muri che si sono alzati pian piano, di “guerre fredde”, di acredini e rancori reciproci, di giudizi silenti o di rivendicazioni gridate, non osiamo parlare, chiedere, proporre, unire, aprirci, lanciare iniziative, costruire progetti comuni …

Guardando onestamente la realtà comune della nostra vita scopriamo che è necessario fare la rivoluzione che Gesù ci invita a fare. “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo e loro” (Matteo 7,12).

 

Prima Lettura   Ez 18, 21-28
Forse che io ho piacere della morte del malvagio, o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?

Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio:
«Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticato. Forse che io ho piacere della morte del malvagio – oracolo del Signore – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l’empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 129
Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle all’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. 

Canto al Vangelo
   Ez 18,31
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
   Mt 5, 20-26
Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

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