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giovedì 11 febbraio 2021

LA SCELTA DI DIO / S. Castrese Martire, 11 febbraio.

 

Resto di un'antica statua lignea di s. Castrese, custodita in parrocchia.

Come diceva un monaco di Tibhirine in Algeria: “il martirio non sta scritto nella Regola di san Benedetto che seguiamo, ma sta nel Vangelo”. Questo monaco e altri suoi 6 fratelli sono oggi beati perché martiri, uccisi in odio alla fede nel 1996. E al loro funerale l’Abate principale dei Trappisti disse: “hanno custodito la Regola e la Regola li ha custoditi!” Voleva affermare questa grandissima verità: essendo fedeli alla Regola che scandiva la loro vita quotidiana, in un clima di tensione e di minaccia sempre maggiore, hanno potuto affrontare questo durissimo periodo, rimanendo al loro posto testimoniando l’amore di Cristo per il popolo algerino in preda ad una guerra civile che lasciava morti in ogni villaggio, resistere alla tentazione della fuga e alla depressione, e diventare una comunità via via più unita e appoggiata al Signore Gesù e al suo Vangelo.

Gesù ci ha promesso un aiuto decisivo nelle persecuzioni ma finora non ci sono state e forse non avremo mai la grazia del martirio. Non per questo la sequela di Cristo per noi è di seconda classe. E lo Spirito Santo ci spinge a seguirlo giorno dopo giorno “nell'insegnamento (nella formazione spirituale e nella sete di conoscere la Scrittura), nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, nelle sofferenze”.

San Castrese accettò il martirio ma Dio decise diversamente e gli riservò ancora un lungo e fecondo apostolato. Colpisce il parallelismo con Giovanni Paolo II che veneriamo tanto nella nostra parrocchia: anche lui subì l’attentato in Piazza san Pietro senza morire. Il Signore forma ogni santo attraverso momenti decisivi in cui mettono in gioco tutta la loro vita.

 

2 Tim 2,8-13; 3,10-12

Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola:

Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche  regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.

 

Matteo 10,17-22

Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.

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