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martedì 9 febbraio 2021

SENZA LA PROCESSIONE E' ANCORA FESTA DEL SANTO PATRONO? / martedì V sett. T.O.

 


Continuando la lettura del racconto della Creazione appare chiaramente che Dio ha creato con ordine, ordinando pure la vita sociale e religiosa dell’uomo : appare il sabato, giorno consacrato al Signore, giorno di riposo e di santità. E all’uomo viene affidato di portare a compimento quest'ordine nel suo rapporto con le creature e i suoi simili.

Il Vangelo però rivela uno sviluppo abnorme della necessaria organizzazione sociale e religiosa. Le tradizioni diventano primarie e, anzi, possono coprire l’ingiustizia, fino ad annullare il comandamento sacro del rispetto dei genitori e del soccorso a loro dovuto.

Senza evangelizzazione (continua) tutti sono a rischio: l’approccio delle persone alla religione si fa dall’esterno, cioè dalle pratiche, dalle tradizioni, senza arrivare al cuore del messaggio, allo spirito del rapporto con Dio. Proprio in questi giorni prepariamo la festa patronale e a motivo del Covid non ci sarà la processione. Qualcuno pensa che sia una mancanza di fede palese da parte della Chiesa che, anzi, dovrebbe organizzare processioni continue per sconfiggere la pandemia. – “Visto che sono vietate le processioni e pensi che la preghiera sia – giustamente – un mezzo potente per ottenere le grazie necessarie alla nostra vita, perché non porti la gente in chiesa a gruppi di 100 per dire un rosario chiedendo la fine di questa pandemia? Avrebbe la stessa efficacia di una processione pia”. – (Silenzio) “Però gli antichi facevano le processioni e si fermava il contagio!”

Anche gli israeliti si illudevano ogni tanto sul potere magico dei segni della presenza tra loro del Signore. Vedi per esempio 1 Samuele 4, in cui si narra la sconfitta di Israele di fronte ai Filistei malgrado la presenza dell’Arca del Signore nell’accampamento.

 

Prima Lettura  Gn 1, 20 - 2,4a
Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza.

Dal libro della Gènesi
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.
Queste sono le origini del cielo e della terra quando vennero creati.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 8
O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.  

Canto al Vangelo 
 Sal 118 
Alleluia, alleluia.

Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.
Alleluia.


Vangelo 
  Mc 7, 1-13
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

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