Discesa della Croce - fra' Angelico. |
Questa
mattina nel Breviario c'era questo testo di san Giovanni della Croce che la Chiesa
proclama Dottore per la sua dottrina sicura, profonda ed esemplare. Il suo
ministero presso tutti i battezzati ma in particolare le monache di clausura, tutte
intente a misurare i progressi della loro unione con Dio e della loro perfezione, lo porta a metterci in guardia.
Queste donne correvano un pericolo molto grande nel silenzio del chiostro: dare
molta importanza a manifestazioni sensibili, ingannando se stesse e aprendo una
porta larga larga al demonio. In questo brano san Giovanni della Croce spiega
il motivo per cui Dio vuole la fede e non la ricerca di segni sensibili.
Il
Dio incarnato è certamente Creatore e anche nella Creazione si vedono le sue perfezioni, ma è sopratutto il Dio della Storia perché
così si è manifestato da sempre. Perché l’uomo è Viator, cioè viandante, pellegrino,
nasce, cresce, matura, muore, viene giudicato sulla fede e i suoi frutti, non dai
suoi sentimenti, o dalle sue idee. È
vero, in fondo, dopo tanto tempo anch’io sono ancora assetato di esperienze sensibili
sul piano spirituale … ma non significa che questo mi faccia bene.
La verità ce la insegna la Chiesa e non il mio gusto e quindi leggiamo e
meditiamo che ci fa bene.
Seconda Lettura Dal
trattato «Salita al monte Carmelo» di san Giovanni della Croce, sacerdote
(Lib.2, cap.22)
Dio ha parlato a noi per mezzo
del Figlio
Ma ora che la fede è basata
in Cristo e la legge evangelica è stabilita in quest'era di grazia, non è più
necessario consultare Dio, né che egli parli o risponda come allora. Infatti
donandoci il Figlio suo, ch'è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto
tutto in una sola volta e non ha più nulla da rivelare.
Questo è il senso genuino del testo in cui san Paolo vuole indurre gli Ebrei a lasciare gli antichi modi di trattare con Dio secondo la legge mosaica, e a fissare lo sguardo solamente in Cristo: «Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,1). Con queste parole l'Apostolo vuol far capire che Dio è diventato in un certo senso muto, non avendo più nulla da dire, perché quello che un giorno diceva parzialmente per mezzo dei profeti, l'ha detto ora pienamente dandoci tutto nel Figlio suo.
Questo è il senso genuino del testo in cui san Paolo vuole indurre gli Ebrei a lasciare gli antichi modi di trattare con Dio secondo la legge mosaica, e a fissare lo sguardo solamente in Cristo: «Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1,1). Con queste parole l'Apostolo vuol far capire che Dio è diventato in un certo senso muto, non avendo più nulla da dire, perché quello che un giorno diceva parzialmente per mezzo dei profeti, l'ha detto ora pienamente dandoci tutto nel Figlio suo.
Perciò chi volesse ancora
interrogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo
commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo
sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse e novità. Dio infatti
potrebbe rispondergli: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono
compiaciuto. Ascoltatelo» (Mt 17,5). Se ti ho già detto tutto nella mia Parola
ch'è il mio Figlio e non ho altro da rivelare, come posso risponderti o
rivelarti qualche altra cosa? Fissa lo sguardo in lui solo e vi troverai anche
più di quanto chiedi e desideri: in lui ti ho detto e rivelato tutto. Dal
giorno in cui sul Tabor sono disceso con il mio Spirito su di lui e ho
proclamato: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Ascoltatelo» (Mt 17, 5), ho posto fine ai miei antichi modi di insegnare e
rispondere e ho affidato tutto a lui. Ascoltatelo, perché ormai non ho più
argomenti di fede da rivelare, né verità da manifestare. Se prima ho parlato,
era unicamente per promettere il Cristo e se gli uomini mi hanno interrogato, era
solo nella ricerca e nell'attesa di lui, nel quale avrebbero trovato ogni bene,
come ora attesta tutto l'insegnamento degli evangelisti e degli apostoli.
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