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venerdì 28 dicembre 2018

CHI ERA VERAMENTE SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA? / 27 dicembre

san Giovanni Evangelista - Vladimir Borovikovsky.

Dopo santo Stefano il 26, san Giovanni Apostolo, il 27, che relata la Risurrezione. Si conferma così la volontà della Chiesa di annunciarci tutto il Mistero di Cristo, di invitarci a non chiuderci nel sentimentalismo del bambinello e del bue e l’asinello ma di contemplare il fulgore del Verbo Incarnato. Tanto più fulgore in quanto il Verbo non esita a rivestirsi di debolezza, mentre noi vogliamo rivestirci di forza e spesso di violenza. Tutto il Mistero di Cristo conferma l’Incarnazione: abbiamo realmente udito, visto, toccato, prima ma anche dopo la Risurrezione.
A proposito di Giovanni fratello di Giacomo, una certa tradizione lo presenta come un ragazzo giovane, senza barba e delicato fino a far credere a qualcuno che alla mensa del’ultima cena Leonardo da Vinci avesse posto accanto a Gesù Maria Maddalena o che Gesù fosse omosessuale. Certamente c'è posto nella Chiesa per i bambini, per le persone delicate e fragili, per gli omosessuali. A condizione che, come ogni credente, ognuno sia sincero nel suo seguire il Signore Gesù e la via del Vangelo. Del problema delicato dell’omosessualità che è tornato agli onori della cronaca ecclesiastica con le recenti affermazioni del Papa al ritorno da Dublino e nel libro intervista di P. Fernando Prado: “La forza della vocazione”, aspetto di aver letto questo ultimo libro per parlarne. Per me il Papa è di una totale coerenza e comprenderlo ci permette di avere il giusto approccio riguardo all’omosessualità.
Per quanto riguarda san Giovanni, i suoi scritti denotano uno spirito pacificato, un genio che va all’essenziale dicendo la verità in tutto il suo splendore senza spendere una parola in più del necessario. Questo gli permette di essere molto radicale “senza alzare la voce”. Certamente non ha lo stesso modo di esprimersi di Paolo. Allora ci sfugge facilmente che assieme al fratello Giacomo sono stati chiamati da Gesù “figli del tuono”! L’episodio della ricerca dei primi posti  seguito subito dalla reazione contro colui che caccia i demoni senza autorizzazione e verso il villaggio di Samaria che non vuole accogliere Gesù (Luca 9, 46-56) dimostrano che Giovanni non era un dolce ragazzino nato già santo. Si può e si deve diventare santi, lasciandosi trasformare da Gesù: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”. Mitezza e umiltà non escludono energia di carattere, anzi, la presuppongono. I cosiddetti “caratteri forti”, cioè che gridano, aggrediscono, sono invece caratteri deboli che non sanno sopportare, non sanno rispondere con la mitezza. Chiediamo fortezza, costanza, mitezza e umiltà.

Prima Lettura  1 Gv 1,1-4
Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.
Dalla prima lettera di San Giovanni apostolo
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 96
Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. 
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. 
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.

  Vangelo  Gv 20,2-8
L'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Dal vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.


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