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martedì 31 dicembre 2024

2025, AUGURI DI BENE, E OLTRE! / 31 dicembre 2024




Dire che Babbo Natale non esiste toglie i sogni ai bambini! Per molti togliere l’oroscopo o la lotteria sarebbe dello stesso genere: toglierebbe i sogni agli adulti. 

Ma siamo capaci di sognare solo questo? 

Certamente i cristiani non cercano di soffrire, non rifiutano i beni di questa terra e la salute. Inoltre, non essere in affanno per la mera sopravvivenza, facilita nella maggioranza delle persone la possibilità di aprirsi a domande più alte, di cercare il vero senso della vita. Scrive san Paolo a Timòteo: “Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità”. (1 Tim 2,1-4). Ma è vero anche il contrario: il benessere addormenta molte persone. “Nella mia prosperità ho detto: "Nulla mi farà vacillare!". (Salmi 29, 7; vedi anche Salmi 48, 13.21). Il saggio cerca piuttosto un’aurea via di mezzo: “Io ti domando due cose, tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere il cibo necessario, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: "Chi è il Signore?", oppure, ridotto all`indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio”. (Proverbi 30,7-9). 

Ma il cristiano ha qualcosa in più. Accogliendo il Verbo ha ricevuto il potere di diventare figlio di Dio! Tutto si illumina per lui, anche la sofferenza e la morte, perché è venuta la luce vera, e per suo mezzo, la grazia e la verità!

Dunque auguri di bene per 2025 ma soprattutto auguri di grazia e verità, di santità!


Prima Lettura  Avete ricevuto l'unzione dal Santo e tutti avete la conoscenza.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo  1Gv 2,18-21

lunedì 30 dicembre 2024

ECCO CHE TORNANO GLI OROSCOPI DI FINE ANNO! / 30 dicembre 2024




Fine anno, ecco che ritornano alla grande gli oroscopi. Purtroppo sono la superstizione più diffusa nella nostra società, anche tra i cristiani, e non ci lasciano mai. Ma durante l’anno sono più discreti. Cosa ne dice la Bibbia? 

Isaia 47, 13-14 “Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri:  si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà. Ecco, essi sono come stoppia: il fuoco li consuma; non salveranno se stessi dal potere delle fiamme”.

In tantissimi passi, la Bibbia condanna ogni pratica di divinazione. La Chiesa è contro l’uso di oroscopi e di altre pratiche che predicono la fortuna come l'astrologia, la lettura delle mani, la chiaroveggenza, i medium, con cui si cerca di soppiantare Dio. Inoltre alcune di queste cose usano il male come fonte di potere, altre sono basate su formule matematiche, e altre ancora sono semplicemente usate da truffatori che cercano di approfittare della credulità popolare.


Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: 

Divinazione e magia

domenica 29 dicembre 2024

GESÙ CI PROPONE IL MODELLO BIBLICO PER EDUCARE I FIGLI / Festa della Santa Famiglia, 2024.

Ragazzi al loro "Bar Mitzvah", 
al Tempio di Gerusalemme


“Che c'entra l’essere figli di Dio con la famiglia?” mi disse qualcuno ieri leggendo la seconda lettura di oggi. Questa domanda è importante perché permette di entrare più profondamente nella Scrittura. La pienezza e l’armonia, la gioia della famiglia e del vivere in famiglia sono appoggiate e scaturiscono dall’essere figli di Dio, dal sapere di non essere mai orfani o non amati.

Il piccolo Samuele a tre anni viene portato al Tempio perché è consacrato a Dio. S. Giovanni consacrato a Dio nel battesimo, esulta per la figliolanza divina che si rivelerà ancora più bella di quanto sperimentiamo già sulla terra. Gesù sa di essere consacrato a Dio in modo speciale perché, come Samuele, è il primogenito (vedi Esodo 34, 20; Luca 2, 24), per quello che gli hanno detto Maria e Giuseppe (!?) e soprattutto dalla sua preghiera di fede personale. Infatti il parlare di Dio come suo Padre a dodici anni indica una grande maturità nella preghiera. Ma c'è adesso un elemento nuovo che egli prende molto sul serio. A dodici anni si prepara ad essere adulto, legalmente responsabile davanti a Dio della sua fedeltà all’Alleanza. Per questo, stando a Gerusalemme, vuole perfezionarsi nelle cose della Legge presso i migliori maestri che stanno nel Tempio. Infatti Gesù non insegnava loro come è stato spesso  erroneamente tramandato, ma “li ascoltava e li interrogava”. Questi fatti, assieme al fatto che i genitori lasciano passare un’intera giornata di viaggio prima di cercarlo, ci danno molte indicazioni su come impostare l’educazione dei figli secondo il modello ebraico (vedi anche  Bar mitzvah - Wikipedia):

- Curare l’educazione alla fede fin dai primi giorni di vita. Tra gli ebrei, da 0 a 5 anni impari ad essere figlio di Dio principalmente dalla guida e le cure della mamma. A 5 anni devi cominciare a studiare le Scritture e l’educazione religiosa passa al padre, affinché a 13 anni tu sia autonomo, con una relazione diretta con Dio tramite una conoscenza adeguata delle Scritture, dei precetti e delle regole del culto. Diventi allora "Bar Mitzvah", figlio del precetto, o "Bat-Mitzvah" figlia del precetto. Come sarebbe bello che in tutte le nostre famiglie cristiane che promettono al battesimo di educare i figli nella fede, le mamme insegnassero ai figli a pregare, i padri li iniziassero a nutrirsi della Scrittura…

-Lasciar crescere i figli in una responsabilità sempre maggiore. La fiducia che Giuseppe e Maria hanno nella comitiva fatta di parenti e conoscenti permette libertà gioiosa e sicura per un ragazzo ormai adolescente, senza che sia abbandonato al pericolo del branco. Comprendiamo come il fatto per i genitori di avere una comunità cristiana sana sia un grande dono per i figli che non sono soffocati e trovano un loro spazio proprio. 

- Essere adulto non significa quindi avere solo se stesso come punto di riferimento ma crescere, attraverso le mediazioni della madre, del padre, della famiglia e della comunità, come figlio di Dio. Dio che mi aiuta a maturare nella mia originalità e libertà.


Prima Lettura  Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore.

Dal primo libro di Samuèle  1Sam 1,20-22.24-28

sabato 28 dicembre 2024

S. GIOVANNI EVANGELISTA, DA FIGLIO DEL TUONO A APOSTOLO DELL'AMORE: STORIA DI UNA CONVERSIONE RADICALE / S. Giovanni Apostolo, 27 dicembre 2024




Seguendo Gesù, gli apostoli hanno vissuto un cambiamento radicale delle loro idee sul Regno, su Dio, su cosa aspettarsi da lui. Giovanni testimonia più di tutti che la conversione è frutto dell’esperienza concreta di Dio in Gesù Cristo nella propria vita. Non fu facile per loro e neppure per Gesù. Hanno resistito molto. Le persone “già convertite”, che “sono migliori degli altri, delle altre”, che “vogliono insegnare agli altri”, che vivono la vita cristiana e i loro gruppi solo come attività, o “preghierificio”, mi riempiono di tristezza per il danno che creano a sé stessi e agli altri.

Vediamo forse san Giovanni, autore del quarto Vangelo, di tre lettere più l’Apocalisse, come una specie di intellettuale, un professore tranquillo, di idee e concetti elevati, un po' astratto e difficile da comprendere (l’Apocalisse soprattutto!). 

Non era affatto così. Giovanni e Giacomo suo fratello erano pescatori di Cafarnao col loro padre Zebedeo assieme ad altri operai. Gente pratica e senza scuole. Essere figli di un piccolo imprenditore li abitua ad abbracciare una realtà più complessa, a decidere e comandare. Gesù ha considerazione per loro. Sono, assieme a Pietro, un altro artigiano pescatore importante con una grande barca, loro socio (Luca 5,10), coloro ai quali Gesù riserva esperienze più significative (Matteo 17, 1; Marco 1, 29; 5, 37; 9, 2; 13, 3; 14, 33; Luca 8, 51; 9, 28; 22, 8…). Gesù vede probabilmente in loro le doti per essere più tardi “ritenuti le colonne” nella Chiesa (Gàlati 2, 9) e cura la loro formazione. Nell'elenco dei Dodici, Giacomo e Giovanni sono citati subito dopo Pietro e suo fratello Andrea. In futuro apparirà il binomio dei soli “Pietro e Giovanni” come nel Vangelo di oggi e negli Atti degli Apostoli (Atti 3, 1; 4, 13; 8, 14).

In quanto a carattere, Giacomo e Giovanni hanno molto da imparare da Gesù come mitezza e umiltà. Infatti Gesù “diede (loro) il nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"” (Marco 3, 17). Sono pronti a punire con la morte per il fuoco quei samaritani che non accolgono il maestro (Luca 9, 54). Eppure questo avviene mentre vanno a Gerusalemme, alla fine del programma di formazione! Come tutti i discepoli, sono ambiziosi in senso mondano, ma più intraprendenti degli altri (Marco 10, 35). 

Qual è il frutto della conversione che rende Giovanni finalmente cristiano?

Nel Vangelo di oggi lo vediamo correre più veloce di Pietro, eppure manifesta rispetto per colui che Gesù ha voluto Roccia della Fede e quindi della Chiesa: lo aspetta ed entra nel sepolcro dopo di lui. Questo è un insegnamento spirituale: anche se sei più illuminato del Papa (del superiore), senza rinunciare alla grazia che hai ricevuto, rimani in comunione, sottomesso all'autorità legittima. 

Giovanni conosce Gesù intimamente meglio degli altri, e quindi comprende per primo, con intuito sicuro, che è risorto, prima di averne conferma dalle Scritture (Giovanni 20,9). 

Lui che cercava di primeggiare, “scompare”, diventando soltanto: "il discepolo che Gesù amava" (Giovanni 13,23; 19,23; ...) o “un altro discepolo" (Giovanni 18,10), “l’altro discepolo” (Giovanni 20,2 e ss; 21,7.21) oppure solo uno dei “due figli di Zebedeo” (Giovanni 21,2), mettendo in avanti gli altri e non più sé stesso. 

Il suo coraggio lo porta, unico tra i Dodici, ai piedi della croce. Col tempo diventa più pacato ma non diminuisce: è esiliato per la testimonianza di Gesù (Apocalisse 1,9).

Il suo carattere radicale lo porta ad obbedire all'insegnamento di Gesù rinnegando sé stesso per rinascere veramente dallo Spirito, ma anche di penetrare meglio il Mistero del Cristo, dando una particolare efficacia alla sua predicazione. Usa pochi vocaboli, per scelta o per insufficiente conoscenza del greco, ma questo esalta la profondità del suo discorso.  

Quanto abbiamo da imparare da san Giovanni! 


Prima Lettura Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 1,1-4

giovedì 26 dicembre 2024

CHI HA MESSO MANO ALL'ARATRO NON SI VOLGA INDIETRO / Riflessione sulle letture della notte di Natale. 2024.




"... mentre eravamo morti per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo (cfr. Ef 2, 5) perché fossimo in lui creatura nuova, nuova opera delle sue mani.

   Deponiamo dunque «l’uomo vecchio con la condotta di prima» (Ef 4, 22) e, poiché siamo partecipi della generazione di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all’abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricòrdati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricòrdati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo".

mercoledì 25 dicembre 2024

IL SENSO DEL NATALE: DOVE STA LA BUONA NOTIZIA? / Natale 2024


Gustiamo le letture della Messa dell’Aurora. Anche queste ci aiutano a meditare il senso del Natale: I pastori vanno a vedere quanto fatto conoscere dal Signore. Dopo “se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro”. Solo notizia e contemplazione. 

Come questo può salvare ed essere una grande gioia per tutti ? 

Quel bambino non viene con doni materiali o soldi per sollevare le molte povertà. Semmai è lui che ha bisogno di aiuti materiali. Se i pastori vedono in quel bambino uno dei giudici del passato che libererà il popolo dai suoi oppressori, dovranno passare 20 o 30 anni prima che prenda la testa degli eserciti e molti dei presenti saranno morti o troppo vecchi per goderne. 

Dove sta la buona notizia?

Accade lo stesso oggi. Ci dicono di rallegrarci a Natale ma oltre i buoni pranzi e l’incontro in famiglia, cosa cambia realmente? È vero che in quasi tutti noi, ogni volta, c'è la speranza che le cose vadano meglio attorno a noi. Questo però dice solo quanto il cuore dell’uomo può essere ingannato giocando sulle sue aspirazioni. Le campagne elettorali ne sono spesso il testimone più chiaro. 

Quale speranza propone invece Dio ai pastori e a tutti noi? 

Il soprannaturale esiste. La bellezza esiste. Il paradiso si china sui pastori. Loro, disprezzati e umiliati, sono degni di una visita celeste. Esistere per Dio, essere stimati da lui, concede una dignità che nessun uomo potrebbe donarti né può toglierti. La scelta dei pastori diventa un segno per tutti. Chiunque tu sia, sei degno. Chiunque sia l’altro, egli è tuo fratello. Seguire Dio e il suo sogno di fratellanza universale non è tempo perso. 

Tutto questo ridesta nell’uomo energie profonde e positive che lo migliorano.

Dio prende l’iniziativa, agisce. L’uomo risponde: “Andiamo - vediamo questo avvenimento”. Allora l’uomo testimone dell'azione di Dio diventa testimone per gli altri: “se ne tornarono, glorificando e lodando Dio“. 

Beato chi avrà sete di approfondire la sua conoscenza di Dio. Maria è madre di Gesù, lo tiene tra le braccia, eppure trova importante custodire “tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Imitiamola e rigettiamo ogni superficialità. 

Il Giubileo che si apre sarà formidabile se comprendiamo che Dio vuole cambiare ciascuno di noi in veri figli suoi, dall'interno della nostra vita, e che questo è la rivoluzione più potente per cambiare il mondo: contemplazione di Dio, cammino spirituale.


Prima Lettura  Ecco, arriva il tuo Salvatore.

Dal libro del profeta Isaìa  Is 62,11-12

martedì 24 dicembre 2024

BUON NATALE 2024 A TUTTI! / 24 Dicembre 2024.

 

Celebrazione di Natale, a Gaza
il 22 dic.2024 con il Patriarca
(Fonte Patriarcato Latino)



Viviamo in un tempo pieno di tenebre, lo sapete bene. Dov’è la Luce? La Luce è Gesù e chi è profondamente radicato in Gesù. Dobbiamo custodire i nostri cuori per essere capaci di ricostruire. Il mondo guarda i cristiani e deve vedere a chi appartengono, se alla luce o alle tenebre. 

Uno di voi mi ha detto: “Come cristiani, non c'è violenza nel nostro sangue. Vogliamo rimanere cristiani e rimanere la luce in questo luogo”.

(Concetti ripresi dall'omelia del Patriarca)


BUON NATALE A TUTTI VOI 





lunedì 23 dicembre 2024

BABBO NATALE, IL CERCHIO È CHIUSO

 

La slitta di Babbo Natale
trainata dai carrelli della spesa.



Ogni festa ha sempre comportato un movimento economico, mercati, spese… e così anche il Natale.

La figura di Babbo Natale è stata introdotta per motivare il movimento commerciale e i valori di “festa della famiglia” del Natale, senza più riferimento al suo valore cristiano. Questa figura ebbe un successo universale e sviluppò una sua propria narrazione: la slitta, le renne… ecc., senza aggancio con il Cristianesimo e di tono sempre più commerciale.

Quest’anno vediamo una pubblicità che sembra chiudere il cerchio: Babbo Natale rimette in libertà le renne nella foresta (bontà animalista e naturalista) perché a trainare la sua slitta ci pensano i carrelli della spesa del supermercato. Dopo essere passato nel cielo davanti alla luna piena, atterra accanto ad una montagna di pacchi regalo (i regali di Natale superflui sono puro inquinamento). Abbiamo così il messaggio che serve al commercio (anche se è contraddittorio riguardo alla salvaguardia dell’ambiente), senza dover toccare minimamente l’aspetto religioso e le domande di fondo della vita, e persino escludendo sempre di più la natura. 

NATALE, FESTA DELLA VITA E NON DELLA MORTE / 23 dicembre 2024.




Il Papa all'Angelus ieri ha ricordato la bellezza della maternità, della vita che nasce, della bellezza della donna in “dolce attesa”, della bellezza del gesto di cederle il posto a sedere: “gesto di speranza e di rispetto” dice il Papa. E aggiunge: “Sostengo e difendo il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno? Maria, la Benedetta fra tutte le donne, ci renda capaci di provare stupore e gratitudine davanti al mistero della vita che nasce”. (Angelus e Benedizione dei Bambinelli dei Presepi, 22 dicembre 2024 | Francesco)

Di fronte a queste espressioni che rafforzano la nostra gratitudine e capacità di stupore verso la vita, ci sono le affermazioni cosiddette “pro choice”, tipo: "ogni donna è libera di gestire il suo corpo come vuole". Potremmo anche accettare questo in quanto riguardo ogni donna con il suo proprio corpo. 

Ma riflettendo, questa espressione non è valida per due motivi: 

domenica 22 dicembre 2024

IN MARIA OGNI PAROLA E OGNI GESTO PROFUMA DI ETERNITÀ / IV Dom di Avvento, 2024.

Maria aiuta Elisabetta sua cugina.


Il profeta Michea annuncia: “Abiteranno sicuri (quando verrà il Messia), perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra”. Secondo questo criterio, il Messia è venuto oppure no? Con tutte le guerre e le atrocità, le ingiustizie, sembra che non sia venuto. Ma il profeta aggiunge: “Egli stesso sarà la pace!” Il Messia è venuto, e gli è stato “dato ogni potere in cielo e sulla terra” (Matteo 28,18), e chi è uno con lui abita sicuro, è custodito da “la Pace di Dio che supera ogni intelligenza” (Filippesi 4,7). Dice Gesù: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Giovanni 14, 27). Chi non è con lui è nella tribolazione interiore.

La realizzazione di questa Pace nell'unione con Cristo la vediamo nel Vangelo della Visitazione. Maria è ciò che dovrebbe essere ogni cristiano e cristiana: una cosa sola con Dio al punto di dire “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Galati 2,19-20). Dimentichiamo che Maria è crocifissa col suo Figlio divino, crocifissa al suo Figlio e al suo progetto di salvezza. Ogni madre è in qualche modo “crocifissa” a suo figlio ma questo è per lei gioia, nobiltà e vita. La gravidanza di Maria sul piano umano è molto più problematica. È molto più crocifissa. Però porta colui che è la pace, la pienezza. La gioia e vita che sperimenta è molto più grande! Tutta la sua vita che vive nel corpo è soprannaturale. Saluta Elisabetta in modo semplice, normale. Ma con Maria tutto diventa Parola di Dio, azione di Dio.  Appena il suo saluto giunge agli orecchi di Elisabetta che, tramite la madre, Giovanni nel grembo sente e sussulta di gioia e di rimando la madre è piena di Spirito Santo e comprende il Mistero che porta Maria. 

Così ogni cristiano vive sempre alla presenza di Dio, è “abitato” da Cristo, è un Cristoforo cioè portatore di Cristo, sua presenza, suo Tempio e sua Parola nel mondo. “Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Corinzi 10, 31). Perché Natale è 


Prima Lettura  Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele.

Dal libro del profeta Michèa  Mic 5,1-4a

sabato 21 dicembre 2024

GIÀ 48 ANNI FA PAPA PAOLO DICEVA ...




Il 1977 ci sembra molto lontano e un tempo molto più felice per la Chiesa in Italia, con le Messe domenicali ancora affollate e un generale ricorso ai Sacramenti, con una Società non ancora frantumata dall'individualismo egoista e violento di oggi. Eppure i segnali c'erano tutti di ciò che sarebbe stato il futuro e già il Magistero proponeva le soluzioni o riconosceva le opere già attuate dallo Spirito Santo. Paolo VI, l'8 maggio 1977, rivolgeva così una parola ai neocatecumenali presenti e ai 27 vescovi che li accompagnavano (*) :


... il messaggio dell’annuncio evangelico oggi più che mai è degno di essere annunciato per due titoli che sembrano contradditori. Uno, dobbiamo annunciarlo perché il mondo è sordo, e allora bisogna alzare la voce, e allora bisogna trovare la maniera di far capire, e allora bisogna insistere, bisogna convocare tutti ad una scuola nuova, ecc. La difficoltà diventa provocante, diventa un incentivo per diventare maestri del nostro catechismo, cioè della Verità del Vangelo da annunciare. 

E, secondo motivo, che è proprio l’opposto del primo: chi sa vedere, chi sa leggere nel cuore delle folle, nel cuore del mondo, vede che in fondo c’è un malcontento, c’è un’inquietudine, c’è un bisogno di una parola vera, di una parola buona, di una parola che dica il senso della vita! che il mondo non sa più quale sia, che non ha più la forza di definire; vive come miope e come cieco in mezzo alle tenebre. Noi abbiamo la lanterna, noi abbiamo la lampada, noi abbiamo la Parola del Vangelo che diventa la luce del mondo. Il Signore ha detto ai suoi Apostoli: «Voi siete la luce del mondo». Ecco, se siamo la luce del mondo dobbiamo andare incontro a questa gente smarrita, così arrabbiata, così crudele, diventata perfino così sbandata, così senza princìpi, senza linee di condotta buona e umana, e andare incontro e dire: ecco, guarda, questo è il sentiero, questa è la via. E ripeto, per queste due ragioni, l’una la difficoltà e l’altra l’opportunità di annunciare il Vangelo, ecco che la Chiesa prende la parola.

venerdì 20 dicembre 2024

FALSA E VERA UMILTÀ / 20 dicembre 2024.

Isaia parla con Acaz.


“Per umiltà” il Re Acaz rifiuta il segno che Dio gli propone. In realtà vuole seguire la propria volontà e non fidarsi di Dio.

Per umiltà la piccola Vergine di Nazareth si sente indegna e turbata per la visita dell'angelo. Espone le sue obiezioni all'essere prescelta. Poi, per umiltà e con umiltà, senza pretendere nulla, obbedisce alla Parola di Dio perché è la serva del Signore anche se questo mette a soqquadro la sua vita con una grazia troppo grande!

C'è quindi la falsa umiltà che ostacola la fede, vuole giustificare il non uscire da sé stessi, il non fare la volontà di Dio. Invece la vera umiltà è modesta ma anche semplice e audace perché si fida di Dio. La possiedono i servi di Dio, i cristiani.

Una sera due giovani entrano nella Basilica di Pompei e vedono nella penombra Bartolo Longo in preghiera. - Avvocato, disturbiamo? - Affatto! Dite. - Ecco vorremmo chiedere una piccola grazia alla Madonna, allora abbiamo pensato che se anche lei la chiede per noi… - Quale piccola grazia? La Madonna vuol fare solo grandi grazie! risponde B. Longo.

Ma anche l’orgoglio pretende di fare grandi cose in nome del Signore! Certamente, ma ha caratteristiche contrarie all'umiltà dei servi di Dio. 

Fino alla visita dell’Angelo, Maria vive nascosta, impegnata a servire Dio rinnegando sé stessa, per piacere a lui solo. Dopo la visita dell’angelo, resta ancora più nascosta, portando l'obbrobrio di Cristo per questa gravidanza inspiegabile agli occhi della gente. E “Questo perché stimava l`obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d`Egitto; guardava infatti alla ricompensa”, come Mosè (Ebrei 11, 26), come il popolo eletto nella sua vocazione di segno in mezzo ai popoli  (Salmo 89,51 ss). Infatti Maria è un'ebrea, nutrita dalla Parola di Dio. A maggior ragione così si comportano i cristiani:“Usciamo dunque verso di lui fuori dell’accampamento, portando il suo obbrobrio” (Ebrei 13, 13). Gli ipocriti invece cercano di essere ammirati dalla gente ma non avranno “ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli”, “hanno già ricevuto la loro ricompensa” (Leggi Matteo 6,1-7.16-18).

Ma le opere buone si vedono! La gente apprezza! Come nasconderle? Infatti! Nel 1974, a 10 anni dell’inizio, 500 tra laici e presbiteri del Cammino neocatecumenale, provenienti da tutta l’Europa ricevettero un grande incoraggiamento da Papa Paolo VI (Udienza generale 8-V-1974 – Cammino Neocatecumenale). Difficile da nascondere! Il successo accompagna normalmente i carismi autentici e potenti, però è sempre un pericolo, una tentazione! I Santi lo sanno. Quando Madre Teresa cominciò ad attirare visitatori a Calcutta, doveva accettare di fare la foto ricordo con loro. Per lei era una penitenza e chiedeva a Dio di liberare un’anima dal purgatorio per ogni foto scattata. Il Curato d’Ars fu fatto Gran Cavaliere della Légion d’Honneur. Accettò il premio per i suoi poveri ma rivendette il distintivo dicendo: “altrimenti quando arrivo lassù il Buon Dio mi dirà: “hai già ricevuto la tua ricompensa”. 


Dal libro del profeta Isaìa  Is 7,10-14

giovedì 19 dicembre 2024

LA VERA DEVOZIONE ESIGE DI SVUOTARSI DI SÉ STESSI E DI OGNI AMOR PROPRIO - Il Falsario 06 / Trattato della Vera Devozione a Maria




San Luigi di Montfort elenca molte pratiche esteriori usate a suo tempo. Alcune, come il Rosario, sono ancora comuni oggi. Ma egli sottolinea con forza che l'essenziale è l'interiorità, e sta per proporre una devozione migliore di tutte.


116. La vera devozione alla Santa Vergine comprende anche diverse pratiche esteriori, di cui ecco le principali.  ... 

117. Vi sono molte altre pratiche di devozione alla Santa Vergine, che lo Spirito Santo ha suggerito a delle sante anime e che sono molto santificanti; le si potrà leggere più in esteso nel libro Il Paradiso aperto a Filagia, scritto dal padre Paul Barry, della Compagnia di Gesù, dove egli ha raccolto un gran numero di pratiche che i santi hanno esercitato in onore della Vergine Santa; queste devozioni possono servire in modo meraviglioso per santificare le anime, a condizione che siano fatte come si deve, cioè: 

1°. con buona e retta intenzione di piacere a Dio solo, di unirsi a Gesù Cristo come al nostro fine ultimo e di edificare il prossimo; 

2°. con attenzione e senza distrazione volontaria; 

3°. con devozione, senza fretta o negligenza; 

4°. con umile semplicità e in un atteggiamento del corpo che sia rispettoso ed edificante. 

martedì 17 dicembre 2024

DIO TI SALVA FACENDOSI FIGLIO DI UNA FAMIGLIA MOLTO UMANA / 17 dicembre 2024.



Per trovare un commento alle letture del 17 dicembre nel mio blog ho dovuto risalire al 2018. Mi sembra interessante da riproporre. Alla fine faccio qualche aggiunta. 

La prima lettura annuncia Gesù come Colui che doveva venire, come il predestinato ad essere il Signore di tutta l’Umanità. Il Vangelo ci presenta la sua genealogia. Dio si incarna attraverso una famiglia, una linea genealogica.

Dove trovare Dio? Nella tua stessa carne che il Figlio di Dio ha assunta pienamente, con tutti i suoi limiti e le sue fragilità, la sua biologia, i suoi processi di crescita e di invecchiamento, la sua mortalità.

Dove trovare Dio? Nella tua stessa storia. Perché Dio incarnato non ha soltanto una biologia ma anche una famiglia, con nonni e bisnonni, antenati, cugini. Giacomo era “fratello del Signore”, cioè suo cugino, e fu vescovo di Gerusalemme. Sembra, secondo Eusebio che almeno la prima generazione dei parenti di Gesù occupò una posizione di prestigio nella Chiesa primitiva. Ma Dio non voleva formare una dinastia regale e le tracce della famiglia di Gesù a Nazareth si perdono rapidamente.

Se i discendenti della famiglia di Gesù non hanno importanza per la nostra salvezza (“Chi è mia Madre, chi sono i miei fratelli? Chiunque fa la volontà del Padre mio, questi è per me madre, fratello e sorella” (cfr. Matteo 12,46-50; Marco 3,31-35; Luca 8,19-21), i suoi ascendenti invece sì, e vengono menzionati in due Vangeli. È una famiglia di peccatori. In quel bell’elenco troviamo chi va dalle prostitute (veramente pensa di andare da una prostituta e invece va con la nuora!), troviamo la vera ex prostituta, troviamo la donna moabita discendente dall’incesto tra Lot e le sue figlie, e ancora colui che va a letto con la moglie di un suo ufficiale che poi farà uccidere, … Gesù mio che famiglia!, che bella eredità che hai sulle spalle! Ma il tuo amore ha vinto tutto, ha nobilitato tutto, come Rut la moabita che nella sua carità verso la suocera fa fiorire l’amore di Abramo verso Lot, il nipote pigro ed egoista. Questa tua eredità è la nostra, questo peccato è il nostro.

Volevo un fisico da dio (o bestiale, il che stranamente è la stessa cosa), e ho avuto il fisico di Dio! Volevo una famiglia perfetta e invece sono solo l’ultimo anello di una famiglia di pecore nere e smarrite ma Gesù è mio parente, anzi, mio vero capostipite!

Le donne presenti nella genealogia di Gesù sono “fuori dagli schemi” ma si caratterizzano per la loro fede. Questo è una conferma molto grande per noi che siamo figli di Abramo secondo la fede e non secondo la carne. “Figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede” ( Gàlati 3, 7).

Queste peccatrici, e gli uomini loro compagni o istigatori nel peccato, sono quel peccato di cui Cristo si è caricato davanti al Padre: “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2 Corinzi 5, 21). Ma scopriamo con stupore che Dio “fece peccato anche Maria” agli occhi della gente e lei accettò questa vergogna, precedendo suo figlio e a causa del suo Figlio, di questa gravidanza strana che faceva “commentare”, portandone lo stigma assieme a Giuseppe e anche il bambino Gesù. 


Prima Lettura  Non sarà tolto lo scettro da Giuda.

Dal libro della Gènesi  Gn 49,2.8-10

DIO CI CONCEDA QUALCHE VERO DEVOTO DI MARIA! - PRATICHE INTERIORI DI VERA DEVOZIONE - Il Falsario 05 / Trattato della Vera Devozione a Maria




Come si è realizzata la profezia del Montfort per il suo libro, possa realizzarsi l'altra sua profezia e desiderio ardente : che finalmente possa apparire qualche "vero devoto di Maria e autentico discepolo di Gesù Cristo"! Per questo però bisogna mettere in pratica le "pratiche interiori di vera devozione". Coraggio dunque, iniziamo! Anche se non saremo perfetti, sarà di grande vantaggio per noi e gli altri.


111. Ho già detto molte cose sulla Santa Vergine, ma ne ho ancora molte da dire e ne tralascerò ancora un numero infinito, sia per ignoranza e incapacità, che per mancanza di tempo, nel proposito che ho di formare un vero devoto di Maria e autentico discepolo di Gesù Cristo. 

112. Oh! quanto sarebbe spesa bene la mia fatica, se questo breve scritto, capitando fra le mani di un'anima per bene, veramente nata da Dio e da Maria, e «non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo», le scoprisse e ispirasse, con la grazia dello Spirito Santo, la grandezza e il valore di questa vera e solida devozione alla Santa Vergine che sto per esporre ora! Se sapessi che il mio sangue di peccatore potesse servire a far penetrare nei cuori le verità che scrivo in onore della mia cara Madre e regale Sovrana, di cui mi sento l'ultimo dei figli e schiavi, me ne servirei invece dell'inchiostro, per tracciare questi caratteri, nella speranza che ho di trovare delle anime buone, le quali sapranno - con la loro fedeltà alla pratica di devozione che voglio insegnare - compensare la mia cara Madre e Sovrana dei danni subiti a causa della mia ingratitudine e infedeltà.

lunedì 16 dicembre 2024

LA VERA DEVOZIONE È TENERA, SANTA, DISINTERESSATA - Il Falsario 04 / Trattato della Vera Devozione alla Vergine Maria




Continuiamo ad apprendere come è la vera devozione a Maria: con la fiducia di un bimbo verso la madre, la vera devozione imita le virtù della Madonna: umiltà profonda, viva fede, obbedienza cieca, continua orazione, mortificazione universale, purezza divina, ardente carità, pazienza eroica, angelica dolcezza e sapienza divina ...


107. In secondo luogo, una devozione vera è tenera, cioè piena di fiducia nella Santa Vergine, come quella di un bambino nei confronti della sua buona mamma. Questo fa sì che un'anima ricorra a Maria e per tutti i propri bisogni, del corpo e dello spirito, con molta semplicità, confidenza e tenerezza; in ogni momento, in ogni luogo e per tutto, l'anima invoca l'aiuto della sua buona Madre: nei dubbi, per essere illuminata; negli smarrimenti, per ritrovare il cammino; nelle tentazioni, per essere sostenuta; nelle debolezze, per essere rinvigorita; nelle cadute, per essere rialzata; negli scoraggiamenti, per essere rincuorata; negli scrupoli, per esserne liberata; nelle croci, nelle fatiche e contrarietà della vita, per essere consolata. In ogni sorta di mali, del corpo e dello spirito, Maria è il suo soccorso ordinario, senza timore che questa buona Madre si senta disturbata, o che Gesù Cristo ne sia dispiaciuto. 

108. In terzo luogo, la vera devozione alla Santa Vergine è santa, cioè deve condurre un'anima a evitare il peccato e a imitare le virtù della Vergine Santa, in particolare la sua umiltà profonda, la viva fede, l'obbedienza cieca, la continua orazione, la mortificazione universale, la purezza divina, l'ardente carità, la pazienza eroica, l'angelica dolcezza e la sapienza divina. Sono queste le dieci principali virtù della Vergine Santa. 

L'AUTORITÀ DELLA VERITÀ / Lunedì III sett. di Avvento, 2024.




Chiedono a Gesù «Con quale autorità fai queste cose? ». Gesù comprende che la domanda non è pura ricerca della verità ma difesa gelosa della propria autorità. Egli invita allora queste persone ad esporsi: «Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Non è tatticismo da parte sua. Giovanni è il precursore e quindi credere in lui apre la porta alla fede in Gesù. Inoltre esporsi di fronte alla verità dona lo spirito giusto per accogliere la salvezza. Non esporsi invece può portare a conseguenze molto gravi (2 Tessalonicesi 2, 5-12).

Ora non solo il nostro mondo, ma anche noi stessi, facciamo fatica a liberarci dalla menzogna. E chi ha il dono della sincerità spesso crede di “dire sempre la verità”, come se basti essere sinceri per conoscere tutta la Verità. La Verità è Dio, è Gesù stesso. Ora il mondo sta “sotto il potere del diavolo” (Atti 10,38) che “è menzognero e padre della menzogna” (Giovanni 8,44). La menzogna si manifesta in tanti modi, gradi e situazioni, dalla menzogna di Stato, come sistema e arma contro la dignità umana, al politically correct, alle bugie a fin di bene, a quelle gratuite... In questi giorni ci sono attacchi anche furiosi contro chi osa dire che Babbo Natale non esiste! 

Con quale autorità agisce Gesù? Chi l’autorizza? La Verità stessa. Anche noi, ognuno di noi, partecipiamo di questa autorità se siamo servi della Verità. Il servo della Verità sa di non possederla tutta ed è quindi mite e umile. La violenza in nome della verità o della pace, o della difesa dei diritti umani, è menzognera. 


Una stella spunta da Giacobbe.

Dal libro dei Numeri  Nm 24,2-7.15-17b

domenica 15 dicembre 2024

QUATTRO "S" PER PREPARARSI AL NATALE / III DOM DI AVVENTO, C, 2024

4 "S", 4 virtù praticate da S. Giuseppe.



Giovanni Battista evangelizza il popolo. Cioè, dice alla gente che c'è l’inferno e che “il Messia vi brucerà la paglia”. È una buona Notizia? Come mai? Il Battista annuncia il Regno di Dio, la salvezza, e prepara la gente ad accoglierla. Come il medico esorta il paziente a prendere la medicina dicendo: “ti salverà la vita, dopo mi ringrazierai!”. Dobbiamo essere esortati. Anche Paolo esorta i discepoli di Filippi a rallegrarsi. Troppo spesso la gioia è assente dalle nostre comunità o appoggiata su motivi come il numero di presenze e il successo, le festicciole, cioè motivi diversi dalla fede. “Non camminare per le vie del gusto che sarai incostante. Scegliti invece uno spirito robusto, distaccato da tutte le cose e troverai dolcezza e pace in abbondanza” (S. Giovanni della croce). 

La gioia cristiana vera invece è appoggiata alla realtà anche è senza consolazione. E non è appoggiata sulle nostre opere di giustizia: “Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede.“ (Romani 3, 27).

Ma se la Vita eterna è un dono assoluto, dobbiamo accoglierlo. Accoglierlo significa fargli spazio, prepararsi prima di riceverlo, e custodirlo dopo averlo ricevuto.

Rubo a un prete quattro “S” per prepararci al Natale, quattro virtù che egli ritrova in san Giuseppe (Esperar la Navidad como José vivió el primer Adviento: las «4 S» con que preparar la venida de Jesús - ReL ): Silenzio, Servizio, Semplicità, Sacrificio. Entrare nel silenzio di Dio che è “traboccante di grazia, intimità e amore incondizionato”. Eliminare tanti rumori inutili della modernità e fare spazio alla preghiera. Servire senza altro scopo che piacere a Dio, fare la sua volontà. Essere semplici nel senso che siamo molto piccoli e senza potere per cambiare le sorti del mondo, ma Dio predispone tutto per il nostro bene e “viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo” (Prefazio di Avvento 1/A) e in ogni circostanza, e il frutto reale può essere molto più grande di quello  che immaginiamo come la storia dei santi ci insegna. Sacrificio significa rinnegare se stessi e ogni giorno abbiamo mille occasioni di unirci alla croce di Cristo, al suo fare la volontà del Padre e non la propria, e sapere che i grandi dolori che forse abitano nella nostra vita, uniti al Mistero di Cristo hanno un senso. 


Prima Lettura  Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

Dal libro del profeta Sofonìa  Sof 3,14-17

venerdì 13 dicembre 2024

GESÙ CONTRO CHI HA SEMPRE DA RIDIRE, SEMPRE SI GIUSTIFICA / Santa Lucia, 13 dicembre 2024.



“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti insegno per il tuo bene”.

Il Signore ci insegna per il nostro bene. Ma molti, in questa generazione, fanno fatica ad ascoltare la sua voce. Uno dei motivi è che ci sono troppe voci, poco silenzio. Ci sono anche troppi messaggi contrari alla fede che confondono. Ma non era diverso 2000 anni fa con i vari culti pagani. La salvezza però viene da Dio. Chi ha amore per la verità, la Verità gli viene incontro (Sapienza 6, 12; 7, 7; 2 Tessalonicesi 2, 10). 

Gesù in questo Vangelo punta proprio su quelli che non si aprono alla Verità con umiltà. Essi pensano di cercare la verità. Ma per loro nulla va bene. Perché dovrebbero cambiare se nulla è buono? Cercano difetti in aspetti superficiali senza rendersi conto che sono prigionieri di uno spirito di mormorazione che li giustifica nel non uscire da sé stessi. Non è sempre facile incontrare la Verità quando hai subito ferite troppo profonde. Ma, senza giudicare nessuno, crediamo che vedere tutto nero, ti rende comunque vittima dell’Accusatore maligno che per adesso accusa la Chiesa, il mondo, il destino, Dio che non ha dato una vita buona e un giorno accuserà te davanti a Dio. Ma sarà precipitato (Apocalisse 12,10). La Sapienza incarnata è venuta per salvare tutti e vale la pena credere all’amore e cercarlo con perseveranza. Santa Lucia e tutti i martiri e i santi sono l’esempio di coloro che hanno deciso fermamente di stare dalla parte dell’amore e della verità. 


Dal libro del profeta Isaia  Is 48,17-19

VERGINE DI GUADALUPE, LA SEMPLICITÀ DEL MESSAGGIO / OMELIA DEL PAPA. 12 Dic. 2024




«Guardiamo la Vergine di Guadalupe, incinta, che annuncia la nascita del Salvatore, incinta come una madre. Con quale tenerezza dice all'indiano: "Non aver paura, forse non sono qui io, sono tua madre!" La maternità di Maria viene rivelata.

E su questo mistero di Guadalupe, da cui purtroppo tante ideologie hanno voluto prendere spunto per trarne vantaggio ideologico, su questo mistero di Guadalupe mi vengono in mente tre cose. Cose semplici, ma che costituiscono il messaggio: la tilma, la madre e la rosa. Cose molto semplici.

giovedì 12 dicembre 2024

NON SONO FORSE QUI, IO CHE SONO TUA MADRE? / 12 dicembre, Madonna di Guadalupe, 2024.




Oggi, 12 dicembre, ricordiamo la Madonna di Guadalupe. Quell’evento unico che più si approfondisce più appare straordinario, è una grazia speciale dal cielo per un Continente appena scoperto dagli europei cristiani che lo colonizzano. Gli spagnoli portano con sé missionari, ma i loro modi non sono tutti proprio evangelici. E questo ostacola l’evangelizzazione. Non è che la civiltà dei popoli nativi fosse ideale. In particolare c'erano sacrifici anche umani (prigionieri di guerra, ragazze vergini, bambini…), guerre e riduzione in schiavitù dei prigionieri. 

Ed ecco, il 9 dicembre 1531, appena 39 anni dopo l’arrivo di  Cristoforo Colombo, il messaggio rivoluzionario della Madonna a Juan Diego, un azteco battezzato : gli appare come una giovane meticcia con molti simboli propri della cosmogonia e delle tradizioni dei popoli locali. Il fatto che sia meticcia indica che vuole amore e unione tra i due popoli. Lo manda dal vescovo affinché sia costruita una chiesa sul luogo dell’apparizione. Il 12 dicembre gli fa trovare dei fiori sbocciati fuori stagione che egli raccoglie nella sua tilma, il suo mantello. Davanti al vescovo, Juan Diego apre la tilma dove ci sono rose. Il vescovo riconosce rose che corrispondono alla sua regione di origine in Spagna. Ma soprattutto c'è l'immagine miracolosa di lei, la Madonna, sul mantello stesso. 

Per saperne di più si può consultare questo link: NS Montallegro SANTA MARIA DI GUADALUPE, JUAN DIEGO LA B.V. MARIA DI GUADALUPE

IL FALSARIO 03 : ULTIMI FALSI DEVOTI E CARATTERISTICHE DELLA VERA DEVOZIONE / Dal Trattato della Vera Devozione a Maria





San Luigi di Montfort, spinto dallo Spirito Santo, descrive dettagliatamente profili di falsi devoti perché ci sono e, dice lui, il demonio cerca di moltiplicare false devozioni e falsi devoti per perdere le persone. Ancora nel paragrafo 103 che leggiamo oggi egli precisa che i "falsi devoti sono senza valore davanti a Dio e alla sua santa Madre". Eppure egli si rivolgeva al popolo "ignorante", e diceva che Dio si accontenta della buona volontà, che vuole salvare tutti e che la devozione alla Vergine Maria nella sua semplicità e accessibilità è già un pegno di salvezza. Comprendiamo allora quanta attenzione dobbiamo prestare alle sue messe in guardia! Essere "popolo ignorante" non significa che non ci sia bisogno di conversione o credersi già convertiti mentre san Paolo era consapevole di non essere giunto alla meta (Filippesi 3, 12- 14), non significa volersi fare maestri degli altri senza titolo né capacità, non significa poter fare a meno del discernimento. Il discernimento riguarda il proprio cuore: cosa cerco davvero? cosa mi muove? cerco me stesso o la volontà di Dio? qual è la mia fedeltà alla Chiesa? La Scrittura ci presenta Gesù come segno di contraddizione"Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l`anima" (Luca 2,34-35). La predicazione di Gesù e degli Apostoli annuncia la verità di Dio e allo stesso tempo, costantemente, mette in guardia contro la falsa religione e gli idoli. Purtroppo, tanti, per un problema di salute, per un vantaggio materiale, cercano in qualche pratica o segno esteriore, una scorciatoia che li faccia sentire devoti della Madonna senza bisogno di aprire e conoscere il proprio cuore. 


103. Un'altra categoria sono i devoti interessati, i quali ricorrono alla Vergine Santa solo per vincere qualche processo, o per evitare un pericolo, guarire da una malattia, o per qualche altro bisogno di questo genere; senza queste circostanze la dimenticherebbero. Gli uni e gli altri sono falsi devoti, senza valore davanti a Dio e alla sua santa Madre. 

mercoledì 11 dicembre 2024

ENTRA NEL RIPOSO DI DIO / Mercoledì II sett. di Avvento, 2024




“Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi”. La promessa di Gesù ci attrae tutti, noi confrontati con l’assenza di felicità piena, con contraddizioni e difficoltà varie, ma anche con il male che rinasce continuamente e colpisce sempre i più deboli. 

Quanto abbiamo bisogno di riposo, di riparo, di un luogo sicuro dove rifugiarci. 

È questa la promessa di Gesù: “vi darò ristoro”. ENTRA NEL RIPOSO DI DIO!

Gesù poi ti invita all’intimità con lui. Deponi nel cuore di qualcuno ciò che ti opprime solo se hai fiducia in lui. Infatti la vera causa della nostra stanchezza è interiore: “non ce la faccio, non sono all’altezza, non sono degno, nessuno mi apprezza, il male risorge sempre… “. E per questo portiamo molte maschere, che è tanto difficile togliere perché pensiamo che ci proteggono.

Ma la promessa di Gesù non è solo evitare i colpi, è anche proposta di vita e di azione. Egli "dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato". “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

Gesù vuole camminare e crescere con te, e offrirti una via nuova e sapiente, che il mondo non conosce e spesso deride: mitezza e umiltà. È nuova anche per noi perché non l'abbiamo percorsa. Appena decidiamo di fare qualche passo nella via di Gesù, il nostro orgoglio e le nostre paure si risvegliano e ci sbarrano la strada.

L'immagine del giogo e del peso fanno riferimento alla Legge. La Legge è come due ali. Non praticata, o praticata solo esternamente, la Legge è un paio d’ali ripiegate che schiacciano, praticata invece diventa ali che ti permettono di volare. La Legge infatti deve essere praticata con amore, con interiorità, con vera sapienza. Gesù non è venuto ad annullare i precetti, non destruttura la nostra vita che ha bisogno di ordine, ma dona il giusto posto allo Spirito d’Amore che da forza e compie con soavità i precetti secondo il disegno di Dio.   


Dal libro del profeta Isaìa Is 40,25-31

martedì 10 dicembre 2024

IL FALSARIO 02 / dal Trattato della Vera Devozione a Maria




Continuiamo a leggere ciò che scrisse san Luigi M. di Montfort sulle devozioni false alla Vergine Maria. In introduzione però raccontiamo in breve la storia di questo meraviglioso libricino. L’autore stesso ha profetato nel suo libro: “114. Prevedo molte belve arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica. Ma non importa! Anzi, tanto meglio! Questa previsione mi incoraggia e mi fa sperare un grande successo, cioè una grande schiera di valorosi e coraggiosi soldati di Gesù e di Maria, dell'uno e dell'altro sesso, per combattere il mondo, il demonio e la natura corrotta, nei tempi difficili che sempre più si avvicinano! «Chi legge comprenda». «Chi può capire, capisca»”. 

Di fatto, scritto poco prima della morte del santo, il libro rimase nascosto per quasi 130 anni, messo davvero in un baule seppellito in un campo durante la Rivoluzione francese. Dissotterrato, venne riposto nella biblioteca della casa dei montfortani e dimenticato fino al ritrovamento casuale nel 1842. Mancavano la copertura e le prime ed ultime pagine. Per questo il testo inizia in modo così diretto: “E' per mezzo della Santa Vergine Maria che Gesù Cristo è venuto al mondo ed è ancora per mezzo di lei che deve regnare nel mondo”. Un destino veramente fuori dall’ordinario!

lunedì 9 dicembre 2024

IL SÌ DI MARIA ALL'ANGELO NON ERA IL SUO PRIMO SÌ / Immacolata Concezione 08 Dic. 2024




Per la festa dell’Immacolata, la Chiesa ci fa contemplare l’Annuncio dell’Angelo a Maria e il suo "sì" che ha cambiato la Storia dell’Umanità. Questo sì totale cambia innanzitutto la vita di Maria stessa. Prima, lei aveva un progetto di vita suo, un progetto grande e santo ma incomparabilmente più piccolo, più a misura umana del progetto di Dio.

Come una ragazza di 15-16 anni, come ci riporta la tradizione, ha potuto prendere una decisione così totale da un momento all'altro, che le faceva perdere ogni appoggio e sicurezza umani, poteva significare persino la lapidazione? 

Il suo "sì" è un grandissimo atto di fiducia in Dio. Ma non può essere isolato da tanti sì che lo hanno preceduto e preparato. Maria, pur piena di grazia fin dal concepimento, doveva liberamente crescere nella fede. E l'ha fatto, fin da piccolissima. Per spiegare questa crescita e preparazione, la devozione popolare crede in una sua ammissione eccezionale nel Tempio stesso di Gerusalemme, accolta dai Sacerdoti come ospite permanente, dove riceve ogni giorno direttamente dagli angeli un nutrimento celeste - tradizione ripresa tra l’altro dal Corano. Tutto questo non è molto coerente col dialogo tra Maria e l’Angelo riportato da Luca e la logica della incarnazione e della vita nascosta del Verbo di Dio in una famiglia povera di Nazareth. Ma la devozione popolare ha preferito spesso il "meraviglioso" alla meravigliosa dignità di figli di Dio. Quante vite di santi ci raccontano che, ancora lattanti, rifiutavano il seno il mercoledì e il sabato, per digiunare in onore della Vergine Maria…! Ma oggi comprendiamo, anche alla luce di santi di cui si conosce la giovinezza, che la pedagogia di Dio è diversa.

Da giovani, i santi che hanno risposto subito all'appello della grazia, si caratterizzano piuttosto per una vita di normalità anche se avvolta da una armonia, da una trasparenza di carità, umiltà, purezza e obbedienza eccezionali, notate solo dalle persone più sensibili spiritualmente e occulte agli altri. 

Così credo che Maria, trasparenza totale di Dio, aurora di colui che disse: "imparate da me che sono mite e umile di cuore” abbia detto tanti "sì", sperimentato tante rinunce a sé stessa, affrontato tante tentazioni, nel modo semplice che conviene a una bambina, ma profondi. Questi "sì" l’hanno portato ad una crescita spirituale che era anche maturità umana straordinaria per la sua età. Così i nostri "no" al peccato e i nostri "sì" alla volontà di Dio, nella loro oscurità, portano frutto, ci conducono ad una guarigione meravigliosa, ad una crescita spirituale e umana solida e duratura. 


Dal Vangelo secondo Luca  Lc 1,26-38

IL FALSARIO / 01 Dal Trattato della Vera Devozione a Maria



Nel Trattato della Vera Devozione a Maria, dopo aver esposto la grandezza unica e il posto della Vergine Maria nel piano di salvezza di Dio, S. Luigi Maria di Montfort spiega come il demonio promuove false devozioni e precisa qual è quella vera. Ricordiamo che Karol Wojtila giovane, lesse questo libro molte volte, e diventato Papa confidava che aveva plasmato la sua devozione a Maria. In particolare lo aveva aiutato a superare lo stadio del devoto scrupoloso. 


DEVOZIONI VERE O FALSE 

90. Esposte queste cinque verità, bisogna ora finalmente fare una buona scelta della vera devozione alla Santa Vergine, poiché vi sono delle false devozioni che è facile prendere come vere. Il demonio, come un falsario e ingannatore sperimentato, ha già raggirato e fatto perdere tante anime con una falsa devozione alla Santa Vergine; e ogni giorno, nella sua diabolica esperienza, si dà da fare per perderne molte altre, illudendole e facendole addormentare nel peccato, con il pretesto di qualche preghiera, recitata male, e di qualche pratica esteriore da lui suggerita. Come un falsario non contraffà di solito che l'oro e l'argento e solo raramente gli altri metalli, perché non ne vale la pena, così lo spirito maligno non falsifica tante altre devozioni, ma quelle di Gesù e di Maria, cioè la devozione all'Eucarestia e quella mariana, perché queste rappresentano ciò che l'oro e l'argento sono in confronto agli altri metalli.