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martedì 4 aprile 2023

MA GIUDA, CHE FINE HA FATTO? / Martedì Santo 2023


Un’altra domanda che ritorna all’approccio della Pasqua è: “che fine ha fatto Giuda?” Egli sta all’inferno o in paradiso? La risposta è: non lo sa nessuno. 

Ma se da una parte ha tradito Gesù, il quale dice: “Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!". (Matteo 26, 24 e Marco 14, 21) e, una volta accortosi del suo peccato, invece di chiedere perdono, Giuda si suicida impiccandosi, commettendo un altro peccato  mortale, come può essere stato salvato?

Dalla frase di Gesù dobbiamo fare una riflessione essenziale per tutti noi. 

NON ESISTE LA PREDESTINAZIONE. Cioè nessuno nasce già condannato all’inferno. Il Dio del Corano dice: «Se avessimo voluto, avremmo dato ad ogni anima la sua direzione; si è invece compiuta la mia sentenza: “riempirò l’Inferno di uomini e di dèmoni insieme”!» (Sura XXXII AS-SAJDA LA PROSTERNAZIONE 13). Invece Gesù non dice mai che qualcuno stia all’inferno. Gesù afferma che la dannazione esiste e mette in guardia contro di essa, invita ogni uomo ad assumersi le sue responsabilità, ma la “unica predestinazione” è il paradiso, nel senso che Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità”. (1 Timòteo 2, 4) e in tutte le tappe della Storia della Salvezza, culminata e compiuta nella croce di Gesù, Dio ha fatto tutto abbondantemente per salvare l’uomo. 

Che senso dare allora alla frase di Gesù: “Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato”? Gesù fa riflettere Giuda e tutti noi sulle conseguenze terribili del peccato, affinché cambi rotta. Lo avverte più di una volta nel Vangelo, sempre per salvarlo, non per emettere una sentenza definitiva. È il senso di tutti gli avvertimenti profetici: la minaccia viene cancellata o almeno mitigata appena c'è (il minimo di) pentimento nell’uomo, e spesso la minaccia viene trasformata in benedizione. Quindi nessuna predestinazione all’inferno ma solo invito alla Vita, seguendo la via stretta. 

MA GIUDA SI SUICIDA, NON CONTA? Oggettivamente Giuda commette un altro peccato gravissimo, anche se in quel caso applica la Legge: occhio per occhio, dente per dente … vita per vita. Ma la applica da sé, non si rimette a Dio. E questo è sbagliato, sbagliatissimo. Doveva dire invece: “Padre, ho peccato quanto più potevo peccare, ho tradito Gesù, per di più per pochi miserabili soldi, non sono più degno di essere chiamato apostolo, di essere tuo figlio, merito l’inferno, fa di me quello che tu riterrai giusto”. E il Padre lo avrebbe abbracciato. È FORSE SUCCESSO MENTRE LA CORDA STRINGEVA IL COLLO DI GIUDA. Ecco, non sappiamo cosa è successo all’ultimo momento, LA CHIESA NON GIUDICA IL FORO INTERNO! Gesù è morto chiedendo misericordia per tutti, e Giuda era specialmente davanti ai suoi occhi.

MA SE GIUDA NON TRADIVA, COME GESÙ POTEVA SALVARE IL MONDO? Ci risponde san Pietro il giorno di Pentecoste, risvolto alla folla: “voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso”... “Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso. All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?". (Atti 2, 23.36-37). Quindi non è solo Giuda che ha tradito Gesù, e neppure il popolo ebraico nel suo insieme, ma il peccato dell’Umanità, il mio e il tuo. E se Giuda è stato un traditore non era indispensabile affinché si compisse il Mistero della Redenzione.

Buona Pasqua a tutti!


Prima Lettura   Is 49, 1-6    Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino alla estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».

Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio».

Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza –, e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra». 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 70  La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e  difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. 


Canto al Vangelo    Lode e onore a te, Signore Gesù! Salve, nostro Re, obbediente al Padre: sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello. Lode e onore a te, Signore Gesù!


Vangelo   Gv 13, 21-33. 36-38  Uno di voi mi tradirà ... Non canterà il gallo prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».

I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.

Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.

Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».

Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte». 


1 commento:

  1. Quando Simon Pietro si rese conto che aveva rinnegato Cristo si ricordò delle sue parole e pianse amaramente. Questo passo mi mette i brividi. Alla fine il peccato più grande non è il tradimento ma è non aver fiducia della misericordia divina

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