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venerdì 28 aprile 2023

LA FEDE DEI DISCEPOLI DOPO LA PENTECOSTE; ANANIA / Venerdì III sett. di Pasqua.

Anania impone le mani a Saulo.


“Si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?»”. La proposta di Gesù di dare la sua carne da mangiare - per non dire: il suo sangue da bere! - è incomprensibile per un ragionamento umano e, addirittura ripugnante, scioccante. Per cui i suoi ascoltatori si ribellano e molti non seguono più Gesù. Gli apostoli, capeggiati da Pietro, faranno fiducia senza comprendere.

Le proposte di Dio sono spesso incomprensibili se non assurde per la sola ragione umana. La Vergine Maria ne sa qualcosa. La sua prima risposta all’angelo è: “Com'è possibile?”. Ma dopo la Pentecoste i discepoli sanno che il Signore fa davvero prodigi impensabili ma reali e che l’unica cosa che conta è lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che hanno ricevuto, senza per questo annullare la loro intelligenza. Ananìa scelto per accogliere Saulo nella Chiesa, presenta le sue obiezioni: “Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli…”, ma quando è sicuro che la visione viene davvero da Dio egli va, in piena obbedienza. Immediatamente chiama “fratello” Saulo che finora era un nemico! 

Dobbiamo anche noi fare come la Vergine Maria, come Ananìa, come tutti i discepoli del Signore: «Chi sei, o Signore?, che devo fare?». Per questo bisogna accettare che il Signore faccia cose che non comprendiamo, che superano la nostra intelligenza e avere una vera vita di preghiera, una vera intimità col Signore che permette il discernimento. Infatti, siccome l’essere umano ha bisogno di meraviglioso, il demonio si veste di “angelo di luce” o piuttosto di “Madonna” e spaccia “rivelazioni”, “missioni celesti” “prodigi” e molti cadono nelle sue grinfie. Ancora questa mattina qualcuno mi ha chiesto cosa bisogna pensare della Madonna di Trevignano! Era un po' scettico ma comunque turbato: sarà vero?... In genere il demonio si appoggia sul bisogno di meraviglioso  e sul bisogno di criticare della gente. La Vergine Maria chiama alla conversione, all’umiltà e alla carità, non critica mai il Papa, i Vescovi e nemmeno i preti. Neppure chi è ispirato da Lei o parla in suo nome critica la Chiesa. Altri due segni sono il distacco dal denaro e l’obbedienza alla Chiesa. Se la mia ispirazione viene dalla Vergine Maria se la Chiesa mi chiede di smettere i miei “incontri con la Madonna”, smetto immediatamente. Vedi il post  La Gioia del Vangelo: (3/4) I CRITERI DI DISCERNIMENTO / Papa Francesco sopprime Comunità e Associazioni. e quelli ad esso collegati. 


Prima Lettura    At 9, 1-20 Egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via.

E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».

Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.

C’era a Damàsco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Sàulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».

Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Sàulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.

Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damàsco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. 


Salmo Responsoriale    Salmo 116 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre.    

 

Canto al Vangelo   Gv 6,56  Alleluia, alleluia. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui, dice il Signore. Alleluia.


Vangelo   Gv 6, 52-59 La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.  




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