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venerdì 23 aprile 2021

IL CASO DELL'EUNUCO DELLA REGINA CANDACE. / giovedì III sett. Pasqua

 

Filippo e l'eunuco etiope.

“Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?”

Il Signore porta Filippo da uno sconosciuto che egli battezza dopo un solo colloquio. Perché, quindi, crearsi problemi per battezzare chiunque lo desidera o qualunque bambino su richiesta dei suoi genitori? Tutte queste preparazioni non sono forse esagerate, per non parlare poi di catecumenato?

Ci sono dei percorsi particolari che Dio apre, accompagnandoli con dei segni manifesti. Negli altri casi, dobbiamo seguire i percorsi normali che la prudenza ispirata dallo stesso Spirito Santo impone. È come per i medici: quasi tutti hanno visto guarigioni miracolose,  o comunque eccezionali che vanno ben oltre i protocolli sanitari. Ma cosa dire di un medico che dopo che un paziente sia guarito di tumore dopo aver preso una compressa di aspirina, trattasse tutti i tumori dando solo un'aspirina? Nel caso dell’eunuco della Regina Candace un angelo del Signore manda Filippo su una strada precisa, lo Spirito Santo gli indica  il carro da avvicinare, poi lo porta via miracolosamente …  Non tutti i giorni succedono cose del genere.

Ma soprattutto ci sono elementi normali inseriti anche in questo contesto eccezionale, perché  il processo di evangelizzazione ha una struttura che non si può trascurare senza vanificare tutto.

Questo sconosciuto è già un credente. Dall’Etiopia è venuto fino a Gerusalemme (più di 3500 km: due mesi di viaggio solo andata col suo carro!). Il motivo del suo pellegrinaggio era di adorare Dio nel Tempio. Nel viaggio di ritorno legge la Scrittura! Non sono elementi comuni tra chi desidera far battezzare i suoi bambini o avvicinarsi ai sacramenti.

Quest’uomo non presume di poter interpretare da solo la Scrittura ma chiede l’aiuto della Chiesa (2 Pt. 1:20 “Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione”). Egli si rispecchia nella Scrittura: è un eunuco, cerca di sapere di chi parla il profeta perché anche a lui è stato negata la giustizia, procurandogli una profonda umiliazione come un agnello senza difesa portato al macello. Infatti anche a lui è stata recisa la vita, non potrà avere una famiglia e una discendenza. L’Annuncio di Gesù Cristo crocifisso e risorto non è per lui una curiosità, o qualcosa da sapere, ma è vita, è la giustificazione della sua esistenza che finora, malgrado la posizione agiata, non aveva senso. La sua vita diventa giusta solo in Cristo, ed egli crede con tutto il cuore, si tuffa davvero nella Via nuova e vivente che Gesù ha inaugurato nella sua carne per tutti gli uomini (Eb 10:20; vedi anche Eb 9,8).

Ricerca del senso della vita, fede nel Dio unico, confronto con la Scrittura senza la pretesa di comprendere da solo ma accogliendo l’insegnamento della Chiesa, apertura del cuore per rispecchiarsi intimamente nella Parola di Dio, annuncio della Buona Notizia, conversione e atto di fede in Gesù Cristo unico capace di rendere giusta la mia vita per obbedirgli d’ora in poi come Signore, seguendo la sua Via. Se si trovano questi elementi in qualcuno, è ovvio che può essere battezzato, immerso sacramentalmente in Cristo!

 

Prima Lettura    At 8, 26-40
Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etíope, eunùco, funzionario di Candàce, regina di Etiòpia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaìa.
Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaìa, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.
Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:“Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita”.
Rivolgendosi a Filippo, l’eunùco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù.
Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunùco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunùco, ed egli lo battezzò.
Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunùco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui gridai con la mia bocca,
lo esaltai con la mia lingua.

Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Canto al Vangelo
   Gv 6,51 
Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.

Vangelo   Gv 6, 44-51
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

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