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sabato 24 aprile 2021

ADERIRE A CRISTO SIGNIFICA ADERIRE PIENAMENTE ALLA CHIESA? / sabato III sett. Pasqua

 

Celebrazione nelle baracche con il Cardinale di Madrid.

Ovunque passa Pietro e arriva la Buona Notizia, arriva la Risurrezione, l’abbondanza della grazia e la gioia. E molti credono. A Giaffa Pietro trova già un bel gruppo di fedeli e di vedove. Sembra tutto facile e naturale. Ma da dove viene questo potere degli apostoli, del Vangelo? Viene dalla croce, dal cammino stretto. Solo Cristo è morto per i peccatori, ma i suoi discepoli lo seguono sulla sua Via.

Oggi nel Vangelo ne vediamo un esempio perfetto. Gesù afferma che per avere la Vita bisogna mangiare il suo corpo e bere il suo sangue. Non spiega che sarà una piccola festa col giglio in mano, e nemmeno che sarà sotto forma del pane e del vino della Cena di Pasqua. No. Conta la sostanza. E la sostanza è che per essere cristiano devo cibarmi del corpo e bere il sangue di Cristo, essere una cosa sola con lui, vivere di lui. Non posso essere “un po’ e un po’ ”, o “fino ad un certo punto”, “credere a modo mio”. Anche se il giogo di Gesù è dolce e il suo peso leggero, l’adesione deve essere totale. Pietro e gli apostoli non capiscono quel mangiare il corpo di Gesù. Condividono le difficoltà degli altri, ma non se ne vanno. La loro è  pura fede : non capisco, avrei fatto diversamente, ma faccio fiducia, mi lascio guidare.

Tutti i grandi movimenti nella Chiesa hanno come radice l'adesione totale, sofferta, ma senza esitazione alla Chiesa e al suo insegnamento. È il segno che vengono da Dio, dallo Spirito e non dalla carne: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla”.

La Chiesa era molto più criticabile di oggi, quando san Francesco iniziò, ma la sua adesione al Papa fu totale e costante, anche se molti frati vivevano situazioni difficili con i vescovi e i preti. E Francesco ricorda ancora alla fine della sua vita (vedi Piccolo Testamento di Siena e Testamento) ciò che aveva scritto nella Regola (Cap. XII): “Inoltre, impongo per obbedienza ai ministri che chiedano al signor Papa uno dei cardinali della santa Chiesa romana, il quale sia governatore, protettore e correttore di questa fraternità, affinché, sempre sudditi e soggetti ai piedi della medesima santa Chiesa, stabili nella fede cattolica (Cfr. Col 1,23), osserviamo la povertà, l’umiltà e il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, che abbiamo fermamente promesso”.

A Chiara Lubich fu imposto di farsi da parte come responsabile dei Focolarini fondati da lei. Era una chiara ingiustizia: la Chiesa era più molto più clericale di oggi. Lei non esitò però ad obbedire e il suo movimento ebbe lo sviluppo che conosciamo.

Kiko Arguello si sentiva confortato dalla frase di Giovanni XXIII sulla Chiesa dei Poveri quando il Signore lo condusse tra i baraccati di Madrid. Qualche prete veniva a celebrare l’Eucaristia con il primo nucleo di comunità. C'erano molti frutti e grande gioia. Ma la Curia di Madrid vietò le celebrazioni perché fatte in “luoghi indegni dell’Eucaristia. Kiko fu allora molto tentato di disobbedire per amore dei poveri. Ma preferì obbedire alla Chiesa perché Essa sola dona la fede e ha parole di vita eterna. Quando il Cardinale di Madrid ritornò dal Concilio, volle conoscere questa esperienza in mezzo ai poveri e la sostenne con fermezza. Chi sceglie la carne non ha futuro, perché solo lo Spirito da vita.

 

Prima Lettura   At 9, 31-42
La Chiesa si consolidava, e con il conforto dello Spirito Santo cresceva di numero.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enèa, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro.
Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto alla salma, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva.
La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 115
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore. 

Canto al Vangelo  Gv 6,63.68
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

Vangelo
   Gv 6, 60-69
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

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