Cattedrale di Sessa Aurunca - Il terribile Leone tratta con tenerezza i suoi piccoli. |
Un
filo unisce le letture di oggi: la paura. E in particolare tratta della paura
di Dio. La sensibilità e lo spirito che manifesta Giuseppe, figlio di Giacobbe,
sono veramente straordinari. Lui che ha tanto sofferto ha compreso cos'è la
debolezza e quanto la (sua) storia sia nelle mani di Dio, di un Dio che usa ogni
circostanza per il bene dei suoi eletti. Non aver paura quindi di Dio.
Ma
Gesù invita a temere solo Dio. Non è una contraddizione. La fiducia in Dio Padre
implica il riconoscere la sua Signoria assoluta, riconoscere che la libertà che
offre è fondata su valori che Egli, Creatore, ha insito nel più profondo della
struttura delle cose. Il libero arbitrio permette di scegliere tra il bene e il
male. Lo scegliere il bene porta alla vita e alla libertà vera, mentre il male
porta alla morte e all’alienazione, all’inferno. Ma sopra ogni cosa ha la
meglio la misericordia: “il giudizio sarà senza misericordia
contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio
nel giudizio”. (Giac 2:13)
N.B.: “chi invece mi rinnegherà davanti agli
uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”. Questa
frase del Vangelo di oggi è spesso usata come argomento di autorità da persone
esaltate o malevoli che spacciano falsi messaggi celesti e false profezie. Viene
usato nelle catene di sant’Antonio (non ne trovo più sui social dei gruppi della
parrocchia. Che soddisfazione! Ma che lotta per farle sparire…). Per chi usa in
modo terroristico la Parola di Dio si applica ciò che Gesù dice nello Vangelo
di oggi: “Non abbiate dunque paura di
loro”. Non prendeteli nemmeno in considerazione! Dice san Paolo: “Siete stati
comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! (1Cor 7:23). Dio comprende il dubbio,
comprende e vuole l’approfondimento, la domanda, il dialogo, richiede la
prudenza e il discernimento. “E voi non
avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete
ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà,
Padre!»”. (Rm 8:15)
Prima Lettura
Gn 49,29-33; 50,15-26
Dio verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra.
Dio verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra.
In quei giorni, Giacobbe diede quest’ordine ai suoi figli: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l’Ittita, nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nella terra di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l’Ittita come proprietà sepolcrale. Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso è stata acquistata dagli Ittiti». Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò, e fu riunito ai suoi antenati.
Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». Allora mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest’ordine: “Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male!”. Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così.
E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Tengo io forse il posto di Dio? Se voi avevate tramato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro cuore.
Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; egli visse centodieci anni. Così Giuseppe vide i figli di Èfraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questa terra, verso la terra che egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». Giuseppe fece giurare ai figli d’Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
Giuseppe morì all’età di centodieci anni.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Voi che cercate Dio, fatevi coraggio.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Canto al Vangelo 1Pt 4,14
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.
Vangelo Mt 10, 24-33
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
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