In
questo ultimo periodo, e in particolare in queste settimane, abbiamo avuto tre incidenti
stradali mortali sulle vie cittadine di Marano! Non conosco la dinamica di questi incidenti.
Ma si possono fare riflessioni generiche che ci riguardano tutti. È vero che le
strade e la segnaletica possono e devono migliorare. Ma una cosa è certa: in queste
tragedie almeno una delle persone coinvolte non ha rispettato il
codice stradale! Ad un incrocio se si rispetta il codice stradale non ci sono
incidenti, tanto meno mortali. Il ragazzo del motorino non portava il casco. Anche se la "colpa" era sua, il casco gli salvava forse la vita. Perché deve essere condannato a morte un ragazzo di diciott'anni per una imprudenza? È vero che le due ruote sono pericolosi. Quando ero ragazzo le
chiamavamo “la banca degli organi”. Qualche amico, entusiasta della sua moto, dopo qualche inverno e qualche scivolata sul ghiaccio ha preferito la sicurezza delle quattro ruote. Ma se, come succede troppo spesso da noi, il codice stradale non è rispettato, tante volte perché neppure conosciuto, tutto diventa più pericoloso, anche camminare a piedi per strada.
Qualche
anno fa a Marano un ragazzo, ad un incrocio cieco, con lo stop da rispettare che si vede da 300 metri, è
venuto a distruggermi ala e ruota. Non ho fatto intervenire l’assicurazione. Il
papà era capace e ha riparato tutto con amore e professionalità e mi sono
fatto un amico. Ma non capisco perché questo stesso padre ha riparato
velocissimo anche la macchina del figlio – reduce di un’altro incidente gravissimo
in motocicletta – perché doveva andare al mare! Io l’avrei appiedato per l’estate.
Come dice il nostro Cardinale: "E' vero che la Madonna ti accompagna, ma chi guida sei tu!"
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