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mercoledì 19 settembre 2018

DIGIUNARE PER I CRIMINI DEI PRETI, BOH? / Solennità di san Gennaro



San Gennaro ha fatto il miracolo. Tutti contenti. A livello popolare questo è molto importante e la Chiesa riconosce il prodigio. Come diceva il Cardinale Ratzinger quando si parlò della Madonnina di Civitavecchia: “questi fenomeni, quando sono veri, possono essere dei segni per la fede, mai delle basi di fede”. Quindi bisogna andare oltre. A proposito, cosa è rimasto della Madonnina di Civitavecchia?
Andiamo dunque oltre.
San Gennaro aveva 39 anni quando è stato ucciso in odio alla fede. Era già vescovo da anni. È vero che le comunità cristiane di allora erano infinitamente più piccole e semplici. Ma essere vescovo era comunque una enorme responsabilità. Rischiavi molto personalmente a livello di persecuzione, e quindi dovevi fare una decisa scelta di vita, e anche avevi la responsabilità dei membri della comunità che rischiavano anche loro. Il discernimento della vocazione alla vita cristiana dei catecumeni e la loro formazione era quindi un problema molto serio. Un traditore poteva infiltrarsi, un pusillanime poteva denunciare gli altri, uno non formato poteva rinnegare la fede. E poi era molto sentita la missione. Il cristiano era stato chiamato per ricevere la salvezza per sé, ma anche per annunciarla agli altri con la testimonianza di vita.
Come vediamo in tutte le lettere degli Apostoli, i primi cristiani non erano migliori degli altri, spesso erano persone molto povere, non entravano già convertiti a Cristo. Ma c'era a quel tempo una differenza enorme con oggi. Tutti quelli che facevano parte della Chiesa, sapevano di dover seguire Cristo. Da allora la mentalità del mondo è entrata fortemente nella Chiesa, in tutti i suoi battezzati, anche tra i responsabili di vario tipo, compresi il clero. Molti non sanno che devono seguire Cristo sinceramente e riferire la loro vita al Vangelo. Il vescovo di Gozo (Malta) ha scritto una lettera pastorale ad agosto: “Abbiamo bisogno di Cristo” dove costata che spesso il centro della vita delle parrocchie, dei gruppi, non è Cristo. Vediamo con quegli scandali che ci stanno travolgendo che è così anche nella Chiesa universale. Anche se sembra che le nostre comunità locali siano sane, non possiamo dimenticare ciò che è successo qualche anno fa e per molto tempo in una parrocchia della nostra cittadina.
Ho ricevuto dalla Francia un messaggio che mi ha colpito:
“… per gli abusi sessuali, ho un dubbio. Si parla della Chiesa. Ma, i preti sono forse la Chiesa da soli? No. Credo che noi cristiani siamo la Chiesa. E noi laici ci battiamo da molto tempo contro la dittatura dei preti. Il parroco unico padrone a bordo della parrocchia e il fronte che si forma contro chi vuole sottolineare che uno o l’altro ha atteggiamenti anormali. L’accusatore è subito accusato a sua volta di essere cattiva lingua o agitato dal diavolo. In breve non abbiamo mai la possibilità di dire una parola. Tanto più che sono donna e poi ero giovane. Adesso perché sono vecchia. Allora digiunare due giorni come chiesto in diocesi per i crimini dei preti!? Boh??!! … Mi sento un po’ amareggiata. Che digiunino loro, io non mi sento colpevole.”
Cosa fare? Ho risposto: "Amare questa Chiesa così com'è, perché Cristo la ama e dona se stesso per Lei, come san Gennaro ha amato la Chiesa concreta di cui faceva parte in quel tempo, con i suoi problemi, i suoi rischi e i suoi pesi. Papa Francesco chiede a tutti digiuno e preghiera per abbattere questo clericalismo di cui ti lamenti" . La mia corrispondente francese mi ha risposto: "sì è vero, ripensando a quello che ti avevo scritto, mi è venuto chiaro. Hai ragione. Grazie".  

Il Vangelo della Solennità di san Gennaro diceva: “Se hanno odiato me odieranno anche voi”…

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