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domenica 9 settembre 2018

APRITI! / XXIII° domenica T.O.



Gesù guarisce un sordo muto: sordo dalla nascita non riesce a parlare bene. Gli tocca prima gli orecchi poi la lingua e sospira dicendo «Effatà», cioè: «Apriti!».
Questo gesto è stato conservato nella Chiesa e anche a tutti noi, il giorno del nostro battesimo, sono stati toccati gli orecchi e la bocca mentre il celebrante diceva «Effatà!» affinché possiamo ascoltare la Parola di Dio e proclamare la nostra fede, avendo l’orecchio aperto alle cose spirituali e la bocca pronta alla lode di Dio.
Tra noi battezzati sembra però che molti sono rimasti sordi e muti, non manifestando nessuna sensibilità spirituale per le cose del Vangelo, scambiando la credenza naturale in Dio con la fede cristiana.
Ci sono anche quelli che hanno chiuso l’orecchio. È sempre possibile lasciarsi avvincere dagli idoli dei soldi, del successo, della carriera... Anche dentro la Chiesa. Il clericalismo che sta alla radice di tanti mali significa chiusura alla Parola di Dio e alla contemplazione grata del suo Amore e della sua grandezza. Ne abbiamo purtroppo esempi molto forti e manifesti in questi tempi.
Ma poi, io? Tu? Non siamo anche noi sordi e muti?
C'è il cammino progressivo della santità anche per chi fa “passi da gigante” come santa Teresina che solo verso la fine della sua vita prese coscienza piena della dimensione trinitaria di Dio. Questo ci fa sentire piccoli e ci incoraggia a scoprire sempre maggiori ricchezze nel mistero di Dio.
Ma ci sono anche tutte le chiusure in noi stessi. Sono tutte le cose che non vogliamo vedere, tutte le durezze di cuore che spesso corrispondono a ferite, cicatrici ma che solo in Dio trovano guarigione e salvezza. Nella seconda lettura abbiamo l’esempio di una chiusura purtroppo molto comune anche oggi: il fare differenze tra ricchi e poveri nella comunità cristiana …
Signore se tu vieni a me e mi vuoi donare il tuo Spirito invitandomi ad aprirmi, fa che non mi chiuda, che non dica sì per alcune cose e no per altre. So dalla mia esperienza di pastore che questi no, queste chiusure, possono avere conseguenze tragiche per le persone e per chi condivide la loro vita. Lo so meno dalla mia propria esperienza perché appunto anch’io sono sordo e cieco. Allora questa sera ti supplico, vinci la mia sordità, non abbandonarmi ad essa. Infondi in me fiducia nel tuo amore.
Mi hai dato però un criterio: quell’uomo guarito subito “parlava correttamente”. Nella misura in cui il mio parlare sarà sempre più positivo, libero e orientato alla lode, più saprò che ho l’orecchio aperto.

Prima Lettura   Is 35, 4-7
Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.
Dal libro del profeta Isaia
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta, la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d'acqua.

Salmo Responsoriale 
   Dal Salmo 145
Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. 
Egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.  

Seconda Lettura 
  Gc 2, 1-5
Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.
Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?  

Canto al Vangelo
   Cfr. Mt 4,23 
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.

 Vangelo   Mc 7, 31-37
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».


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