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domenica 21 marzo 2021

VUOI VEDERE GESU'? / V Domenica di Quaresima

 


La fama di Gesù arriva ai greci e vogliono vederlo. Gesù potrebbe fermarsi al proprio successo. Invece come quando i discepoli gli dicono: “tutti ti cercano!” all’inizio del suo ministero, come sempre, Gesù va oltre. Gesù non si fermerà fin quando la sua ora non sarà avvenuta. Il vero successo duraturo di Gesù si costruisce nel donarsi e nel fuggire costantemente il successo mondano per cercare, non la gloria degli uomini, ma la Gloria di Dio solo, fino alla discesa nella morte e la morte di croce.

Leggendo il post di ieri “Come sapere che Gesù è il Messia atteso?”, un amico mi ha risposto mandandomi un lungo elenco di citazioni delle profezie che lo annunciavano. È certo che Gesù compie le Scritture e i primi cristiani erano assidui all’insegnamento degli Apostoli che spiegavano con le Scritture la figura inattesa di questo Messia crocifisso. Così farà Paolo. Così farà Apollo, “nativo di Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture” (Atti 18:24), e per questo motivo sarà molto utile nell’evangelizzazione. Ma il problema della fede non è innanzitutto un problema di cultura, ma essenzialmente di Spirito Santo e di cuore che accetta o rifiuta il kerigma. Altrimenti come sarebbero stati evangelizzati i pagani che non conoscevano le Scritture? E perché tanti ebrei che conoscono le Scritture non accettano Gesù come Messia? C'è la stoltezza del Kerigma creato ogni volta come Parola viva dallo Spirito Santo. Chi lo porta facilita le cose se è un testimone credibile oppure può rappresentare un ostacolo, forse insormontabile, se dà scandalo.  Gesù è il Testimone del Padre in tutto, amando fino alla fine.

Ma “chi mai è all’altezza di tali compiti?” (2 Cor 2,16). Nessuno. Siamo infatti come vasi di creta, affinché appaia chiaramente che quel tesoro che portiamo viene da Dio e non dall’uomo. Nei Fioretti di san Francesco si racconta questo episodio: “perché a te? perché a te? perché tutti corrono dietro a te (e a me nessuno)?” diceva frate Masseo, detto “il bello”, alto di statura e di famiglia nobile, a frate Francesco che era invece basso, magrolino, e di carnagione scura, il che era uno svantaggio secondo i criteri di bellezza di allora, non nobile. E san Francesco risponde: “proprio perché non ho apparenza, non ho doti, il Signore ha scelto me perché si veda che tutto viene da lui”.

Accettiamo la nostra pochezza, la nostra fragilità, e portiamo con coraggio e franchezza la testimonianza di Gesù, se lo abbiamo realmente incontrato. Apriamo gli occhi perché possiamo vedere il suo amore operante per noi. Facciamoci suoi strumenti – indegni – con franchezza e lo vedremo agire nella nostra vita. Grazie Signore perché ci hai dato Pietro, la Roccia per confermarci nella verità. Grazie papa Francesco perché vivi questo tuo ministero con coraggio e franchezza, fino a questi ultimi giorni in cui hai scontentato molte persone, anche vescovi, perché sei coerente anche quando non sei compreso e affronti problemi realmente delicati per tutti.

 

Prima Lettura  Ger 31, 31-34

Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

Dal libro del profeta Geremìa
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore.
Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.

    
Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 50
Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
      
Seconda Lettura  
Eb 5,7-9

Imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

  
Canto al Vangelo
  Gv 12,26

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!   

   

Vangelo  Gv 12,20-33

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

 

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