(Continua da La Gioia del Vangelo: COS'È LA VITA CRISTIANA?: VOLERCI COME DIO CI VUOLE 1/2)
Quindi dobbiamo essere molto attenti a seguire le indicazioni della Scrittura, usare bene i mezzi di santificazione. Sopra ogni cosa conta la struttura della Chiesa.
Ma Dio è più grande di tutto, e come i precetti dell’Antica Legge rischiavano di imprigionare i credenti, i mezzi di santificazione sono appunto mezzi per portare a Cristo, non sono il Cristo. Sono relativi a Cristo. Sono come i lampioni delle strade nella notte. Senza di loro di notte non si vedrebbe nulla, tutto sarebbe difficile o impossibile, pericoloso. Ma quando viene il giorno non servono più. Viviamo di notte aspettando il giorno. Molti fanno a meno dei segni che Cristo ci ha donato e pensano di andare direttamente verso Dio, di stare già in perfetta comunione con lui. Sono solo illusi. Chi ha gustato l’efficacia della Parola, dei Sacramenti, della presenza del Signore nella Comunità, lo sa bene. Ma Dio vuole un rapporto con lui, vuole portarci a sé. E può chiederci di appoggiarci nella fede solo a lui. Come Abramo quando il Signore gli ha chiesto il sacrificio del suo figlio. "Ma, come?, è Dio che mi ha dato Isacco, come può chiedermi di separarmene, in questo modo poi?" Questo episodio ci colpisce tutti profondamente. Ma Dio non è stato illogico chiedendo il sacrificio di Isacco. Ha fatto crescere padre e figlio, e attraverso loro tutti noi.
Bisogna quindi volerci come Dio ci vuole, sempre, in ogni circostanza. Volerci dove lui ci vuole e non trasformare in idoli i mezzi di santificazione e le strutture. Come è stato bella questa riflessione di Papa Francesco alle Suore Superiori Generali, donne ingamba e molto occupate, con tutti i pbi che si presentano nelle loro congregazioni: “Non siete innanzitutto suore al servizio della vostra congregazione, donne amate da Dio e chiamate ad una comunione più stretta con lui”. È l’esperienza che facciamo quando obbediamo in tutto a lui, appoggiandoci solo a lui.
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