Per una rinnovata pastorale della vita coniugale
11. Dunque, il rinnovamento
pastorale auspicato da papa Francesco fin dall’inizio del suo pontificato17 deve riguardare anche
la pastorale della vita coniugale. In questo ambito, la strada del rinnovamento
può essere indicata a partire da tre “note” specifiche: trasversalità,
sinodalità e continuità.
12. “Trasversalità” vuol
dire che la pastorale della vita coniugale non viene confinata all’ambito
ristretto degli “incontri per fidanzati”, ma “attraversa” molti altri ambiti
pastorali e viene in essi sempre tenuta presente. In questo modo si evita una
certa divisione della pastorale in “compartimenti stagni”, che ne diminuisce
l’efficacia. Pastorale dell’infanzia, pastorale giovanile e pastorale familiare
hanno bisogno, invece, di camminare insieme, in sinergia. Devono essere
reciprocamente consapevoli dei percorsi e degli obiettivi pastorali che si
prefiggono per dar luogo ad un processo di crescita lineare e ad un graduale
approfondimento della fede. Il parroco dovrebbe svolgere in tal senso un
importante ruolo di coordinamento da condividere con l’équipe pastorale.
Inoltre, sarebbe di grande giovamento se in questi tre ambiti fosse sempre
presente la prospettiva vocazionale che unifica e dà coerenza al
percorso di fede e di vita delle persone. Perfino la pastorale sociale andrebbe
integrata con quella famigliare, poiché non si può comprendere oggi una
pastorale del sociale adeguata, senza “ascoltare” la famiglia, così come non si
possono comprendere le famiglie senza tenere conto di come oggi siano
influenzate dalla realtà sociale.
13. “Sinodalità” definisce lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa. La Chiesa è comunione e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel coordinare tutti gli ambiti pastorali e nella partecipazione attiva di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice.18 In questo stile sinodale va vissuta anche la pastorale della vita coniugale, che deve essere “assunta” corresponsabilmente da tutti nella Chiesa, deve abbracciare tutti gli ambiti pastorali e deve andare di pari passo con il cammino comune della Chiesa in ogni epoca storica, crescendo con essa, aggiornandosi e rinnovandosi con essa.
14. “Continuità” si
riferisce al carattere non “episodico” ma “prolungato nel tempo” – si potrebbe
dire anche “permanente” – della pastorale della vita coniugale. In questo modo
si ha la possibilità di impostare itinerari pedagogici che, nelle varie fasi di
crescita – umana e di fede –, accompagnino i bambini e i giovani alla graduale
scoperta della loro vocazione: sia essa al matrimonio, al sacerdozio o alla
vita religiosa. È necessario, perciò, un radicamento della vocazione nuziale
nel cammino dell’iniziazione cristiana alla fede fin dall’infanzia.19
15. Alla luce di quanto
appena detto, si rende necessario un serio ripensamento del modo in cui nella
Chiesa si accompagna la crescita umana e spirituale delle persone. In non pochi
paesi, infatti, nella vita e nell’attività ordinaria delle parrocchie, si
verificano lunghi periodi di “abbandono pastorale” di alcune fasi della vita
delle persone e delle famiglie, che purtroppo sono causa di allontanamento
dalla comunità e sovente anche dalla fede: si pensi, ad esempio, ai genitori
dopo la catechesi per il Battesimo dei figli oppure ai bambini dopo la prima
Comunione. Proprio per colmare questi “vuoti pastorali” è opportuno pensare a
percorsi vocazionali specifici come prosieguo della formazione catechetica di
base e ad altri percorsi di accompagnamento, affinché i genitori possano
seguire la crescita spirituale dei propri figli durante l’infanzia e
l’adolescenza e sentirsi a tal fine sostenuti da una comunità con la quale condividerne
le riflessioni e l’esperienza.20
17 « La
pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio
pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e
creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e
i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini
senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a
tradursi in mera fantasia » (Evangelii gaudium, 33).
18 Commissione
Teologica Internazionale, La sinodalità nella vita e nella missione della
Chiesa, 2 marzo 2018, 6.
19 Amoris
laetitia, 206.
20 «
Famiglia e giovani non possono essere due settori paralleli della pastorale
delle nostre comunità, ma devono camminare strettamene uniti, perché molto
spesso i giovani sono ciò che una famiglia ha dato loro nel periodo della
crescita. Questa prospettiva ricompone in unitarietà una pastorale vocazionale
attenta ad esprimere il volto di Gesù nei suoi molteplici aspetti » (Francesco,
Discorso nell’incontro con i fedeli durante la visita a Loreto, 25 marzo
2019).
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